Preg.mo Presidente,
è prossima oramai la Giornata internazionale della donna 2017, l’ultima della XVI legislatura della Regione Siciliana, che speravamo realizzasse quella rivoluzione, annunciata nel Suo programma, che avrebbe dovuto dare impulso anche alla crescita della presenza femminile nel mondo del lavoro.
Speravamo che la data dell’8 marzo non si limitasse ad essere una ricorrenza solo simbolica dei diritti e delle conquiste operate dalle donne nel corso della storia, ma che potesse celebrare anche un reale avanzamento di questi diritti nella realtà siciliana, affetta da sempre da una “cecità” di genere che ha oscurato e trascurato il ruolo della donna.
Con dispiacere registriamo oggi che è mancato perfino un incontro, come lungamente richiesto dalle donne di CGIL CISL e UIL e dalla portavoce del tavolo regionale permanente per il coordinamento delle politiche di genere.
Neppure un incontro per rappresentare la questione femminile, sia delle donne siciliane che di quelle immigrate, e per superare le difficoltà del pianeta donna nella nostra isola, che continua ad essere fanalino di coda tra le regioni italiane per occupazione e diritti.
Le statistiche Istat ci presentano un quadro occupazionale inquietante in generale, ma in modo particolare per la donna :
– gli occupati in Sicilia, dall’ultima rilevazione ISTAT sono 1.348.000 di cui solo 473.000 donne;
– Il tasso di occupazione femminile è del 29,6% a fronte del 48,2% a livello nazionale;
– Le donne in cerca di occupazione sono 143 mila ed il tasso di disoccupazione è del 23,2% a fronte del tasso del 12% a livello nazionale.
Quanto sopra conferma l’assenza di una azione politica per il raggiungimento dell’obiettivo di crescita della presenza delle donne in tutti gli ambiti della società.
Di un intervento della politica regionale siciliana che puntasse alla costruzione di una infrastruttura per un welfare regionale che affrancasse la donna dai suoi vincoli di tipo esclusivo verso la famiglia, attraverso servizi utili a consentire alle donne di gestire il carico di cura senza rinunciare alla propria affermazione lavorativa e sociale.
E’ mancato persino un monitoraggio, un ‘analisi di genere su tutta la programmazione regionale e comunitaria che avrebbe dovuto avere come approdo l’emanazione di una legge regionale di cittadinanza di genere.
Non è stata fatta nessuna analisi sul dato inquietante della denatalità che rappresenta un limite alla sostenibilità del sistema economico – né sui dati territoriali relativi alla legge 194/78 (interruzione volontaria di gravidanza) noto soltanto in aggregato regionale.
Non è stata fatta altresì una opportuna analisi rispetto agli obiettivi finora raggiunti con il programma PAC – piano di azione e coesione per l’assistenza agli anziani (indice di vecchiaia 141,3 – 20% della popolazione) e all’infanzia .
Cio’ al fine di individuare prontamente come assicurare la continuità dei servizi quando verranno meno le risorse straordinarie trasferite alla nostra regione per superare il gap esistente con le altre regioni .
Dispiace constatare che questo vuoto legislativo è accompagnato dall’assenza del rispetto di quanto già formalmente previsto, ovvero:
– il rinnovo del Forum permanente della violenza di genere (in deroga da dicembre 2015) ;
– il rinnovo della carica della Consigliera regionale di parità e consigliere provinciali (in deroga dal 2011);
– l’ insediamento della commissione regionale per la promozione di condizioni di pari opportunità tra uomo e donna di cui alla L.R. 51/2012.
Le gravi lacune dell’azione politica regionale verso le donne non potevano certamente essere colmate dalla sola presenza femminile nella composizione della Giunta regionale, che purtroppo in questo Governo non è riuscita a dare, nello svolgimento delle specifiche attività, la necessaria attenzione che meritava alla popolazione femminile siciliana.
La nostra richiesta di confronto, sostenuta dal convincimento che una vera rivoluzione economica e culturale in Sicilia sia possibile solo con il pieno coinvolgimento delle donne, mirava e mira a individuare le condizioni per un reale progresso in questa direzione, mentre oggi con rammarico registriamo un regresso!.
Distinti saluti.
Palermo, 6 marzo 2017
Le donne di Cgil Cisl Uil Sicilia