Palermo, 27 gen. Oltre 2.000 sfratti eseguiti in Sicilia nel 2015 e8.920 in esecuzione, secondo un trend che è costante negli ultimi anni;30 mila famiglie in attesa da anni di una casa popolare; interiquartieri di edilizia residenziale pubblica abbandonati al degrado. I dati sonodati diffusi dai sindacati degli inquilini Sunia, Sicet e Uniat che perprotestare contro “il disinteresse del governo regionale e l’assenzanell’agenda politica di un piano strategico sul diritto all’abitaredignitoso”, hanno organizzato per venerdì 29 gennaio una manifestazionea carattere regionale che si terrà alle 10 in Piazza Indipendenza, difronte alla sede della Presidenza della Regione.
A confermare il disagioabitativo nella regione la percentuale di morosità che raggiunge il 35%e le occupazioni abusive, pari al 40%. I sindacati denunciato lamancanza nella finanziaria regionale di risorse per l’emergenza casa el’assenza di un progetto per aumentare l’offerta di alloggi pubblici e acanone sostenibile. Ma anche la mancanza di misure a sostegno deglisfrattati, dei senza tetto e delle famiglie in difficoltà.
“I fondicomunitari- dicono la segretaria regionale del Sunia, Giusy Milazzo, eil segretario del Sunia di Palermo, Zaher Darwish- vengono sprecati.Noi riteniamo, ad esempio, che i fondi Pon- Metro, in corso diassegnazione alle aree metropolitane di Palermo, Catania e Messina, perun ammontare di 99 milioni per ogni città potrebbero per il 60% esseredestinati, come misura di inclusione sociale, al disagio abitativo, aisenza tetto e al miglioramento dei servizi nei quartieri periferici”.
E’questa una delle richieste che Sunia, Sicet e Uniat intendono avanzarevenerdì al Presidente della Regione, al quale hanno chiesto un incontro.Ci sono da spendere e da implementare con risorse regionali i fondiassegnati alla Sicilia dallo Stato per la morosità incolpevole, quelladi chi cioè si trova nelle condizioni oggettive di non potere più pagarel’affitto ad esempio perché ha perso il lavoro, quasi 3 milioni giàdisponibili di cui sono 30 mila euro sono stati ad oggi utilizzati.
Ma“c’è anche da realizzare- sottolineano Milazzo e Darwish– una riformadelle Iacp e da approvare una legge quadro sulla casa e il disagioabitativo, che solo la Sicilia in Italia non ha”.
I sindacati degliinquilini sollecitano anche “un progetto di nuova edilizia popolareutilizzando i 200 milioni dei fondi ex Gescal, riqualificando ilpatrimonio di immobili di proprietà degli enti pubblici e destinando aifini abitativi tutti i beni confiscati alla mafia”. “Saremo in piazzavenerdì- dicono Milazzo e Darwish– per contrastare incuria, mal governoe sprechi e per chiedere con forza che un bisogno fondamentale comequello della casa diventi uno dei temi centrali dell’azione di governoin una regione dove la crescente emorragia di posti di lavoro e ilpeggiorare delle condizioni economiche aggravano di giorno in giornol’emergenza casa, aggiungendo alla lista del disagio abitativo ognigiorno centinaia di famiglie”.