Palermo – “Il Parlamento regionale siciliano non può né deve restare in silenzio davanti alle minacce a Di Matteo. La Commissione parlamentare antimafia ha il dovere ed il diritto di sciogliere ogni riserva e di far divenire ancora più concreta la propria missione di lotta permanente alla mafia”.
Con una lettera indirizzata al presidente dell’Ars, al presidente della commissione antimafia di palazzo dei Normanni e per conoscenza al Procuratore generale e al Prefetto di Palermo, il Movimento 5 Stelle a sala d’Ercole è tornato a chiedere di rafforzare la sicurezza al giudice Di Matteo attorno al quale sembra crescere – dice la capogruppo Valentina Zafarana – la sensazione di solitudine. Secondo quanto riportato da qualche testata giornalistica – continua la Zafarana – per Di Matteo non sarebbe arrivata nemmeno una telefonata di solidarietà dai più importanti palazzi romani, cosa che invece ci sarebbe stata, come è giusto che sia, per recenti minacce ad altri siciliani. Se è vero è un brutto bruttissimo segnale, che si aggiunge ad altri arrivati in precedenza.
La lettera della capogruppo alle personalità in indirizzo punta a spinge queste a “porre in essere tutte le azioni per scongiurare qualsivoglia minaccia alla incolumità del dottor Di Matteo e di tutti i servitori dello Stato sottoposti al mirino delle forze criminali”.
“Vi invito – scrive Valentina Zafarana – a farvi portavoce e latori di questo appello e di quello di tutte le forze sane della società civile siciliana con il Ministro dell’Interno On. Angelino Alfano affinché dotino il magistrato e la sua scorta di mezzi appropriati a garantirne l’incolumità anche negli spostamenti, quale ad esempio il dispositivo cosiddetto ‘bomb jammer’, o autovetture blindate idonee ed identiche (per non essere facilmente identificabile l’unica diversa su cui attualmente viaggerebbe il magistrato), prima che sia troppo tardi”.