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Anno XII - Num. 56 - 03 settembre 2024

Anno V - Num. 26 - 06 febbraio 2017 Politica e società

Lettera di protesta delle donne CGIL – CISL – UIL – SICILIA a presidente Crocetta

di Redazione TrinacriaNews
         

corteo-violenza-donne URL IMMAGINE SOCIALPreg.mo Presidente,

è prossima oramai la Giornata internazionale della donna 2017, l’ultima della XVI legislatura della Regione Siciliana, che speravamo realizzasse quella rivoluzione, annunciata nel Suo programma, che avrebbe dovuto dare impulso anche alla crescita della presenza femminile nel mondo del lavoro.

Speravamo che la data dell’8 marzo non si limitasse ad essere una ricorrenza solo simbolica dei diritti e delle conquiste operate dalle donne nel corso della storia, ma che potesse celebrare anche un reale avanzamento di questi diritti nella realtà siciliana, affetta da sempre da una “cecità” di genere che ha oscurato e trascurato il ruolo della donna.

Con dispiacere registriamo oggi che è mancato perfino un incontro, come lungamente richiesto dalle donne di CGIL CISL e UIL e dalla portavoce del tavolo regionale permanente per il coordinamento delle politiche di genere.

Neppure un incontro per rappresentare la questione femminile, sia delle donne siciliane che di quelle immigrate, e per superare le difficoltà del pianeta donna nella nostra isola, che continua ad essere  fanalino di coda   tra le   regioni italiane per occupazione e diritti.

Le statistiche Istat ci presentano un quadro occupazionale  inquietante  in generale,  ma in modo particolare per la donna :

–         gli occupati in Sicilia, dall’ultima rilevazione ISTAT sono 1.348.000 di cui solo  473.000 donne;

–         Il tasso di occupazione femminile è del 29,6% a fronte del 48,2% a livello nazionale;

–         Le  donne in cerca di occupazione sono 143 mila ed il tasso di disoccupazione è del 23,2%  a fronte del tasso del 12% a livello nazionale.

Quanto sopra conferma l’assenza di una azione politica per il raggiungimento dell’obiettivo di  crescita della presenza delle donne  in tutti gli ambiti della società.

Di un intervento della politica regionale siciliana che puntasse alla costruzione di una infrastruttura  per un welfare  regionale che affrancasse la donna dai suoi  vincoli di tipo  esclusivo  verso la famiglia, attraverso  servizi  utili a  consentire alle donne di gestire il carico di cura  senza rinunciare alla propria affermazione lavorativa e sociale.

E’ mancato persino  un monitoraggio,   un ‘analisi di genere su tutta la programmazione regionale  e comunitaria che avrebbe dovuto  avere come approdo l’emanazione di una  legge  regionale di cittadinanza di genere.

Non è stata fatta nessuna analisi sul dato inquietante della denatalità  che rappresenta un limite alla sostenibilità del sistema economico  –  né  sui dati territoriali  relativi alla legge 194/78  (interruzione volontaria di gravidanza)  noto  soltanto  in  aggregato regionale.

Non è stata fatta altresì una opportuna   analisi  rispetto agli obiettivi finora raggiunti con il  programma PAC  – piano di azione e coesione per l’assistenza agli anziani (indice di vecchiaia 141,3 – 20% della popolazione)   e all’infanzia .

Cio’   al fine di individuare prontamente come assicurare  la  continuità  dei servizi quando verranno meno le risorse  straordinarie trasferite alla  nostra regione  per superare il gap  esistente con le altre regioni .

Dispiace constatare che  questo vuoto legislativo è accompagnato dall’assenza  del rispetto di quanto già  formalmente previsto, ovvero:

–         il rinnovo del  Forum permanente della violenza di genere  (in deroga da dicembre 2015) ;

–         il rinnovo della carica della Consigliera regionale di parità e consigliere provinciali (in deroga dal 2011);

–         l’ insediamento della commissione regionale per la promozione di condizioni di pari opportunità tra uomo e donna di cui alla L.R. 51/2012.

Le gravi lacune dell’azione politica regionale verso le donne non potevano certamente essere colmate dalla sola presenza femminile nella composizione della Giunta regionale, che purtroppo in questo Governo non è riuscita a dare, nello svolgimento delle specifiche attività, la necessaria  attenzione che meritava alla popolazione femminile siciliana.

La nostra richiesta di confronto,  sostenuta dal convincimento che una vera rivoluzione economica e culturale in Sicilia sia possibile solo con il pieno coinvolgimento delle donne, mirava e mira a individuare le condizioni per un reale progresso in questa direzione, mentre oggi con rammarico registriamo un regresso!.

Distinti saluti.

Palermo, 6 marzo 2017

 

 

Le donne di Cgil Cisl Uil Sicilia

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