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Anno XII - Num. 56 - 03 settembre 2024

Anno V - Num. 27 - 05 aprile 2017 Cultura e spettacolo

Lo Spazio e il Tempo nei “Non luoghi” fotografati da Michele Di Donato

inaugurata lo scorso 20 maggio, prorogata fino al prossimo 4 giugno 2017

di Redazione TrinacriaNews
         

Piero Longo, Mihele Di Donato, Vincenzo Cucco. URL IMMAGINE SOCIALLa mostra “Non luoghi” del fotografo Michele Di Donato, allestita all’interno dell’ampio Spazio Eventi, al quarto piano del Mondadori Megastore  a Palermo, è stata inaugurata lo scorso  20 maggio,  prorogata fino al prossimo 4 giugno 2017 su richiesta della Mondadori, resterà liberamente visitabile dal pubblico tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 20.30. 

Nel corso della presentazione della “Personale”, curata e presentata da Vincenzo Cucco, Responsabile anche del Settore Fotografia dell’Associazione Culturale Enzo La Grua, il numeroso e competente pubblico ha avuto modo di ascoltare la dettagliata analisi del Critico d’Arte prof. Piero Longo e un intervento dello stesso autore delle opere.

A differenza delle consuete documentazioni fotografiche relative ai paesaggi urbani che, solitamente, rappresentano il degrado e denunciano il malessere sociale affrontando le problematiche di una determinata area geografica, l’accurato reportage di Michele Di Donato propone trentacinque immagini in bianco e nero, con le quali il fotografo  di origine pugliese ha esplorato, in momenti diversi, ambienti mitteleuropei e quartieri “italici”, ottenendo creative fotografie “concettuali” che non hanno il compito di trasmettere le consuete informazioni destinate ad arricchire il bagaglio culturale, storico, geografico o letterario di chi le osserva, dal momento che esse sono in grado di creare delle atmosfere affrancate dalle barriere spazio-temporali e percepibili direttamente a livello di suggestioni interiori.

Gli ambienti reali, costruiti per soddisfare le esigenze abitative del mondo contemporaneo, costituiscono solo il punto di partenza di una efficace ricerca artistica. Tra portici, garage e sottopassaggi, dove i contrasti sono più forti e la luminosità è estremamente ridotta, le immagini ottenute da Di Donato iniziano a scostarsi dalla realtà contingente. Un inevitabile effetto “mosso” trasforma i soggetti inquadrati in sagome incerte e, gli scatti notturni, riducendo ogni cosa a forme bianche su sfondo scuro, inducono a riflettere sull’eterno dualismo tra “bene e male”. I lavori esposti comunicano, inoltre,  una certa inquietudine ed una sottile provocazione, che non spaventa, anzi affascina l’osservatore. La dimensione illusoria alla quale appartengono i “non luoghi” è difficilmente descrivibile, tuttavia, attraverso  le “visioni creative” in mostra, può venire percepita distintamente.

Le moderna raffinatezza e l’eleganza delle stampe, oltre che l’interesse suscitato dalla sua produzione editoriale, evidenziano la notevole padronanza tecnica che ha consentito a Michele Di Donato di ottenere meritati riconoscimenti e premi prestigiosi sia in Italia che all’estero.

(Andrea di Napoli)

 

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