La soluzione della vicenda Lukoil e il riconoscimento dell’area di crisi industriale complessa per il petrolchimico siracusano, il futuro dell’area industriale di Termini Imerese fondato sulla meccatronica e lo sviluppo dell’Etna Valley come polo dell’elettronica e dell’innovazione tecnologica. Questi i temi al centro dell’incontro tra il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ieri pomeriggio al PalaRegione di Catania. Presenti anche gli assessori all’Economia, Marco Falcone, alle Attività produttive, Edy Tamajo, e al Territorio e Ambiente, Elena Pagana.
«L’incontro con il ministro Urso – ha sottolineato il governatore Schifani – è la dimostrazione della grande sinergia tra governo regionale e governo nazionale, un patrimonio che può dare grande serenità a tutti i siciliani. Dopo la soluzione adottata da Roma per evitare che da domani la Isab di Priolo subisse negativamente l’impatto dell’embargo al petrolio russo, da parte della Regione c’è grande attenzione anche alla vicenda del depuratore di Industria Acqua Siracusana, che serve l’intero territorio del petrolchimico. In merito ho acquisito subito il dossier, ho convocato una riunione con tutti i dirigenti competenti, mi sono fatto una mia idea e a breve adotteremo dei provvedimenti finalizzati, da un lato, a collaborare con la magistratura e, dall’altro, a ripristinare l’efficienza dell’impianto nell’interesse pubblico, rimuovendo le cause di inidoneità. Siamo pronti – ha concluso Schifani – anche a fare la nostra parte per intervenire sul capitale della Ias, assieme ai privati che fanno parte della compagine societaria».
«Oggi – ha detto il ministro Urso – possiamo dire di avere ben chiuso il caso Lukoil. Domani scattano le sanzioni nei confronti del petrolio russo, ma i cancelli resteranno aperti, l’Isab continuerà a produrre, diecimila e più persone potranno proseguire a lavorare. Non era scontato, abbiamo riesumato il dossier che era nei cassetti e in poche settimane abbiamo trovato una soluzione grazie alla piena collaborazione tra la Regione Siciliana e il governo di Roma, attraverso il mio dicastero. Sulla figura dell’amministratore straordinario dell’Isab siamo vagliando diversi profili di alta levatura, ma sono felice di annunciare che ieri abbiamo ricevuto una lettera di garanzia dall’autorità americana Olaf che ha garantito che nessuna banca italiana sarà sanzionata ove finanziasse l’acquisizione di petrolio per rifornire l’Isab. Nel contempo – ha aggiunto il ministro – sappiamo che dobbiamo collaborare con l’Eni per garantire questo approvvigionamento e abbiamo contezza che ci sono diversi investitori che stanno trattando l’acquisizione dello stabilimento. Per garantire il territorio, l’occupazione e la riconversione ambientale dell’impianto, porremo le prescrizioni della Golden Power, come ci consente la legge».
«La Sicilia – ha concluso il ministro – può tornare ad avere fiducia, c’è un governo regionale saldo che è in grande sintonia con quello nazionale che ha una prospettiva di legislatura di almeno cinque anni. Lavoriamo insieme per restituire una visione industriale a questa regione».