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Anno XIII - Num. 58 - 09 febbraio 2025

Anno XIII - Num, 58 - 9 febbraio 2025 Politica e società

La riforma-che-non-c’è, migliaia di forestali davanti Palazzo d’Orleans per lo sciopero generale proclamato da Fai-Flai-Uila Sicilia In piazza Indipendenza anche i segretari di Cgil-Cisl-Uil

di Redazione TrinacriaNews
“Ci hanno chiesto di aspettare ancora e ancora. Ma il tempo è scaduto. Mentre il presidente si è sempre negato al confronto, qualche esponente del governo Schifani ci domandava perché fare oggi sciopero generale dei forestali. Ha ragione, avremmo dovuto proclamarlo prima. Per reclamare con più forza la riforma-che-non-c’è e per rivendicare il diritto dei siciliani a un efficiente e stabile servizio pubblico di Protezione ambientale, che solo i forestali possono assicurare”.
Così, i segretari generali di Cgil-Cisl-Uil Sicilia e Fai-Flai-Uila Sicilia Alfio Mannino, Leonardo La Piana, Luisella Lionti, Adolfo Scotti, Tonino Russo e Nino Marino, stamattina a Palermo in piazza Indipendenza dinanzi la sede della Presidenza della Regione per lo sciopero generale del settore forestale.
Migliaia di lavoratrici e lavoratori in tutte le nove province hanno aderito alla giornata di mobilitazione che s’è svolta sotto questo titolo: “Qualcuno ha visto la riforma forestale? Basta prese in giro!” Di fronte a Palazzo d’Orleans, gli interventi degli esponenti di Cgil-Cisl-Uil Sicilia e Fai-Flai-Uila Sicilia che sottolineano: “Negli ultimi vent’anni gli effettivi sono scesi da 35mila a 15mila, altri lasceranno il servizio a breve. Molti, troppi, sono i precari a vita. Oltre 13 mila! Stabilizzazione e ricambio generazionale sono doverosi in un comparto che ha una media età di 58 anni, difficilmente conciliabile con la delicatezza di compiti come quello svolto dagli operatori dell’Antincendio. Ecco perché sollecitiamo da tempo, con questo e con i precedenti Governi regionali, una nuova legge che garantisca una forza di contrasto permanente e professionale a dissesto idrogeologico, siccità, roghi boschivi, deforestazione e desertificazione del territorio”.
 “Il disegno di legge c’è, abbiamo contribuito a scriverlo – concludono Mannino, La Piana, Lionti, Scotti, Russo e Marino – ma non è mai arrivato in Giunta, è stato quindi negato all’esame e al voto dell’Assemblea regionale. Così si offende la dignità del lavoro e il diritto alla salvaguardia del territorio. Ecco perché siamo in piazza oggi e ci torneremo ancora, fino a quando la riforma-che-non-c’è non salterà fuori”.
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