Palermo – Si è tenuto all’Istituto penale minorile Malaspina l’evento Nella memoria di Giovanni Paolo II. L’evento culturale è nato con l’obiettivo di ricordare la figura e l’opera di uno dei pontefici più amati, mantenendo vivi i suoi insegnamenti ed il suo percorso di evangelizzazione rivolto ai giovani.
La serata ha coniugato arte e solidarietà ed è stata organizzata dalla Life communication, società cooperativa che si occupa di produzioni televisive e di grandi eventi.
La manifestazione, giunta alla sua VIII edizione, è diventata un format tv che andrà in onda in Italia ed all’Estero.
Protagonisti dell’iniziativa sono stati i ragazzi dell’area penale minorile, ma anche i diversamente abili, gli “ultimi” del Vangelo, le persone più amate da Karol Wojtyla. L’evento è stato organizzato in collaborazione con il Ministero della Giustizia – Dipartimento Giustizia Minorile e con il patrocinio della Conferenza Episcopale Italiana, dell’Arcidiocesi e del Comune di Palermo e della Camera di Commercio di Catanzaro.
Conduttori della serata sono stati Lorena Bianchetti, giornalista nota al pubblico per aver condotto il programma Rai A Sua immagine ed aver curato gli speciali sulle Giornate mondiali della Gioventù e sulla beatificazione di Giovanni Paolo II, e Domenico Gareri, ideatore dell’evento.
La scaletta della serata ha previsto l’alternarsi sul palco di momenti di spettacolo e di solidarietà, tenendo sempre presente le finalità del progetto: il recupero ed il reinserimento dei giovani detenuti al fine di abbattere i pregiudizi, ribadire il diritto ad una seconda opportunità e favorire la loro “rinascita” attraverso la promozione della sofferenza come momento che rende più forti. Questo è ciò che hanno voluto testimoniare anche le tante persone disabili che hanno partecipato alla serata, dando il loro sostegno simbolico ai ragazzi dell’istituto penale che hanno assistito alla serata. Uno di loro è intervenuto personalmente leggendo una preghiera dedicata a Giovanni Paolo II, non nascondendo la sua forte emozione.
Altri momenti di grande intensità sono stati quelli che hanno previsto le esibizioni di danza del Centro Professionale Artedanza di Catanzaro, l’Inno di Mameli cantato dal Coro dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti Sezione di Catanzaro e la partecipazione dell’Orchestra Giovanile di Laureana di Borrello (RC), diretta dal maestro Managò.
Durante la serata sono intervenuti anche Eleonora Cadeddu, la giovane attrice della fiction Rai di successo Un medico in famiglia, il gruppo rap One Crew, che ha interpretato il brano Sicilianu veru, il Presidente dell’Ente nazionale sordi Giuseppe Petrucci, che ha letto una preghiera di Giovanni Paolo II in LIS, e tanti altri.
Nella memoria di Giovanni Paolo II ha previsto anche l’assegnazione di numerosi premi a personalità che, in vari settori, si sono contraddistinte per la loro attività e che rappresentano un modello positivo per i giovani detenuti. I premi, realizzati dal maestro orafo Michele Affidato, sono stati assegnati da una giuria qualificata formata dal noto conduttore Daniele Piombi, dall’autore televisivo Stefano Santucci, dal teologo spirituale don Francesco Cristofaro, dal Vescovo ausiliare di Palermo S.E. Mons. Carmelo Cuttitta e dal costituzionalista Luigi Ventura.
Beppe Fiorello è stato il primo a ricevere il riconoscimento, in quanto artista che ha interpretato al meglio ruoli di uomini importanti e veri testimoni di valori cristiani. È stato definito dalla giuria sostenitore dei valori familiari ed attento modello per l’educazione all’accoglienza e nobile esempio per i giovani di oggi. L’attore siciliano, premiato dall’Arcivescovo di Palermo Paolo Romeo, non ha nascosto la sua emozione. Per me è un onore essere qui stasera – ha detto – queste manifestazioni hanno un significato importante, quello di accendere una luce su istituzioni come questo istituto, e quello di far capire ai ragazzi che hanno sbagliato che per loro esiste una seconda chance. Noi dobbiamo accettare la colpa, perché un errore non può essere infinito. Incontrando i ragazzi mi sono accorto che in questo istituto il dolore viene “addolcito” da una serie infinita di attività. Tanti sono, infatti, i momenti di studio, di formazione, di sport per questi ragazzi, che in questo modo possono scoprire i propri talenti e le proprie competenze, in quanto non si tratta solo di un momento di espiazione di pena, ma di opportunità e di lavoro.
La premiazione ha riguardato anche la campionessa di tennis Mara Santangelo che ha abbandonato la sua carriera sportiva per diventare testimone di speranza. Ho affrontato tante prove difficili – ha detto emozionata – ho sofferto per alcuni problemi fisici che mi hanno portato a subire un’operazione. Dalla sofferenza è arrivata la rinascita. Ho avuto l’opportunità di vivere delle esperienze forti che mi hanno toccato l’anima e mi hanno fatto cambiare completamente strada. Ho lasciato il tennis ed ho intrapreso questo percorso fantastico che mi vede testimone di fede.
Altro premiato è stato Ron, il quale non ha presenziato alla serata, ma che nel pomeriggio ha incontrato i ragazzi ed ha cantato insieme a loro. Il cantautore è stato presentato dalla giuria come un acceso credente ed un modello di solidarietà. La motivazione ha, infatti, riguardato il suo impegno nel sociale a sostegno dei malati di SLA.
Il premio Nella memoria di Giovanni Paolo II è stato assegnato anche a Gloria Ramos, che grazie alla sua tenacia ha ottenuto il riconoscimento della cittadinanza per il figlioCristian, un ragazzo affetto da sindrome di Down, ritenuto incapace di prestare il giuramento per completare l’iter burocratico per diventare italiano. Attraverso la preghiera e la fiducia nelle istituzioni la donna ha vinto la sua battaglia grazie anche all’interessamento del ministro Cancellieri e del Capo dello Stato che hanno firmato il decreto.
Gli ultimi due premi sono stati assegnati al Progetto Policoro, che in 15 anni ha promosso la nascita di oltre cinquecento esperienze lavorative, gestendo terreni e beni confiscati alla mafia e creando circa quattromila nuovi posti di lavoro, ed alla città di Lampedusa, definita esempio di amore, di carità ed accoglienza, per l’umana generosità di fronte alla richiesta di aiuto di tanti fratelli provenienti da paesi in gravi situazioni di disagio e faro di speranza come ha detto Papa Francesco ed esempio per tutto il mondo.
Durante la serata è intervenuto anche Michelangelo Capitano, Direttore dell’istituto penale Malaspina, che ha ricevuto una medaglia donata dal Presidente della Repubblica alla struttura per la bontà e l’eccezionalità del lavoro svolto.
A seguire il Capo del Dipartimento Giustizia minorile Caterina Chinnici ha sottolineato, con grande emozione e soddisfazione, l’importanza di una manifestazione che intende trasmettere un segnale di attenzione, amore e speranza, grazie all’incontro della società civile, del mondo delle istituzioni laiche e religiose e delle associazioni.
La manifestazione è stata allietata anche da un messaggio inviato da Papa Francesco, il quale ha espresso il suo apprezzamento per l’iniziativa che ha ricordato gli insegnamenti del Beato Giovanni Paolo II che vengono trasmessi attraverso il linguaggio dei mass media offrendo a numerosi giovani un orizzonte di speranza.
Al termine della manifestazione la redazione di TrinacriaNews ha incontrato Lorena Bianchetti la quale ha parlato con particolare trasporto di Giovanni Paolo II. Ho avuto l’occasione di condurre tanti eventi in sua presenza. Ogni volta c’era attorno a lui un’atmosfera indescrivibile e molto forte. Quello che mi ha colpito è stato il suo carisma, come se attorno alla sua persona vi fosse una luce incredibile. Ricordo i suoi gli occhi nel momento in cui ti rivolgeva lo sguardo, essi esprimevano la forza tipica dei grandi santi. Sarà proclamato santo a breve, ma per tutti noi è già santo da molto tempo! Questa sua santità è sempre stata evidente nella coerenza della sua testimonianza. È stato veramente una roccia della fede ed ha portato la luce lì dove molto spesso si stava offuscando.
Trovo una continuità da Giovanni Paolo II a Benedetto XVI, fino a papa Francesco – ha continuato – penso siano davvero l’espressione articolata dello Spirito Santo sulla Chiesa. Ho avuto l’occasione di condurre eventi per tutti e tre i pontefici ed in ognuno ho visto la purezza d’animo, la tenacia, la voglia di fare servizio. Penso che l’ultimo esempio di papa Francesco che invita a tornare all’essenziale sia quello che serviva ai nostri tempi. Credo che da lassù qualcuno ci ami davvero, ci ha dato un pontefice come questo!
Continuando l’intervista Lorena Bianchetti ci ha parlato di altre esperienze simili a quella della serata appena conclusa, avendo condotto altre inchieste in carceri come Rebibbia e Poggioreale. Realtà significative come un carcere danno realmente significato a quello che è il nostro mestiere. Penso che fare la conduttrice non possa essere qualcosa che ti porta a firmare autografi; ognuno di noi, specialmente chi è di fronte alle telecamere, ha una grande responsabilità, ma allo stesso tempo un grande dono, cioè quello di farsi strumento per gli altri. Il carcere è un’esperienza che lascia qualcosa di molto forte. Ricordo il rumore delle chiavi che chiudono i cancelli, è stata un’esperienza fortissima; così come questa sera è stato molto forte vedere dei ragazzi che venivano accompagnati nelle loro celle. Credo che contesti come questo possano aiutare al recupero ed al reinserimento.
Infine abbiamo incontrato anche l’ideatore del progetto Domenico Gareri e direttore generale della Life Communication, che ha spiegato ai nostri microfoni come è avvenuta la scelta della Sicilia come sede per l’VIII edizione della manifestazione. Durante una giornata dedicata alla legalità, ho avuto il piacere di conoscere la dott.ssa Chinnici, con la quale abbiamo avviato questa collaborazione. La dottoressa ci ha conquistato, perché ci ha parlato di questa terra meravigliosa, una terra di santi. Questa sera abbiamo voluto fare anche un omaggio a Don Pino Puglisi. Siamo soddisfatti per come è andata la serata. Per due giorni abbiamo stravolto la vita di questo carcere; è stata un’esperienza meravigliosa. L’unione, il gioco di squadra sono stati fondamentali. I ragazzi stessi sono stati protagonisti e ci hanno aiutato. Abbiamo trascorso due giorni all’insegna della fratellanza, che ci fanno ben sperare.
A disposizione dei lettori di TrinacriaNews le videointerviste che abbiamo realizzato a Lorena Bianchetti e a Domenico Gareri. Ecco le domande che abbiamo rivolto loro:
Domenico Gareri
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Come è nata la decisione di svolgere la manifestazione per la prima volta in Sicilia?
- Per due giorni avete lavorato nel carcere Malaspina. Ci parli di questa esperienza.
Lorena Bianchetti
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Quali sono stati i premi assegnati questa sera?
- Lei ha conosciuto molto bene Giovanni Paolo II. Qual è la sua testimonianza?
- Ha raccontato di avere provato esperienze simili a quella della serata appena conclusa, avendo condotto altre inchieste in altre carceri come Rebibbia e Poggioreale. Quali le emozioni provate?
- Papa Francesco sin dalla sua elezione ha suscitato grande entusiasmo tra i fedeli. Allo stesso modo Giovanni Paolo II era molto amato. Quali le differenze tra i due pontefici?