Palermo – Nella sede di Confcommercio si è tenuto il convegno Legalità Mi Piace!, dedicato al tema della contraffazione e dell’abusivismo commerciale. L’evento è stato inserito all’interno della Giornata di Mobilitazione Nazionale, che si è svolta in contemporanea nelle altre sedi italiane. L’incontro è stato preceduto dal collegamento in diretta streaming nazionale con la sede centrale di Roma, presso la quale si è svolto il convegno di apertura dei lavori.
Il commercio abusivo riguarda oggi tantissimi prodotti, alimenti, farmaci e giocattoli, per citarne solo alcuni. Per questo motivo, alla luce di dati allarmanti si è cercato di fare il punto della situazione e programmare degli interventi efficaci. Alla conferenza in streaming sono intervenuti il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, il Vice Presidente del Consiglio Angelino Alfano, il Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato, il Generale di Corpo d’Armata della Guardia di Finanza Pasquale Debidda.
Il Presidente Sangalli ha aperto la Giornata mettendo in evidenza la situazione attuale e i dati spaventosi della contraffazione e dell’abusivismo commerciale. Le imprese da Nord a Sud sono stremate ed il 2014 non sarà un anno di ripresa sostanziale, ma tanti imprenditori incredibilmente hanno ancora fiducia. È arrivato il momento di considerare la legalità non come un “di più”, ma come pre-condizione per lo sviluppo, tanto più per uscire dalla crisi. In Italia 7 esercizi su 100 sono abusivi, nel Mezzogiorno si arriva ad 1 abusivo su 3. Il giro di affari complessivo derivante dall’abusivismo è pari a 8,8 miliardi di Euro. L’abusivismo commerciale e la contraffazione – ha aggiunto – sottraggono al settore del commercio e dell’economia dei servizi oltre 17 miliardi di Euro all’anno di fatturato. È un fenomeno impressionante che rischia di far chiudere ogni anno 70 mila imprese e perdere circa 185 mila posti di lavoro. L’illegalità spesso si annida nella complessità – ha affermato rivolgendosi al governo centrale – le imprese devono essere agevolate e non vessate dal fisco ed ostacolate dalla burocrazia. Il tarlo dell’economia malata sta corrodendo l’economia sana del nostro Paese. Per questo oggi Confcommercio ha voluto dare voce all’esasperazione delle imprese che pretendono regole chiare, controlli più severi, nonché la certezza delle pene. Chiediamo tolleranza zero.
A conclusione degli interventi, ha preso la parola il Vice Presidente del Consiglio, nonché Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, il quale ha richiamato la necessità di un interessamento dell’Europa alla questione. L’Europa deve fare la sua parte – ha affermato con veemenza – non è possibile che l’Italia debba ricevere regole e vincoli, ma debba essere sola nel contrasto ai prodotti illegali. L’Europa ci deve tutelare fino in fondo. Dobbiamo continuare in modo duro nella lotta al commercio abusivo e alla contraffazione – ha proseguito – il Governo intende togliere vincoli e regole, sburocratizzare e rendere sicure le nostre città. Vorrei annunciare la costituzione di una “task force” permanente tra Ministero dell’Interno, forze di Polizia, Confcommercio e commercianti per un contrasto e una vigilanza permanente, in modo tale che rispetto a tutte le iniziative sul territorio vi sia a livello centrale un coordinamento e un flusso costante delle informazioni. Regole chiare e certezza delle pene devono essere precedute da una chiara azione di prevenzione. La repressione è l’azione di ritardo, la prevenzione quella di anticipo. Questo è ciò che si può fare.
La giornata è proseguita con l’incontro presso la sede del capoluogo siciliano, al quale sono intervenuti il Presidente di Confcommercio Palermo Roberto Helg, la Vice Presidente di Confcommercio Rosanna Montalto, il Prefetto di Palermo Francesca Cannizzo, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Gen. Stefano Screpanti, il Comandante della Polizia Municipale di Palermo Vincenzo Messina, l’Assessore allo Sviluppo e alle Attività Produttive Marco Di Marco.
Il Presidente Helg ha dato il via ai lavori, facendo il punto della situazione locale. A Palermo viene venduta abusivamente qualsiasi tipologia di merce. Dai dati che abbiamo le merci provengono dall’Estremo Oriente e dalla Campania. Per quanto riguarda quelle provenienti dalla Cina sono stati scoperti dei container che arrivano direttamente presso dei centri di smistamento. All’arrivo segue la distribuzione; la merce viene venduta all’ingrosso dai cinesi. Spesso i loro magazzini rimangono aperti per qualche mese, al massimo per un anno. Un fenomeno emergente è anche quello dei negozi che aprono nel periodo dei saldi con l’intendimento di mettere sul mercato legale merce di dubbia provenienza e che restano in attività per pochi mesi. Quando vengono scoperti questi scompaiono prima che possa essere effettivo il provvedimento di cessazione di attività a loro carico. Spesso quando si arriva alla conclusione delle indagini la Polizia trova al loro posto un esercizio diverso. Vi è il venditore abusivo, anello finale della catena, ma vi sono anche gli extracomunitari – ha continuato – la vendita abusiva dei prodotti alimentari a Palermo invece è in mano agli indigeni, spesso indigenti o pregiudicati, che fanno fatica a ricostruirsi una vita regolare e nell’irregolarità riescono a sopravvivere. Questo è un fatto molto grave perché per il settore alimentare esiste anche il problema della mancanza di controllo su quella che è la filiera che garantisce prodotti sani. In crescita è la vendita di prodotti cotti per strada senza alcun rispetto delle norme igienico-sanitarie, ma anche la vendita sulle strade di pane fresco in ceste. Anni fa fummo molto impegnati nella lotta contro la vendita del pane abusivo, andando a fondo si scoprì che non solo vi era l’irregolarità nella vendita dei bagagliai, ma che si utilizzavano forni abusivi in mano alla mafia. I pubblici esercizi di Palermo – ha continuato – invocano regole intelligenti e precise che tengano conto della straordinaria contingenza.
A seguire, è intervenuta la Vice Presidente di Confcommercio con delega alla legalità Rosanna Montalto, la quale ha voluto lanciare due iniziative. La prima è quella di trovare un accordo con le associazioni di consumatori e di categoria al fine di creare un tavolo di concertazione per mettere in pista iniziative congiunte di educazione al consumo legale. L’altra è la creazione di una mail, il cui indirizzo è legalita@confcommercio.pa.it, che permette di inviare segnalazioni di casi di abusivismo.
Il convegno è proseguito con l’intervenuto del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Gen. Stefano Screpanti, il quale ha esposto le azioni compiute dal corpo armato. Nella Provincia di Palermo, dal 2010 fino ad ottobre 2013, abbiamo sequestrato circa 5 milioni di prodotti contraffatti, 2 milioni solo in quest’anno. Fra i prodotti oggetto di maggior sequestro vi sono i giocattoli. Segue il mercato della pirateria audiovisiva, che a Palermo è autonomo nella produzione della merce. Per la restante parte dei prodotti contraffatti, le fonti di provenienza sono la Campania e la Cina, ma veicolate da altre località italiane. I più grandi depositi che abbiamo intercettato sul territorio sono gestiti da soggetti di etnia orientale. La Guardia di Finanza opera su tre direttrici – ha specificato – cerchiamo di creare una prima linea di vigilanza al porto con i funzionari della dogana, anche se il problema non è così allarmante come in altre zone d’Italia. Poi operiamo con la presenza sul territorio: in quest’anno abbiamo fatto 150 interventi a contrasto dell’abusivismo commerciale. Inoltre, operiamo attraverso le indagini, grazie alle quali cerchiamo di risalire alle organizzazioni. La Guardia di Finanza a livello nazionale e anche a Palermo ha avviato il progetto “Educazione alla legalità economica”, destinato alle scuole primarie e secondarie e dedicato a tre temi fondamentali: l’evasione fiscale, gli stupefacenti e la contraffazione. Lo scorso anno nella provincia di Palermo abbiamo incontrato più di 2800 studenti, ai quali si è cercato di far comprendere quali siano gli effetti deleteri dell’acquisto di prodotti contraffatti.
Anche il Comandante della Polizia Municipale di Palermo Vincenzo Messina, ha fornito i dati del loro lavoro. Nell’arco di quest’anno sono stati fatti 3800 controlli con l’applicazione di sanzioni e di comunicazioni agli ordini competenti, fino alla chiusura dell’attività commerciale. Sicuramente si tratta di un fenomeno importante che tiene conto di un disagio sociale, ma che non può essere giustificato. Un’altra attività svolta dalla Polizia Municipale è il monitoraggio del territorio. A questo fine, il rapporto con le altre forze dell’ordine è importante; per questo motivo si è istituito il controllo integrato del territorio, che crea un momento di unione e di condivisione.
Il Prefetto di Palermo Francesca Cannizzo, alla sua prima visita ufficiale nella sede di Confcommercio Palermo, ha espresso l’importanza di un’azione educativa nei confronti del consumatore per la lotta al fenomeno del commercio abusivo. Il tema dell’abusivismo coinvolge non solo chi vende, ma anche chi consuma la merce contraffatta. È evidente che esiste l’abusivismo perché esiste un mercato. Non credo ci sia grande differenza tra chi acquista merce contraffatta o proveniente da un mercato abusivo per comodità e chi invece lo fa per indossare capi griffati. Il punto è se l’esibizione, lo status symbol deve essere comprato violando addirittura le norme. Sul piano del contrasto – ha ribadito – non so se l’attenzione vada rivolta maggiormente a chi vende o a chi acquista. L’impegno nel contrasto all’abusivismo è forte eppure percorrendo le vie di Palermo c’è una presenza capillare di ambulanti. Allora il problema probabilmente non si può affrontare solamente con il controllo testa a testa. C’è dunque una questione della quale poco si parla che è quella dei consumatori. Non dico questo per assolvere gli ambulanti, capisco però che è più facile “crocifiggere” l’uomo di colore che non la signora che, non si capisce per quale motivo, deve mostrare la borsa griffata, quando non può o non vuole permettersela. Credo quindi che ci sia un impegno da mantenere sul piano “militare” con azioni di polizia mirate, ma anche un impegno da parte di tutti. Bisogna comprendere che non esiste l’illegalità frazionabile, cioè la grande illegalità e la piccola illegalità, come il divieto di sosta non rispettato. Sul versante dei consumatori tutti dovrebbero spingere, parlare, battersi. È la maniera più semplice per contrastare l’abusivismo. Bisognerebbe non accettare l’offerta, a quel punto il problema si esaurirebbe immediatamente.
La giornata si è conclusa con l’intervento dell’Assessore allo Sviluppo e alle Attività Produttive Marco Di Marco. Il problema dell’abusivismo dovrebbe essere affrontato con risorse eccezionali. Esistono commercianti abusivi che, nonostante gli interventi delle forze dell’ordine, sono sempre pronti a ricominciare, anche in presenza di sequestri importanti di merce. In questo senso, bisognerebbe multare anche il consumatore. In presenza di una povertà dilagante – ha sottolineato – qualcuno potrebbe pensare di consentire il commercio ambulante come ammortizzatore sociale. L’amministrazione non la pensa in questa maniera. Si è notato che laddove sono stati colpiti con delle azioni mirate gli ambulanti settimana per settimana, questi sono stati costretti a diventare imprenditori e ad aprirsi una partita IVA. Ciò significa che perseguendo su questa strada si possono raggiungere risultati positivi. Un altro aspetto importante su cui è stata impegnata l’amministrazione è l’aggiornamento dei regolamenti sul commercio nei mercati generali.
Durante la giornata di mobilitazione, la redazione di TrinacriaNews ha intervistato il Presidente di Confcommercio Palermo Roberto Helg. Ecco le domande che abbiamo posto:
Qual è il senso di questa giornata di mobilitazione nazionale?
Il senso è quello di porre l’attenzione sulle grandi problematiche italiane che oggi le imprese del terziario e del commercio sono costrette ad affrontare. Oggi essere in regola, essere rispettosi delle leggi è diventato sempre più difficile. Questo è uno dei grandi problemi.
Come intende intervenire Confcommercio Palermo contro il fenomeno dell’abusivismo commerciale e della contraffazione?
Palermo sta intervenendo già da tempo e continuerà anche in futuro con la collaborazione piena con le forze dell’ordine per far sì che i controlli siano sempre più efficaci ed efficienti e quindi ben indirizzati per risolvere il problema.
Quanto pesa questa sorta di concorrenza sleale sulle imprese già gravemente in crisi?
Il vivere al di fuori delle leggi esercitando una concorrenza sleale nei confronti delle imprese oneste rischia di distruggere il lavoro di cittadini onesti. Tenga conto che il Censis ha comunicato che già solo nella ristorazione in Italia esiste un sommerso di 5 miliardi di Euro. Riporti il tutto sui vari settori e si arriva a numeri devastanti. Anche su Palermo ci sarebbe da recuperare tanto, se riuscissimo ad essere incisivi. Continueremo la nostra battaglia.
Quale importanza può rivestire un’azione educativa sul consumatore?
Sono d’accordo con quanto affermato dal Prefetto. Non c’è dubbio che il consumatore abbia le sue colpe; non si può giustificare il risparmio. Si può fare a meno di una borsa griffata contraffatta.
La redazione ha incontrato anche il Gen. della Guardia di Finanza Stefano Screpanti. Queste le domande che abbiamo rivolto:
Quanto il fenomeno della contraffazione e dell’abusivismo edilizio è più radicato a Palermo rispetto alle altre città italiane?
A Palermo sicuramente è molto radicato, i nostri dati ci dicono che la nostra azione di contrasto si muove su direttrici abbastanza omologhe a quelle delle altre aree d’Italia. Due sono i fenomeni principali che ci hanno impegnato negli ultimi tempi. Il primo è la contraffazione vera e propria. Ad esempio, a Palermo è molto attiva la pirateria audiovisiva, essa è autonoma nella produzione dei materiali illeciti, differentemente da quello che avviene per la contraffazione, per la quale i materiali provengono da altri luoghi. Il secondo è il fenomeno dell’abusivismo commerciale, sicuramente connesso a quello della contraffazione, ma che presenta anche degli aspetti di autonomia.
Ci sono dei settori in cui l’abusivismo commerciale è in crescita?
Sicuramente il commercio abusivo continua a fare la parte del leone. Il genere di prodotto che abbiamo maggiormente sequestrato purtroppo è quello dei giocattoli. Dico purtroppo perché si tratta di un prodotto destinato alle famiglie e ai più piccoli che, oltre a essere contraffatto, è composto da materiali pericolosi. Sono trattati con materiali non adeguati, presentano parti non ben aderenti al corpo della merce, con parti ingeribili. Questo significa che la domanda del mercato palermitano sui giocattoli è alta, le famiglie richiedono molto questo genere di giocattoli. Questo porta a suggerire di fare molta attenzione.