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Anno XII - Num. 56 - 03 settembre 2024

Anno II - Num. 08 - 21 ottobre 2013 Cultura e spettacolo

Intervista a Pif, “La mafia uccide solo d’estate”

di Tania Catalano
         

Intervista a Pif 'La mafia uccide solo d’estate' PRIMOPIANO (alleggerita)Catania – Ospite di Insieme, la fortunata trasmissione televisiva condotta dal celebre Salvo La Rosa, che ormai da vent’anni va in onda su Antenna Sicilia, Pif, Pierfrancesco Diliberto, con la sua ironia ha divertito il pubblico che lo attendeva con fervore. Alla fine della trasmissione l’artista palermitano è stato “assaltato” dai fans che gli chiedevano foto e autografi.

TrinacriaNews, in tale occasione, lo ha intervistato. Ecco le domande che gli abbiamo rivolto:

Conduttore e autore televisivo, regista, scrittore, attore. Qual è il ruolo che ti si addice di più?

In realtà, tutto quello che riguarda il video. Ho scritto un libro, un brano ma quello che mi appartiene meno è la scrittura. Sicuramente il video è quello che mi si addice di più.

Attualità, crisi, politica. Che funzione ha la satira in tutto questo?

La satira dice, tendenzialmente, la verità. La vera satira dice le cose che tutti vorrebbero dire ma che non hanno mai l’occasione per farlo. Fa ridere perché i potenti si offendono e si preoccupano quando sono presi di mira, eppure la satira non ha mai spostato un voto, altrimenti Berlusconi non sarebbe stato lì per vent’anni, nonostante questo la teme, la temono e non so perché.

Intervista a Pif 'La mafia uccide solo d’estate' 1E’ uscito da pochissimo tempo e ha già riscosso successo, ha vinto il Premio del pubblico al Torino Film Fest. E’ il tuo film, “La mafia uccide solo d’estate”. Differenza con i tanti film dedicati a questo tema.

L’argomento è trattato in maniera leggera ma non superficiale, quindi si ride ma si piange anche. Di solito i film di mafia finiscono con la morte del protagonista, invece qui andiamo oltre perché vediamo la vita, cosa succedeva in città, dopo la morte del protagonista.

Racconti il dramma con leggerezza, prendendo in giro la mentalità contorta del “mito mafioso”. Una tragedia su cui ironizzare ma da non offendere. Come ci sei riuscito?

Un po’ avevo affrontato questo argomento con MTV in qualche puntata del Testimone, un po’ anche perché, essendo palermitano, era una tragedia mia che mi apparteneva. Io dico sempre è come l’ebreo che fa la barzelletta sugli ebrei, allo stesso modo io mi sentivo autorizzato a farlo.

Il titolo è stato motivo di curiosità e Roberto Saviano, in realtà, spiega il motivo di questo titolo. Ha azzeccato le motivazioni?

“La mafia uccide solo d’estate” è una frase nata per caso ma, come diceva Roberto Saviano, non è un caso che quando si devono fare le “leggi vergogna”, fatte per aiutare una persona in particolare, le si fanno in estate, perché la gente in estate si distrae, inoltre è vero che la mafia ha fatto la maggior parte di delitti, a Palermo, in estate. Non tutti, anche perché non è la stagione che conta, quando bisognava ammazzare si ammazzava. Diciamo che è una delle scuse che il padre dà al figlio per tranquillizzarlo e per tranquillizzarsi.

Intervista a Pif 'La mafia uccide solo d’estate' 2Qualcuno ti chiedeva quale connessione c’è tra questo film ed il libro omonimo di Alfano.

Quando avevo già scelto il titolo è uscito il libro di Alfano che per caso ha lo stesso titolo ed è uscito prima rispetto al mio film proiettato, per la prima volta, solo giovedì scorso. Ma non c’entra niente, voglio precisare che non è tratto dal libro di Alfano.

Vivere circondati dalla mafia è un po’ come vivere alle pendici di un vulcano, chi ci vive non ci fa caso nel quotidiano ma teme il “potente” e si sente “impotente”. Hai la mia stessa impressione?

La mafia, oggi, è tornata ad essere come prima, a scomparire. Non si ammazza più, non succede più nulla di palese, però, di fatto, c’è. Prima di Totò Riina, il mafioso era quello che non doveva farsi vedere ma tutti dovevano sapere che c’era. Ora si sta tornando a questo tipo di mafia che è quella più pericolosa perché siamo in un paese dove si va avanti per le emergenze senza le quali rallentano le cose, invece bisogna sempre stare all’erta forse ora ancora di più perché il fatto che scompaia non vuol dire che non ci sia ma è più diabolica e subdola.

Le “iene”, ci sarà un ritorno?

Ho un contratto in esclusiva con MTV fino ad agosto, poi devo decidere.

Un’ultima domanda. Film, in progetto, per il futuro?

C’è un’idea che sta aleggiando, prima volevo vedere come andava questo film per poi decidere che strada prendere. I risultati fino ad ora sono stati tantissimi, riconoscimenti, il premio a Torino, quindi va benissimo. Sono in tensione, mi sveglio la mattina per vedere quanto ha incassato la sera prima perché c’è qualcuno che ci ha creduto e ci ha investito. Comunque sono soddisfatto e sarebbe ingiusto lamentarsi.

Breve scheda biografica

Intervista a Pif 'La mafia uccide solo d’estate' 3Pierfrancesco Diliberto nasce a Palermo il 4 giugno 1972, è conduttore e autore televisivo, regista, scrittore e attore. Ha collaborato con Franco Zeffirelli e con Marco Tullio Giordana, è vincitore di diversi premi. Nel 1998, partecipa ad un concorso di Mediaset, diventando autore televisivo.

Nel 2001 inizia a lavorare su Italia uno, e più tardi diventa autore e poi inviato del celebre programma Le Iene. Il nickname Pif gli viene attribuito dal collega Marco Berry, durante un viaggio di lavoro per Le Iene. Nel 2007 dà vita al suo primo programma individuale, Il testimone, su MTV. Il 2013 lo vede impegnato nella regia cinematografica del film, prodotto dalla Wildside e distribuito dalla 01 Distribution, ambientato nella Palermo degli anni ‘70 e ‘80, dal titolo La mafia uccide solo d’estate nel quale è anche protagonista.

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