Palermo, 15 feb- All’indomani del varo della Finanziaria regionale , i sindacati del credito Fabi, Unisin, Fisac Cgil, First Cisl e Uilca Uil chiedono al Presidente della Regione,”se questo Governo vuole realmente intestarsi la riforma del credito agevolato a sostegno dell’artigianato e della cooperazione, di farsi garante del rispetto della dignità e dei diritti dei lavoratori e della definizione della mission degli enti”. I sindacati, che sollecitano sull’argomento un incontro urgente, leggono nei toni usati stanotte in Aula dell’assessore alle attività produttive Turano all’indirizzo del personale degll’Ircac e nella scelta del governo di prevedere la soppressione del trattamento giuridico preesistente “la precisa volontà di fare ricadere sui lavoratori la responsabilità e gli effetti dell’attuale stallo. “Il Presidente Musumeci deve dire con chiarezza- scrivono- di chi sono le responsabiltà dell’impasse”. Per quanto riguarda l’Ircac rilevano che “l’esiguità delle pratiche esitate negli ultimi tempi, la responsabilità del mancato completamento dell’iter di approvazione dei bilanci, comunque deliberati da parte dell’Amministrazione Ircac fino al 2017, evidenziati dall’Assessore, non possono assolutamente leggersi come inadempienze del personale ma come inefficienza della burocrazia regionale e come volontà politica di portare l’Ente alla deriva”. Nella nota vengono riportate le cause dello stallo dell’ Ircac tra cui il regime commissariale andato avanti per anni e ribadita l’esigenza del confronto sulla riforma complessiva del credito agevolato.
Ecco la nota dei sindacati al governo
AL PRESIDENTE DELLA REGIONE
On.le Nello Musumeci
ALL’ASSESSORE ALLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE
Avv. G. Turano
Oggetto: Lavori d’Aula per approvazione finanziaria seduta del 14/15.02.2019
Le scriventi OO.SS aziendali IRCAC, ritengono grave ed offensiva l’analisi rappresentata dall’Assessore Turano nel corso della seduta ARS del 15 febbraio u.s. , in relazione all’art. 52 comma III e in particolare per quanto sostenuto sul personale e sull’attività dell’IRCAC.
Già nel corso delle precedenti audizioni in II e III commissione, le scriventi hanno ben rilevato l’inopportunità di procedere alla trasformazione dei due Enti IRCAC – CRIAS con la previsione di un singolo articolo di legge (art. 1 L.R. 10 del 10.07.2018) ed un rinvio attuativo ad uno specifico regolamento.
Un articolo di legge con cui strategicamente era stato previsto il transito del personale con il mantenimento del trattamento giuridico-economico pre-esistente, probabilmente per non destare preoccupazioni, con la finanziaria in questione è stata viceversa disposta la soppressione del mantenimento del trattamento giuridico determinando così un grave vulnus per i diritti dei lavoratori.
La scelta del governo di prevedere la soppressione del trattamento giuridico insieme alle espressioni riservate in Aula dall’Assessore ai dipendenti IRCAC, consegnano la precisa volontà di far ricadere sui lavoratori la responsabilità e gli effetti dell’attuale situazione di stallo dell’Ente.
Al contrario, l’Assessore è ben consapevole:
- che per anni l’Ente è stato mantenuto per scelta politica in regime commissariale;
- che l’applicazione dei CCNNLL del settore del credito per il personale, in ossequio di disposizioni legislative, inapplicabili all’Ente, risultano bloccati al 2005;
- che l’attività risulta in atto bloccata anche per l’infelice scelta di far rientrare gli Enti fra i destinatari delle disposizioni del D.lgvo 118/11, ed in ultimo
- che ancora ad oggi, dopo 4 mesi dal pensionamento del Direttore Generale, l’Ente si trova senza alcuna direzione amministrativa .
L’esiguità delle pratiche esitate negli ultimi tempi, la responsabilità del mancato completamento dell’iter di approvazione dei bilanci, comunque deliberati da parte dell’Amministrazione IRCAC fino al 2017, evidenziati dall’Assessore, non possono assolutamente leggersi come inadempienze del personale ma come inefficienza della burocrazia regionale e come volontà politica di portare l’Ente alla deriva.
Pertanto Sig. Presidente, se codesto Governo vuole realmente intestarsi la riforma del credito agevolato a sostegno del settore della cooperazione e dell’artigianato, Le chiediamo di farsi garante, a cominciare dal rispetto della dignità e dei diritti dei lavoratori degli Enti, della definizione della “mission” e di non stendere assolutamente alcun “velo pietoso” sulle responsabilità reali di chi ha determinato l’empasse degli Enti IRCAC e CRIAS. Si rimane in attesa di un’ urgente convocazione. Distinti saluti.
Palermo 15.02.2019
FABI UNISIN FISAC/CGIL FIRST/CISL UILCA/UIL
F.to M.T. D’Arca A. Tuzzolino E. Morana M.G. Ficarra M. Emanuele