Palermo – Al Cinema De Seta dei Cantieri Culturali è stato proiettato, in anteprima nazionale, il documentario MISSIONE. I poveri nutrono la terra, la terra nutre i poveri del regista siciliano Pasquale Scimeca, prodotto da Linda Di Dio per ARBASH in collaborazione con TV2000.
Erano presenti: il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il direttore di TV2000 Paolo Ruffini, don Pino Vitrano della missione Speranza e Carità e ha moderato l’incontro la giornalista sr Fernanda Di Monte.
Un documentario molto intenso lo ha definito la giornalista Di Monte che è servito per mettere in primo piano non le cose materiali, ma le persone e che fa vedere la dignità del povero e di come questo venga accolto e si integri nella missione a prescindere dalla razza di appartenenza. Il documentario gronda umanità e penso che potrebbe essere un commento vitale alla Laudato sii di Papa Francesco – ha detto la Di Monte – perché si vede che la missione non è assistenzialismo, ma restituisce dignità alle persone. E la missione fa vedere che in questa Palermo, di cui spesso si parla male, c’è una realtà positiva!
Il documentario scandaglia i momenti di vita all’interno delle strutture dedicate alla missione e attraverso le testimonianze di persone che la vivono è possibile leggere il grande amore e la grande solidarietà che creano il collante della Missione.
Ognuno all’interno ha un preciso compito che svolge perché sa che è giusto; è come inserire la tessera di un mosaico nel punto esatto per comporre una grande opera che sarà quella della misericordia.
Il documentario, che il regista Scimeca considera come un secondo tempo del film Biagio, sarà trasmesso il 2 aprile pv alle ore 21 su TV2000.
Il primo a intervenire, prima della proiezione, è stato il direttore di TV 2000 Paolo Ruffini che riferendosi al documentario ha detto: In questo film c’è tutto il lavoro che Biagio fa con la sua sapienza, la misericordia e la cura delle persone, ma anche con la pazienza i silenzi, il tempo e l’incontro con le persone. Questo film, con lo sguardo di Pasquale Scimeca, fa capire l’importanza della misericordia, l’accoglienza, il costruire ponti tra le persone perché siamo tutti fratelli .
Ha poi preso la parola il sindaco Orlando che ha messo in evidenza il vero obiettivo della Missione Speranza e Carità che coincide con la vera misericordia: Farsi povero è esattamente il senso profondo della misericordia: La misericordia può essere intesa come aiutare chi non ha, ma può essere intesa e forse penso sia questo il vero messaggio cristiano, nel senso di farsi come l’altro che è poi il messaggio di Gesù Cristo che per aiutare gli uomini si è fatto uomo. Ed è il messaggio profondo che viene dalla missione Speranza e carità. Allora il dovere che abbiamo ognuno di noi è di farci Biagio perché dobbiamo creare in silenzio una rete di protezione di questa struttura. Ho firmato, quando nessun dirigente voleva firmare la cessione di via Archirafi a Biagio, ma ormai il reato è prescritto.
E’ poi intervenuto Don Pino che ha parlato delle difficoltà che hanno avuto a convincere Fratello Biagio, essendo lui molto schivo e poco incline alla pubblicità in ogni senso, a far parlare della missione attraverso la cinepresa: Abbiamo appreso dal giornale che Pasquale Scimeca intendeva realizzare un film su Biagio Conte ma nessuno nella missione ne sapeva nulla, però dopo qualche giorno si presentò Pasquale con la proposta di realizzare questo film. Ma Biagio disse: io con lui non ci voglio manco parlare! Smontare un’idea a Fratello Biagio era impresa impossibile. E tante volte lo rimandò indietro. Ma una mattina prima della celebrazione della Santa Messa mi disse che aveva letto una lettera di Pasquale che riguardava la sua vita e che si stava convincendo dopo averla letta a farglielo girare perché forse si trattava della volontà di Dio come messaggio da dare. Per don Pino questo documentario rispecchia la realtà della missione e la spiritualità dei fratelli che ne fanno parte.
Don Pino si è voluto soffermare sulla realtà di Tagliavia, un luogo dedicato alla missione dove vengono ospitate circa 700 persone senza distinzione di razza, etnia, religione. A Tagliavia vengono prodotte alcune centinaia di quintali di grano che poi vengono immagazzinate e a 10 quintali per volta vengono trasferite alla missione di via Decollati dove si trasforma per farne il pane. C’è, lì, infatti, un panificatore volontario che ogni giorno panifica per tutti gli ospiti della missione. E da poco si è pensato anche di differenziare la produzione, oltre a quella agricola biologica, con l’allevamento di alcune mucche e un piccolo gregge, tutte donazioni di persone generose. Ecco cosa ha detto al riguardo don Pino: Voglio concludere raccontando un aneddoto: un giorno fratello Biagio decide di andare a Tagliavia, dove abbiamo delle mucche, perché da poco abbiamo cominciato un piccolo allevamento perché non abbiamo più il formaggio che ci arrivava dal banco alimentare e per la mensa della missione è un vero problema perché molti non mangiano carne perché molti sono di altre religioni e così abbiamo deciso la sera di dare il formaggio perché non si creassero problemi e a volte la sera possiamo dare l’uovo o la patata. Abbiamo così deciso di chiedere al posto di offerte mucche per ottenere latte e formaggio. Abbiamo 5 mucche e 30 pecorelle.
E’ stata poi la volta del regista Scimeca che ha concluso gli interventi e che ha ribadito le difficoltà iniziali di convincere Biagio Conte a realizzare il documentario che gli diceva dopo che muoio!! Non mi fare fare questo peccato di orgoglio!
Scimeca ha affermato che: Non c’è nulla di più attinente con la Pasqua e con la misericordia del lavoro di Biagio Conte e di don Pino per la missione. E di come la missione potrebbe essere presa come esempio per tutta l’Europa nell’affrontare la povertà: frequentando la missione ho avuto il desiderio di raccontarla. La missione potrebbe essere un esempio non solo per Palermo, ma per l’Italia e l’Europa dove abbiamo il problema dei poveri anche dei nostri poveri e dei migranti. La missione affronta il problema dei poveri senza alcuna differenza di razza è una accoglienza che porta ad una integrazione razziale naturale e a volta non è necessario di parlare affinché tra di loro si riconoscano e si capiscano. a missione non chiede soldi ma le istituzioni devono aiutare, facilitare il suo percorso anche perché la missione rivaluta i beni pubblici e li rende alla città, infatti, Biagio Conte non compra la struttura ma resta della città, vuole utilizzarlo ristrutturandolo e aprirsi verso i cittadini. Ecco la motivazione del documentario: – ha detto – desideravo trasmettere quanto la missione ha dato a me per condividerlo con gli altri.