Palermo – Il 18 dicembre è stato proclamato dall’onu Giornata Internazionale del Migrante, in ricordo dell’adozione, avvenuta nel 1990, della convenzione internazionale per la protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie, ancora in attesa di ratifica da parte dell’Italia. Per la prima volta la celebrazione della Giornata si è svolta anche a Palermo, nell’aula consiliare del Palazzo delle Aquile.
Più che una giornata commemorativa, si è trattato di una riflessione tra operatori locali, istituzioni pubbliche e sociali, almeno secondo le parole di Giusto Catania, Assessore alla Partecipazione e al Decentramento della Città di Palermo, che ha coordinato i lavori. C’è una sensibilità da parte dell’amministrazione comunale su questo tema, abbiamo scelto la sede prestigiosa e istituzionale del nostro Comune perché pensiamo che le istituzioni pubbliche debbano investire sul tema dell’immigrazione, in particolare sulla costruzione della cultura, ha affermato l’Assessore Catania, che ha visto la celebrazione della giornata come occasione per fare il punto della situazione per quanto riguarda i compiti delle istituzioni pubbliche in materia di immigrazione: compito delle istituzioni pubbliche è fare pedagogia, fare educazione collettiva.
L’Assessore ha, dunque, presentato le azioni intraprese e le intenzioni dell’amministrazione: l’adesione del comune al Network delle città interculturali, l’avvio del percorso di costituzione della Consulta delle Culture, che vedrà la partecipazione di tutte le comunità di migranti a Palermo che potranno impegnarsi collettivamente in un luogo istituzionale pubblico, e infine l’estensione del protocollo di intesa con l’unar per l’istituzione di un osservatorio contro le discriminazioni. Malgrado Palermo sia già una città accogliente e responsabile, ha fatto notare l’Assessore, abbiamo la brutta percezione di alcune attività di tipo discriminatorio e xenofobo talvolta presente sul nostro territorio; per questa ragione riteniamo che un osservatorio contro le discriminazioni sia utile a migliorare la vita civile della città.
Il Sindaco Leoluca Orlando, non è potuto intervenire perchè trattenuto dall’emergenza del crollo delle palazzine in via Bagolino, avvenuto nella notte. In rappresentanza del Presidente del Consiglio Comunale ha portato il suo saluto Paolo Caracausi, Presidente della Ia Commissione. Caracusi, d’accordo con l’Assessore Catania sulla necessità di una informazione più corretta, che non distorca il fenomeno delle migrazioni nello spettacolo di una emergenza, ha riconosciuto che un importante passo avanti è stato fatto: un aspetto fondamentale sul tema dell’immigrazione riguarda il fatto che oggi non si parli più di clandestini, ma di migranti.
Meno ottimista e decisamente più critico l’intervento di Agnese Ciulla, Assessora alla Cittadinanza Sociale, che ha aperto i lavori: la nostra comunità è ancora un passo indietro in tema di integrazione, ha sentenziato. Fino a quando si continuerà a parlare di giornata dei migranti la società continuerà a restare indietro perché non sarà raggiunto l’ideale del vivere comune. C’è ancora qualcuno che deve accogliere qualcun altro. L’auspicio è che nel tempo ci siano le condizioni per cui tutti possano vivere il diritto alla cittadinanza – dunque la necessità di attivare interventi per il futuro, ma con risposta nell’immediato.
Lunga e variegata è stata la mattinata di interventi e dibattiti.
Tra i presenti, molte le rappresentanze delle istituzioni pubbliche: l’Assessora regionale alla Formazione Nelli Scilabra, Barbara Evola, Assessora alla Scuola della città di Palermo, docenti come il prof. Paolo Cuttitta, che insegna Sociologia giuridica dell’immigrazione all’Università degli studi di Palermo. Molto presenti anche gli attori sociali: la mediatrice culturale Nadine Abdia, Copresidente di Anolf Cisl, Alberto Biondo dell’Osservatorio contro le discriminazioni razziali intitolato a Nourredine Adnane – il giovane ambulante suicida nel febbraio 2011 per le vessazioni subite, e ricordato da tutta l’aula consiliare con un minuto di silenzio –, Olga Marotti, esperta dell’unar, Nino Rocca del coordinamento Anti-tratta Favour e Loveth, Zaher Darwish dell’Associazione L’Arca. Completano l’elenco i due avvocati Francesco Campagna e Daniele Papa, rispettivamente in rappresentanza del Progetto a.l.i. – Assistenza Legale Indigenti della Caritas di Palermo e dell’asgi – Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione; infine la regista Ilia Mazzone, che ha presentato uno stralcio del documentario Destino clandestino, realizzato con fondi delle Nazioni Unite e in seno all’Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro.
Svariati i temi e gli indirizzi emersi dal dibattito. A partire dalla presentazione dell’Assessore Catania si è discusso il concetto di “migrante” e manifestato l’insufficienza delle politiche di accoglienza. Così Nadine Abdia ha invocato il diritto al voto amministrativo come propedeutico alla condivisione che si deve cominciare ad attuare in luogo della sola accoglienza, mentre l’Assessora Evola ha individuato nella formazione di una “cultura meticcia” l’approdo del percorso di integrazione, ricordando come la storia dell’uomo sia sempre stata una storia di migrazioni. La scuola è risultata essere il luogo privilegiato per la diffusione della nuova cultura di un “ascolto profondo”, nelle parole dell’Assessore Evola, e in tale direzione si muove il progetto “Palermo non discrimina” portato avanti nelle scuole dall’Osservatorio “Nourredine Adnane”. Si è discusso, inoltre, di cooperazione internazionale bilaterale, insistendo sul binomio Sicilia – Europa: La Sicilia svolge un ruolo centrale nel contesto mediterraneo, ha affermato l’Assessore Catania. Noi pensiamo che la Sicilia debba svolgere il luogo che le è proprio, è una terra di contaminazione culturale, una terra meticcia, una terra di accoglienza. Un auspicio condiviso dalla regista Mazzone, secondo la quale la Sicilia può offrire all’Europa la strada per la cooperazione internazionale; la Sicilia deve diventare vero riferimento in Europa, non per gli sbarchi a Lampedusa, ma perché consideri i migranti come volano dello sviluppo.
Queste le domande che abbiamo rivolto all’Assessore del Comune di Palermo alla Partecipazione e Decentramento Giusto Catania, ascoltate l’audiointervista in alto:
- Oggi è la prima volta che si celebra questa giornata a Palermo. Come mai questo ritardo? Cosa c’è dietro questa scelta di celebrarla oggi a Palazzo delle Aquile?
- La Sicilia geograficamente è la frontiera a sud dell’Europa. Questo porta un problema ad affrontare l’immigrazione rispetto alle altre regioni d’Italia e al resto dell’Europa?
- Che ruolo possono svolgere le istituzioni e gli enti locali per favorire la cooperazione internazionale?
- Dall’accoglienza si è passati all’integrazione e ora si dovrebbe passare alla condivisione della cittadinanza. Quali sono le forme da mettere in pratica per favorire l’estensione della cittadinanza ai migranti?