Palermo – L’Assemblea Regionale Siciliana ha azzerato il contributo per la Fondazione The Brass Group, un finanziamento di 300 mila sufficiente per non chiudere e portare in scena il programma annuale di concerti jazz che ogni anno registra grande successo e permette di far arrivare in Sicilia grandi musicisti di livello internazionale.
Questo è aiutare la cultura? Come giornale abbiano sempre sostenuto la Fondazione che ha continuamente dovuto lottare per mantenere in vita la struttura.
Tristezza e rammarico abbiamo ravvisato nelle parole del Maestro Ignazio Garsia, presidente della Fondazione The Brass Group, che ha risposto ad alcune nostre domande in merito a questa vergognosa vicenda.
INTERVISTA
Maestro Garsia. Mi dice qual è la situazione attuale in cui versa la Fondazione e quali le misure per salvarla e sostenerla nella maniera più adeguata?
Non so, mi creda, da dove cominciare. Per carità non mi aspettavo nulla. Nessuna medaglietta. Ma l’azzeramento del Brass non me lo aspettavo. Mi sento svuotato. Senza più le forze per reagire. Ripeto, ho vissuto tutta la vita nella consapevolezza che non si può fare nulla per gli altri, se non si è disposti a pagarne il fio con emarginazioni, esclusioni, ecc. Ma non mi aspettavo tanto, dopo avere restituito alla collettività un teatro… Non me l’aspettavo. Mi sento colto di sorpresa …
Ma esiste la possibilità di un recupero? Mi scriva, inoltre, un appello da fare a chi di competenza
Qualsiasi iniziativa si svolga nelle prossime ore, nei confronti della Regione (presidenti del governo, dell’ARS e deputati regionali), è fondamentale perché comprendano che la parità di genere non è un problema di orientamento sessuale, di razze e di religion, ma riguarda anche la musica. Che non è soltanto quella lirica e quella sinfonica.
Ecco come si sono pronunciati CGIL e UIL nell’esprimere solidarietà al Brass Group:
La Cgil e l’Slc di Palermo esprimo solidarietà nei confronti della fondazione Brass Group, una delle più importanti istituzioni jazzistiche italiane, esclusa dai contributi regionali. E rivolgono un appello alle istituzioni, alle banche agli sponsor, agli imprenditori affinché contribuiscano a un progetto di rilancio della prestigiosa istituzione culturale. “Così come esiste il Teatro Massimo per la lirica e la Foss per la musica sinfonica così deve esistere la Fondazione Brass Group per il jazz. Non può esserci differenza”, affermano il segretario della Cgil Palermo Enzo Campo e il segretario Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso, che questo pomeriggio hanno sostenuto la protesta di Ignazio Garsia, in piazza Indipendenza con il suo pianoforte, in attesa per essere ascoltato dal presidente della Regione Rosario Crocetta. I 50 componenti del Brass, tra musicisti e personale, sono in stato di agitazione e tutti i concerti sono stati annullati.
“Non è pensabile tagliare fuori espressioni musicali che rappresentano la storia più bella di questa città e che si reggono in piedi quasi esclusivamente con gli incassi del pubblico – aggiungono Campo e Rosso – L’azzeramento del contributo regionale colpisce una fondazione figlia unica a Palermo. Il taglio arriva proprio adesso che il Brass si preparava al rilancio della sua attività concertistica dopo aver contribuito alla riapertura del Real Teatro Santa Cecilia. Al jazz devono essere riconosciuti pari diritti e pari dignità, non possono esistere musiche di serie A e di serie B. I jazzisti devono avere le stesse opportunità di tutte le altre forme artistiche, non possono essere considerati musicisti da sushi bar”. Cgil e Slc chiedono un tavolo alla Regione e al Comune per discutere della politica culturale della città. La Cgil metterà in atto iniziative per manifestare solidarietà nelle sedi dove opera l’orchestra. L’Slc lancerà un crowfounding con l’ #savetheBrassGroup e
Tumminia (UilCom Sicilia): “Niente contributi regionali, lavoratori in ginocchio”.
“Ancora una volta il bilancio regionale ha penalizzato la Fondazione Brass Group, testimonianza pregiata del jazz in Sicilia. E questo inaccettabile azzeramento del contributo mette in ginocchio 50 lavoratori oltre che l’arte”. Lo dice Giuseppe Tumminia, segretario della Uilcom Sicilia che lancia un appello per trovare una soluzione immediata e permettere al Brass Gropup il prosieguo delle attività.