La redazione riceve da Fabrizio Noto quanto segue:
Palermo – Non sono bastati i cortei, gli scioperi, gli accorati appelli provenienti da più parti, sociali, politiche ed istituzionali, per una rapida ma ragionevole soluzione alle esigenze di lavoratori ed aziende delle Telecomunicazioni. Si attende entro la fine del mese di Dicembre, dopo un anno di trattative e rotture di tavoli, un ulteriore incontro, si spera risolutivo, per chiudere questo travagliatissimo rinnovo del contratto collettivo delle telecomunicazioni. Un mercato quello delle telecomunicazioni che ha subìto certamente delle contrazioni ma che continua a generare utili per chi ha la forza e la lungimiranza di investire e rilanciare nuovi servizi utili e tecnologicamente avanzati. In questi giorni i ragazzi di Accenture Outsourcing, ragazzi si fa per dire perchè più della metà ha famiglia e figli a carico, vivono e lottano su un doppio fronte, l’azienda, infatti, ha comunicato loro una procedura di licenziamento-mobilità per 109 lavoratori, circa 150 lavoratori full time, che se non si trova un accordo entro l’anno dal 1° di Febbraio si troveranno in mobilità. La vicenda è complessa e molto articolata perchè nasce, per quello che riferisce l’azienda, da un costo del lavoro più alto rispetto alla media delle altre strutture che offrono servizi in outsourcing. Il dato in se stesso è corretto,bisogna vedere però a cosa viene paragonato. Il costo di un lavoratore impiegato in Accenture Outsourcing nella sede di Palermo è mediamente più alto del 20-25% rispetto ad un lavoratore di una struttura simile. Ma quello che non viene detto è che la sede di Palermo con i suoi 270 lavoratori, altamente specializzati e formati, è sul mercato dal 2000 ha quindi 12 anni di esperienza, 12 anni di professionalità costruite quotidianamente, ha 12 anni di lotte e contrattazioni contrattuali, ha subìto, sostenuto e concretamente lavorato per tre datori di lavoro diversi, prima Albacom poi BT Italia e adesso Accenture Outsourcing. Ogni passaggio non è stato indolore, ad ogni cessione di ramo di azienda qualcosa si è dovuto lasciare, ad ogni rinnovo si è perso un pezzettino di retribuzione, che sia il premio di risultato oppure il livello o ancora il valore dei buoni pasto non importa, finora si è sempre tolto. Adesso a questi ragazzi, uomini, donne, padri e madri di famiglia, si vuole togliere pure la dignità lavorativa, la voglia e la speranza sono morte da tempo. Si vuole in un sol colpo cancellare 12 anni di professionalità e di vita perchè il mercato lo impone, soprattutto se il mercato dice che in Romania un lavoratore di pari livello viene pagato 3,50 euro l’ora, e costa quindi meno della metà di un lavoratore italiano. E’ questa la “minaccia” che Accenture Outsourcing Srl ha manifestatamente scritto nella procedura di licenziamento-mobilità per 109 lavoratori, se non si abbatte il costo del lavoro del 25-30% l’azienda trasferisce tutto in Romania. Nulla contro i ragazzi rumeni, ma questa guerra dei poveri, questa corsa al ribasso ad ogni costo non fa altro che svilire i contenuti di ogni attività lavorativa, impoverendo lavoro e lavoratori, creando pericolose zone d’ombra nella gestione di servizi e dati sensibili a volte importanti se non fondamentali per imprese e/o privati cittadini. Non è questa la sede opportuna ma è giusto sottolinerare la pericolosità del fatto che qualcuno che parla un italiano improbabile, di cui non si conosce il percorso formativo e culturale, si trovi a dover gestire dati sensibili, quali carte di credito, iban, tabulati telefonici o dati di accesso di siti web e posta elettronica, con tutte le conseguenze che lascio immaginare al lettore. Gli incontri-scontri tra le parti, da un lato il sindacato dei lavoratori dall’altro la dirigenza dell’azienda, si susseguono,il prossimo appuntamento per un ulteriore tavolo di trattativa, dopo i due già svoltisi a Roma, sarà entro la fine dell’anno per trovare in extremis una difficile quadratura del cerchio e scongiurare quindi la mobilità per 109 lavoratori. L’auspicio è che tutti innalzino le idee e che non sia il solo margine di utile a stabilire il percorso e la rotta di un’azienda. L’augurio più grande ai lavoratori di Palermo che sicuramente non stanno passando un gran bel Natale sperando che almeno l’anno nuovo porti “buone nuove”. Buon lavoro a tutti.
grazie per la visibilità concessaci, buon lavoro e buona lettura a tutti.
tutti in Romania? e chi ha famiglia? tutti a Roma. D.P.
SPQR SPARTA