Palermo – Il 17 novembre nella suggestiva cornice di Villa Alliata Cardillo si è svolto l’incontro con lo scrittore francese François Beaune, uno degli appuntamenti organizzati dal Centro d’arte Piana dei Colli in concomitanza della mostra Trans-apparence dell’artista franco-svizzera Jacqueline Guillermain (8-29 novembre 2012). L’evento, che mira a far conoscere al pubblico palermitano la realizzazione di una biblioteca digitale che raccoglie le “storie vere” dei popoli del Mediterraneo, è stato patrocinato dal comitato sostenitore di Marseille-Provence come capitale europea del 2013, con il sostegno dell’Institut français, del Ministère des Affaires étrangères et européennes e del Comune di Marsiglia.
Sono intervenuti Philippe San Marco, Vice presidente della Communauté Urbaine Marseille Provence Métropole e membro del COPPEM (Comité Permanent pour le Partenariat Euro-méditerranéen des Autorités Locales et Régionales), Eric Biagi, Direttore dell’Institut français di Palermo e Simone Lucido, sociologo.
L’autore francese, portavoce del progetto Histoires vraies de Méditerranée (Storie vere del Mediterraneo), è già stato, e sarà ospite, di diverse città del mare nostrum (Barcellona, Tangeri, Atene, Palermo ecc.) per raccogliere “storie vere” al fine di creare una grande catalogo online di racconti che può già essere utilizzato per ascoltare le testimonianze di un pescatore siciliano piuttosto che di una donna libanese o per trovare l’ispirazione per nuovi soggetti cinematografici e narrativi. L’iniziativa ha, inoltre, lo scopo di riaffermare la centralità che il nostro mare, diventato oggi un crogiolo di razze, popoli e culture differenti, ha riacquistato, facendo emergere così, da questo dramma composito, il modo in cui vivono i popoli del Mediterraneo.
Il Mediterraneo è teatro di quest’avventura” -interviene Simone Lucido – e in questo momento storico particolare è attraversato da cambiamenti importanti. Storicamente il Mediterraneo è un coacervo di culture che hanno avuto la fortuna, e in altri momenti la sfortuna, di essere vicine.
Ma in cosa consiste questo progetto?
Quest’ultimo è diviso in due fasi. La prima consiste nel raccogliere, ascoltare e registrare “storie vere”. “L’idea è di trovare sempre dei giovani interessati e dei volontari che fungano da collegamento con tutta la popolazione”, afferma François Beaune, perché come diceva mio nonno non tutti hanno un romanzo da scrivere, ma tutti abbiamo una storia vera da condividere. Grazie a questa iniziativa, ciascuno può avere libertà di parola, scegliendo liberamente un episodio della propria vita. Il progetto ci darà un’immagine del Mediterraneo che va al di là delle frontiere e al di là degli stati-nazione – continua Beaune – […] e spero inoltre di trovare delle persone libere che parleranno per libera scelta. […] Ridare la parola agli individui significa ripensare un po’ il Mediterraneo.
Si può presentare, entro la fine del 2013, sotto forma di testo, registrazione sonora o video, un racconto (meno di cinque pagine o massimo di dieci minuti) che sia significativo e meritevole di essere condiviso, ma che abbia un inizio ed una fine. I racconti, il cui tema è libero, devono essere caricati sul sito http://www.mp2013.fr/histoiresvraies/ dopo aver schiacciato il pulsante rosso con su scritto Déposez votre histoire vraie. È possibile postare la storia in una di queste 10 lingue: arabo, berbero, catalano, ebraico, francese, greco, inglese, italiano, spagnolo e turco.
La seconda fase del progetto consiste, invece, a partire dalla materia prima raccolta e in occasione della scelta di Marsiglia come capitale europea del 2013, nella pubblicazione di un libro da parte di François Beaune e nella realizzazione di spettacoli teatrali, rappresentazioni e manifestazioni che avranno luogo nel corso del 2013 nella città e nella regione circostante della Provenza, con l’augurio, da parte dell’autore, che l’iniziativa possa continuare anche nel corso del 2014.
Marsiglia da più di un secolo è considerata alla stregua di un porto – spiega Philippe San Marco – […] Bisogna cambiare la prospettiva di come siamo percepiti all’estero. La cultura è uno dei rari strumenti a nostra disposizione per permetterci di raggiungere quest’obiettivo.
L’incontro con François Beaune si è concluso con un breve dibattito con il pubblico intervenuto. Alla domanda di quale storia l’abbia colpito di più, lo scrittore risponde senza alcun dubbio, ripercorrendo la testimonianza di una donna libanese, Samira, la quale ha deciso di condividere una delle esperienze vissute durante la guerra civile che negli anni ’80 affliggeva la sua nazione, occupata, in quell’epoca, dalle armate siriane: Un giorno Samira stava litigando con il marito e ogni anno litigava con lui sempre per lo stesso motivo dal momento che era primavera e a primavera gli alberi del giardino fiorivano, facendo dei fiorellini bianchi che cadevano e sporcavano il giardino. Il marito decise allora di tagliare gli alberi perché non ce la faceva più. Samira si era opposta alla sua decisione perché gli alberi erano loro amici, li proteggevano dal sole e facevano parte della loro vita. Questa lite continuava ad andare avanti finché l’ufficiale siriano, passando, sentì la lite e chiese cosa stesse succedendo. Samira rispose che suo marito voleva divorziare […] perché voleva tagliare gli alberi. L’ufficiale chiamò allora i soldati a raccolta, come se fossero una mandria di buoi, […] ordinando loro di raccogliere i fiori in modo da non sporcare il giardino. Samira, lì in piedi in mezzo il giardino,vedeva che l’esercito siriano, loro nemico, si dava da fare per raccogliere ad uno ad uno tutti quei fiorellini bianchi, non sapendo se ridere o piangere. La storia di Samira rappresenta d’altronde lo scopo più importante per cui questo progetto è nato: ritrovare in una stessa comunità online, quale quella costituita dal sito di Histoires vraies, testimonianze, racconti e aneddoti di popoli aventi lingue, culture e idee politiche diverse, i quali, a partire dal web, hanno la possibilità di dialogare insieme in attesa dei tanto sperati cambiamenti che possono avere luogo anche grazie ad un’iniziativa come questa.