Abbiamo incontrato il segretario nazionale UIL Domenico Proietti per avere alcuni chiarimenti sulla ripresa del tavolo di confronto tra OO.SS. e Governo sulla riforma pensionistica, che ha già avuto una sua prima fase con diverse migliorie del sistema pensionistico, ma che ancora deve essere perfezionata e definita grazie alle altre proposte dei Sindacati Confederali da attuare nella cosiddetta “fase2”
INTERVISTA SEGRETARIO NAZIONALE UIL DOMENICO PROIETTI
1. Segretario Proietti cosa pensa delle dichiarazioni del presidente INPS Boeri che attaccano il pacchetto previdenziale contenuto nella Legge di Bilancio 2017 ed emanato a conclusione della prima fase prevista dal verbale siglato tra Governo e Sindacati?
(Boeri afferma, in sostanza che tale riforma favorirebbe i pensionati che percepiscono pensioni elevate a danno delle generazioni future)
Crediamo che le recenti affermazioni del Presidente dell’Inps non corrispondano alla realtà dei fatti e pecchino di una sorta di miopia. Solo chi è completamente fuori dalla realtà può infatti dire che la 14esima per le pensioni fino a 1000 euro favorisce i “pensionati ricchi”.
La verità è che con la Legge di Bilancio si è reintrodotta un minimo di equità del sistema pensionistico fortemente saccheggiato negli ultimi anni. Si sono introdotte misure che possono favorire il ripristino di un turn over nel mercato del lavoro a beneficio delle giovani generazioni. La via da seguire è esattamente il contrario di quanto indica Boeri. Nella fase 2 di confronto tra Governo e sindacato è già prevista l’introduzione di provvedimenti che migliorino il futuro previdenziale dei giovani e delle donne.
2. I Sindacati parlano di una seconda fase per la riforma pensionistica. Cosa prevedrà questa seconda fase?
Adesso è necessario avviare rapidamente questa “fase 2” nella quale saranno affrontati il tema dei giovani e delle donne, attraverso l’introduzione di un bonus di contribuzione figurativa. Si dovrà, poi, procedere alla separazione della spesa previdenziale da quella assistenziale ed al contempo promuovere un forte rilancio della previdenza complementare attraverso la reintroduzione di una fiscalità incentivante. Un altro punto della seconda fase prevede la modifica del legame dell’aspettativa di vita con l’età per l’accesso alla pensione tenendo conto delle peculiarità di tutti i lavori.
Nella seconda fase verranno studiati meccanismi che possano integrare e rafforzare la storia contributiva dei lavoratori tra questi la UIL proporrà la possibilità di semplificare il meccanismo di riscatto della laurea, prevedendo al contempo un onere meno gravoso per il lavoratore che ne faccia richiesta.
4. Quando partirà la “fase 2”? Ci può dare dei tempi? Avete già calendarizzato incontri?
Siamo in attesa di una convocazione da parte del Governo che abbiamo chiesto avvenga quanto prima. Gli interventi attuati sono un primo passo, ma adesso bisogna continuare su questa strada affinché sia reintrodotta nel nostro sistema previdenziale una vera flessibilità di accesso alla pensione favorendo così il turnover nel mercato del lavoro.
5. Se non doveste riuscire in tempi brevi quali saranno le azioni del Sindacato UIL? Vi muoverete unitariamente?
Uil, Cisl e Cgil sono state coese in questa prima fase che in tempi brevi ha prodotto importanti risultati. È nostra intenzione continuare compatti per dare risposte certe sul futuro previdenziale a tutti gli italiani, continueremo, quindi a pressare il Governo affinché mantenga l’impegno e riapra celermente il tavolo di confronto.
Il governo ha dimostrato con gli 80 Euro di giocare la carta del solo consenso, senza tenere conto delle reali povertà. Come non riscontrare che i vicoli economici ci porranno la difficoltà di rispondere hai problemi sociali ed emergerà, che l’utilizzo egli 80 indirizzati sui bassi livelli sociali, avrebbe dato una risposta al grigiore del nostro paese.