CAPACI (PA), 21 maggio. Nasce MuST23, il Museo Stazione 23 maggio a Capaci, nella cittadina che 32 anni fa per il mondo, diventò sinonimo di strage. Addiopizzo Travel e Capaci No Mafia presentano il primo step di un museo immersivo, che mira alla creazione di uno spazio di fruizione culturale permanente. Finanziato in gran parte da Invitalia (con la misura cultura crea 2.0) e da Legacoop e Coopfond, MuST23 non è un museo sulla mafia, né tantomeno sulla strage del ‘92, ma un luogo dove la storia si racconta per comprenderne le dinamiche e ricostruire un senso. L’obiettivo è quello di raccontare 32 anni di lotte, di successi, anche di delusioni nella lotta alla mafia. Raccontare un territorio che non è solo un pezzo di autostrada saltato per aria.
Lo spazio utilizzato è quello dell’ex stazione ferroviaria di Capaci, concessa in comodato d’uso gratuito da RFI (Rete Ferroviaria Italiana). In particolare, nello spazio dello scalo merci in disuso sono stati allestiti cinque container dai colori accesi: due sono sale immersive con visori e realtà virtuale per “entrare” in autostrada immediatamente dopo l’esplosione, ascoltare testimonianze, guardare immagini di repertorio; un terzo container contiene nove monitor per vedere e ascoltare le parole di Giovanni Falcone; quindi il bookshop, e ancora il polo di fruizione culturale permanente e bookstore curato da Feltrinelli. Infine, un’area sarà dedicata alla mostra fotografica “L’eredità di Falcone e Borsellino” ideata e realizzata dall’Ansa, media partner del progetto.
Dodici visori Meta Quest 3 consentono di essere proiettati, grazie alla realtà virtuale, in autostrada nei secondi immediatamente successivi all’esplosione. L’esperienza, ideata da MuST23 e realizzata dalla cooperativa Mediterranei, dura circa 20 minuti e permette di ascoltare le testimonianze dei sopravvissuti, dei soccorritori, dei primi testimoni. Interagendo con gli oggetti presenti in autostrada, infatti, partiranno filmati di repertorio dagli archivi della Rai, media partner del museo. Le voci di fondo che si sentono sono i messaggi radio autentici della polizia, tratte da “Voci di Capaci”, il documentario di Ernesto Oliva e Antonio Prestigiacomo.
Partire da quell’evento drammatico diventa strumento narrativo per raccontare, attraverso le nuove tecnologie, la resistenza alla mafia e l’impegno per la valorizzazione del territorio: dall’importante lavoro del giudice Falcone all’impegno della società civile, dagli arresti dei più importanti boss alle eccellenze siciliane.
“MuST23 nasce per diversi motivi e con diversi obiettivi – dice Dario Riccobono, direttore responsabile di MuST23 – vogliamo che la figura di Giovanni Falcone non venga dimenticata; e vogliamo raccontare quel 23 maggio ‘92 per quello che è stato per noi, l’inizio di un cammino di riscatto e di liberazione. L’obiettivo è quello informare, educare ma anche emozionare. Scuotere le coscienze per spingere all’impegno. Conoscere quello che successe oltre 30 anni fa, quando nessuno degli studenti di adesso era ancora nato, riduce il rischio di indifferenza alle mafie”.
MuST23, nelle intenzioni dei responsabili, non sarà solo un museo: ma innanzitutto un progetto di rigenerazione urbana, un progetto per Capaci, paese che si porta addosso un ingombrante fardello; e che invece si vuole mostrare nella sua bellezza e nella voglia di reagire alla violenza mafiosa. MuST23 ambisce a diventare un hub culturale, una casa delle associazioni, un cinema sotto le stelle, un teatro, un luogo di aggregazione giovanile, tutto quello che adesso Capaci non ha.
“Un’area, l’ex stazione ferroviaria di Capaci, che viene destrutturata nella sua funzione nativa – afferma il direttore artistico Davì Lamastra – per rinascere come spazio di confronto, di racconto vero, libero e concreto di
umanità che lotta per una nuova e positiva rinascita. Uno spazio che dialogherà tramite elementi artistici, riferimenti culturali e concettuali, tecnologie multimediali e interattive.”
L’inaugurazione con la comunità di Capaci sarà domani (mercoledì 22 maggio) dalle 20.45: tra gli ospiti, il regista e autore Pif, l’attore, scrittore e regista teatrale Davide Enia, il Procuratore Capo di Palermo Maurizio de Lucia, lo storico John Dickie, l’attrice Daria D’Aloia – di CCO Crisi Come Opportunità, il giornalista Salvatore Cusimano, che condusse la diretta Tg1 sulla strage di Capaci. Dal 3 giugno, MuST23 aprirà al pubblico.
MuST23 è un progetto di Addiopizzo Travel e Capaci No Mafia con la direzione artistica di Davì Lamastra, finanziato da Invitalia (misura Cultura Crea 2.0), Legacoop, CoopFond, Fondazione Pico, Google.org e Banca d’Italia, con il gratuito patrocinio del Comune di Capaci. Rai e Ansa, che hanno dato accesso ai loro materiali d’archivio, sono anche media partner. Il ticketing è curato da Coopculture. Contributi sono arrivati da Leroy Merlin Italia, Fillea Cgil Palermo, Cassa Edile Palermo. Gli spazi sono concessi in comodato d’uso gratuito da RFI.
“E’ un progetto che guarda alle generazioni più giovani, che non hanno vissuto quegli anni terribili, ma devono fare in modo, attraverso l’ impegno e coinvolgimento, che quegli anni non debbano più tornare” dice il sindaco di Capaci, Pietro Puccio. Per Luigi Gallo, responsabile Incentivi e Innovazione Invitalia, “il progetto MuST23, che Invitalia ha supportato e accompagnato in tutte le sue fasi, rappresenta un esempio di impresa sociale che coniuga cultura della legalità, memoria e rigenerazione urbana a partire dagli asset della cultura e della creatività”. Interviene Dario Lo Bosco, presidente Rete Ferroviaria Italiana, “La stazione diventa museo, luogo di cultura e memoria, area di aggregazione e di valori comuni: MuST23 è un viaggio nella resistenza alla mafia, attraverso i ricordi dell’importante lavoro del giudice Falcone“; mentre per il presidente di Legacoop, Simone Gamberini, “MuST23 è testimonianza preziosa della volontà di coltivare l’eredità di Falcone, Borsellino e di tutti coloro che hanno lottato contro la mafia per affermare legalità e diritti”. Per Giovanna Barni, presidente di CulTurMedia, “MuST23 è veramente il primo museo di comunità: un patrimonio culturale di memoria condiviso, radicato, attualizzato e proiettato verso il futuro. Non poteva che avere origine e forma cooperativa come patrimonio intergenerazionale che guarda ad un nuovo umanesimo”.
CONTRIBUTI E INTERVENTI
Pietro Puccio, sindaco di Capaci
“Il Comune di Capaci ha immediatamente abbracciato e condiviso il progetto MuSt23, concedendo il gratuito patrocinio. Si tratta di fare rivivere un’area marginale e periferica del nostro territorio, recuperandola, rendendola centrale, vivibile, trasformandola in un polmone culturale e sociale, fulcro di tutte le iniziative incentrate sulla legalità e sull’esercizio della memoria, a beneficio delle generazioni più giovani, che non hanno vissuto quegli anni terribili, ma che devono fare in modo, attraverso il loro impegno ed il loro coinvolgimento, che quegli anni non debbano più tornare”.
Luigi Gallo, responsabile Incentivi e Innovazione Invitalia:
“Il progetto Must23, che Invitalia ha supportato e accompagnato in tutte le sue fasi, rappresenta un esempio di impresa sociale che coniuga cultura della legalità, memoria e rigenerazione urbana a partire dagli asset della cultura e della creatività”
Dario Lo Bosco, presidente Rete Ferroviaria Italiana
“La stazione che diventa museo, luogo di cultura e memoria: MuST23 è questo, un viaggio nella resistenza alla mafia, attraverso i ricordi dell’importante lavoro del giudice Falcone. Rete Ferroviaria Italiana ha concesso in comodato d’uso gratuito l’ex stazione di Capaci, sposando sin da subito i valori dell’iniziativa e segnando così un altro passo importante nell’utilizzo delle stazioni come simbolo di appartenenza al territorio. Un’ex stazione che diventa, quindi, un luogo interattivo e multimediale, un’area di aggregazione e di valori comuni”.
Simone Gamberini, presidente Legacoop
“L’inaugurazione, a 32 anni dalla strage mafiosa di Capaci, di un Museo destinato a conservarne viva la memoria è un segno tangibile, una testimonianza preziosa della volontà di coltivare e far crescere l’eredità di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tanti altri che hanno lottato per affermare la cultura della legalità e il rispetto dei diritti. Legacoop e le cooperative del sistema hanno sostenuto il prezioso impegno della cooperativa Addiopizzo Travel e dell’Associazione Capaci No Mafia ETS che, con il supporto di Invitalia, ha permesso la realizzazione di Must 23. La sua funzione di centro di aggregazione e di realizzazione di attività culturali sarà fondamentale per alimentare la consapevolezza della necessità di non abbassare mai la guardia contro la violenza e il ricatto della mafia”.
Giovanna Barni, presidente CulTurMedia
Must23 rappresenta un patrimonio culturale di memoria condiviso, radicato, attualizzato e proiettato verso il futuro. Non poteva che avere origine e forma cooperativa perché la cooperazione rappresenta anch’essa un patrimonio intergenerazionale, culturale, strettamente legato ai territori, che guarda ad un nuovo umanesimo all’insegna dei migliori. Grazie a tutte le cooperative coinvolte e in particolare ad Addiopizzo Travel e alle istituzioni di questo progetto partecipato e della sfida di cui è portatore”.
Roberta De Cicco, responsabile sede Rai per la Sicilia
“Quando ho ricevuto la prima mail di Dario Riccobono alla fine di marzo 2023 mi sono subito entusiasmata e affezionata al progetto; conoscerlo di persona poi è stato un ulteriore stimolo a cercare di fare il possibile, come Rai, per questo sogno. Oggi ci siamo, il Museo inaugura e sono felice di esserci. Molte immagini che hanno contributo a creare un museo così innovativo, proprio perché pensato per i nostri ragazzi, sono della Rai, molte di Rai Sicilia. Questo mi inorgoglisce e accresce il senso del mio lavoro: la Rai è servizio pubblico, le Sedi Regionali lo sono sul campo, sul territorio, a disposizione delle comunità. Per me dirigere la Sede Rai Sicilia significa anche questo e per il nuovo MuST23 – Museo Stazione 23 maggio noi continueremo ad esserci”.
Francesco Nuccio, capo della redazione siciliana dell’ANSA
“La mostra fotografica dell’ANSA “L’eredità di Falcone e Borsellino”, inaugurata per la prima volta a Palermo dall’allora capo dello Stato Giorgio Napolitano il 23 maggio del 2012, ricostruisce la vita e il percorso umano e professionale dei due magistrati dalla loro infanzia fino alle stragi del ’92. In questi anni la mostra ha fatto tappa in diverse città e in luoghi istituzionali come la Camera dei deputati a Roma o la sede del Parlamento europeo di Bruxelles o dell’Osce a Vienna, ma soprattutto è stata ospitata nelle scuole di tutte le regioni italiane per raccontare agli studenti l’impegno e il sacrificio di Falcone e Borsellino sul versante della lotta alla mafia. L’allestimento della mostra nel luogo scelto dall’associazione Capaci No Mafia per realizzare il Museo MuST23 rappresenta una nuova tappa di questo progetto dell’ANSA per fare memoria”.
Filippo Parrino, presidente Legacoop Sicilia
“Must23 ci impone un impegno continuo per far crescere il museo, la cooperazione oggi lo sostiene anche economicamente, ma da domani sarà un luogo preferito nei percorsi e nelle visite dei cooperatori italiani, per vivere la memoria e la legalità”.
Massimiliano Lombardo, responsabile CoopCulture Sicilia
“CoopCulture sostiene con convinzione MuST23. Un museo creato in dialogo con il territorio, un’esperienza di rigenerazione che colma il vuoto di un luogo che torna a servire la comunità”.
Piero Ceraulo, segretario generale Fillea Cgil di Palermo.
“Per Fillea Cgil di Palermo, aver sostenuto questo progetto vuol dire per noi continuare con il percorso di lotta contro la criminalità organizzata; supportare le associazioni che promuovono cultura della legalità attraverso la memoria e la condivisione, è per noi elemento imprescindibile e parte fondante della nostra azione sindacale. Come categoria impegnata nel settore delle costruzioni, siamo ancor più entusiasti poiché il progetto si sviluppa all’interno di uno spazio che grazie all’Associazione Capaci No Mafia verrà riqualificato e reso fruibile dalla collettività”.
Agostina Porcaro, presidente Cassa edile di Palermo
Sono lieta di essere qui oggi per una iniziativa che ha nel suo dna la cultura dell’antimafia e della memoria di uomini giusti come Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti di scorta uccisi 32 anni fa a Capaci. Trasmettere alle nuove generazioni la memoria del sacrificio patito da questi uomini serve a non spegnere le idee che questi eroi portavano avanti. Queste pagine di storia triste, sono state tuttavia tragicamente necessarie per determinare una inversione di tendenza culturale. Cassa Edile si inserisce in questo approccio culturale di cambiamento nella direzione della legalità, declinata in ogni sua forma, soprattutto nel settore edile”.
Rachele Zizza, manager Servizi Cliente del negozio Leroy Merlin di Palermo-Mondello
“Ci impegniamo quotidianamente per costruire forti legami di collaborazione, ascolto e dialogo con le comunità locali di riferimento, dove sono presenti i nostri negozi. Insieme a loro, realizziamo attività e iniziative che apportano un beneficio concreto ai nostri territori. Non ci limitiamo ad essere presenti nei luoghi, ma vogliamo abitare i territori in cui operiamo instaurando un rapporto di fiducia e cooperazione con gli abitanti e con gli stakeholder. Abbiamo fortemente voluto fare la nostra parte includendolo nel nostro progetto Casa Ideale, che nasce proprio per andare incontro alle esigenze delle realtà non profit attive sui territori. MuST23 ha un grande valore morale incarnato dal messaggio sempre attuale di lotta a tutte le mafie. Ma non solo: abbiamo voluto parteciparvi perché alla realizzazione del Museo si affianca anche un piano significativo per la riqualificazione urbana per restituire alla popolazione qualcosa di bello. Finalmente”.