Da John Steimbeck, autore del soggetto, a Elia Kazan, regista, a Marlon Brando, attore protagonista, a Anthony Quinn, tutti insieme a gridare VIVA ZAPATA, un bellissimo film del 1952. Ma si trattava del rivoluzionario messicano Emiliano Zapata, interpretato da Marlon Brando. Al “Giuseppe Meazza” un altro Zapata è stato il “protagonista” di Milan-Palermo, propiziando i 2 gol della prima vittoria in trasferta della stagione per i rosanero.
Cristian Zapata, non è messicano come il grande Emiliano, bensì colombiano e di “rivoluzioni” neanche l’ombra, anzi sì, un’autorete e un arresto in surplace su Dybala, sono meglio (per i tifosi rosanero) di migliaia di colpi di mitra, agguati e bombe nelle sedi del potere da parte di Pancho Villa e Emiliano Zapata.
Tre gare in sette giorni con la scontata sconfitta al “Juventus Stadium” contro i Campioni d’Italia. Mercoledì scorso, Luca Rigoni segna da ex il gol della vittoria contro il Chievo, ma la grande attesa per le 20,45 di domenica 2 novembre a San Siro contro i rossoneri di Pippo Inzaghi. Atteggiamento diverso, dopo la sconfitta contro la Juventus e prestazione sopra le righe di tutti i ragazzi di Beppe Iachini che si affida al meglio che, al momento dispone. Un 3-5-2, come solito ma con protagonisti diversi. Enzo Maresca, perde qualche capello (il pelo) ma non il vizio di salire in cattedra e dirigere da par suo la squadra.
Tutta colpa o demerito di Cristian Zapata, neanche sceso da titolare ma dal 4’ per sostituire l’infortunato Alex? Assolutamente no. Qui signori abbiamo visto il Palermo che Iachini desidera: aggressivo, tambureggiante, pressing asfissiante sul portatore di palla e palla manovrata in verticale per il veloce Dybala e il piede magico di Franco Vazquez. Per il Milan, una serata da dimenticare.
Le luci a San Siro – bellissima canzone di Roberto Vecchioni – si sono accese per i tifosi del Palermo, sempre generosi, splendidi, dal cuore immenso e che credono fermamente nella salvezza. Sì, perché, è questo l’obiettivo della squadra del patron Zamparini e che ci sarà da soffrire. Ne siamo tutti convinti: società, allenatore, i giocatori, i tifosi e quei sempre colpevoli di tutte le malefatte, cioè i giornalisti, al secondo posto, subito dopo gli arbitri; quelli non li batte nessuno.
Ruolino di marcia rosanero: 10 gare giocate, 3 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte, 17 gol subiti e 11 gol fatti: 3 Franco Vazquez e Paulo Dybala, 2 Andrea Belotti, 1 Giancarlo Gonzalez e Luca Rigoni e un autorete di Cristian Zapata del Milan. E adesso alla prossima al “Renzo Barbera” per Palermo-Udinese.