Palermo – Presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Palermo – Aula “M. Ascoli”, si è tenuto un incontro dal titolo “prevenire seduti a tavola”, di Marco Bianchi,divulgatore scientifico per la Fondazione Umberto Veronesi (FUV), “Cuoco” per vocazione, autore di numerosi libri, tra cui 50 Minuti 2 volte alla settimana, Gustose ricette e semplici esercizi per rimettersi in forma(Mondadori, maggio 2014),IO MI MUOVO. 10 minuti per 30 giorni (Mondadori), consulente scientifico per diverse riviste tra cui: TV Sorrisi e Canzoni, Ok Salute, Starbene e Cucina Naturale e conduttore di programmi radio, televisivi edutainment, tra cui quelli sulle reti Rai, con la sua rubrica “La Cucina della Salute” a La Prova del Cuoco (Rai1), storico programma culinario condotto da Antonella Clerici.
Oltre a Bianchi, sono stati presenti il prof. Antonio Russo, medico di Oncologia Medica dell’Ospedale Policlinico di Palermo, Oriella Venezia, biologa-nutrizionista sostenuta dalla delegazione della Fondazione U. Veronesi di Palermo.
Il Prof. Russo, introducendo l’argomento sulla prevenzione ha voluto mostrare (attraverso diapositive) l’evoluzione dell’homo sapiens basata anche sul regime alimentare. E’ emerso che l’evoluzione dell’uomo attraverso il cibo “Fast food”, è quella dell’uomo obeso, de “l’uomo Mc Donald”. Nella considerazione delle conseguenze devastanti a cui si sottopone l’organismo, nell’uso invalso di un regime alimentare errato, ha evidenziato Russo, è fortemente sentita la necessità di “trovare un’alternativa all’alimentazione sbagliata dei Paesi anglosassoni, più lontana rispetto alla nostra cultura e spesso più costosa rispetto ai Paesi orientali, identificando la dieta mediterranea come alimentazione elettiva, specialmente per noi italiani.”
Marco Bianchi, ha da subito voluto rispondere a quanti hanno chiesto del perché fosse a Palermo, dicendo di avere svolto attività di ricercatore per conto dell’Istituto Europeo di oncologia di Milano. Nello staff del Prof. Veronesi ha lavorato per 12 anni, alternando momenti di ricerca al bancone, con momenti di divulgazione scientifica, perché l’istituto al quale si appoggia é un Campus che si occupa prevalentemente di ricerca in campo oncologico, di divulgazione e di formare anche i giovani, quindi, di sensibilizzare sull’importanza della ricerca scientifica. Per questo si è realizzato un progetto “Ideas” che prevedeva il coinvolgimento di diverse scuole italiane nello svolgere laboratori di biologia molecolare. Anche la Sicilia è stata coinvolta e Marco Bianchi, è stato il responsabile del progetto di biologia molecolare a Palermo, gestendo per tre anni un laboratorio appositamente allestito, presso il liceo classico Vittorio Emanuele II di Palermo (donando dei banconi e delle attrezzature specifiche). A Palermo mi sono fortemente legato, intervenendo nelle scuole grazie al programma didattico di cui facevo parte all’interno dell’Istituto e che mi ha permesso di incontrare centinaia e centinaia di studenti siciliani. E’ così che si é portata la Sicilia a Milano e Marco Bianchi in Sicilia più volte. In questi ultimi anni, la Fondazione Veronesi ha aperto delle delegazioni, tra cui quella siciliana a Palermo. Oggi, sono qui, ha aggiunto Bianchi, grazie ad una combinazione di eventi. Sono etichettato Fondazione Umberto Veronesi perché lavorando nel team della comunicazione del Professore mi porto dietro un peso buono. Tutto quello che espongo proviene in parte da ricerche scientifiche finanziate dalla Fondazione e in parte no perché, il ruolo del comunicatore è quello di vedere ad ampio raggio la ricerca transnazionale a livello mondiale. Queste le sue dichiarazioni. La Fondazione si sta espandendo sempre di più – ha continuato Bianchi – con un’attenzione meticolosa nel rilascio delle borse di studio. E’ sempre molto scrupolosa la selezione dei ricercatori. Significa anche sostenere progetti di ricerca importanti, tra cui quelli dell’oncologia pediatrica grazie a “Gold for Kids”.
Bianchi ha fatto cenno anche ai progetti per le donne con tumore al seno per le quali le probabilità di sopravvivenza sono aumentate. Attraverso uno studio legato al movimento (attività fisica – corsa), si è scoperto che si abbassa il rischio di una recidiva. L’esperimento si è effettuato con circa 40 donne malate e operate al seno, alle quali si è loro chiesto di fare tanto sport. Di queste donne, seguite anche nel regime alimentare ed allenate a correre, 10 sono state finanziate (nel viaggio) per andare alla maratona di New York. Con la corsa infatti, si rallentano degli ormoni circolanti, responsabili della recidiva.
Continuando, Bianchi ha evidenziato che: il mondo scientifico si è accorto che una dieta a base vegetale soprattutto, il mantenimento del normopeso, (il peso ideale) e una regolare attività fisica riescono realmente a fare prevenzione. Quando uno di questi fattori non funziona, aumenta il nostro rischio. Quindi, un possibile sovrappeso, in cui si mangia male, poi ci si ammazza di sport non funziona per fare prevenzione.
Il dato forte e recente è che “ per la donna, la fibra e la soia sono l’associazione giusta per ridurre ancora una volta il rischio di cancro al seno, rispetto ad un’alimentazione fatta di grassi saturi di origine animale. Quest’anno, in base ai progetti realizzati, si è riusciti a finanziare 7 ricercatori e 2 progetti di ricerca nell’ambito della nutrigenomica, scienza dell’alimentazione che studia l’influenza degli alimenti sui nostri geni, ovvero sul nostro DNA. Tra i progetti realizzati quelli in cui si cucina con i bambini, quelli in cui si sono predisposte delle macchinette che distribuiscono snack sani, dei libretti di divulgazione del regime alimentare che deve contraddistinguere persone aventi un certe caratteristiche (gravidanza, svezzamento) certe patologie, o certi stili di vita. Questi libretti sono scaricabili informato PDF dal portale della Fondazione Veronesi (www.fondazioneveronesi.it)
La Sicilia, secondo Bianchi, non ama fare molta prevenzione. Si è un po’ pigri nel fare pap test, mammografie. Tendenzialmente, si cerca di fare gli esami (anche del sangue), quando si sta male. Dobbiamo limitare i fattori di rischio che sono: l’alimentazione, il fumo e la sedentarietà. E’ vero che mangiando in un certo modo ci possiamo fare del bene, con una scelta alimentare consapevole al fine di portare più molecole che aiutano il nostro organismo a stare meglio, anche perché, dopo la respirazione, l’alimentazione è un fattore fondamentale per rispettare il nostro corpo. Il riferimento originariamente era rivolto al paziente oncologico, poi si è esteso al paziente con malattie cardiovascolari, poi si è sposato con la vita dello sportivo (che produce molto stress ossidativo), del bambino, dello studente, in genere tutti.
La riposta sta nel rispetto della piramide alimentare e soprattutto imparare ad apprezzare quelle che sono le porzioni di frutta e verdura, variando i colori e soprattutto portando all’interno dei nostri pasti dei carboidrati di tipo integrale. Infatti, considerando la piramide, via via che si sale lungo di essa si evincono i prodotti che devono essere consumati pochissimo: i dolci, i salumi, gli insaccati. Tutto questo deve avere una piccolissima presenza nella nostra dieta. Se rispettiamo queste quantità, abbassiamo il nostro rischio di poterci ammalare. Cinque sono le porzioni di frutta e verdura al giorno, ricordando di introdurre nel nostro corpo una quantità di 950 grammi tra frutta e verdura al giorno. Tra questi, le arance, le melanzane, i cavoli cappucci dal colore rosso che hanno tantissime proprietà per il nostro organismo. Tra i carotenoidi, protettori da tumori, dell’apparato digerente e respiratorio, le zucche. Per assimilarle al meglio, basta semplicemente introdurli con frutta secca, oppure con olio extravergine di oliva. A proposito dei broccoli, cavoli, ravanella, senape, cipolla, aglio, porri, questi hanno bisogno di essere sempre ben tritati, ben rotti, però bisogna saperli cuocere, con cottura rapida. A proposito di lenticchie, semi di lino, soia, avendo un’azione protettiva, occorre cercare di mangiarne quante più possibile per la loro azione preventiva contro il cancro. Ugualmente, consiglio i capperi, i funghi. Le due mosse principali: ridurre i carboidrati raffinati, gli zuccheri semplici e ridurre i grassi, soprattutto saturi e preferire i grassi insaturi (pesce azzurro, frutta secca, diversi semi, lasciando perdere i prodotti di origine animale). Si ricorda infine che, il sovrappeso aumenta il glucosio, l’insulina, fattori che fanno da anticamera al cancro, alle malattie vascolari, al diabete, tutte malattie che vanno a braccetto tra di loro.
TrinacriaNews.eu intervista per l’occasione lo chef MARCO BIANCHI e la biologa-nutrizionista ORIELLA VENEZIA. Ecco di seguito le interviste.
MARCO BIANCHI
D. La campagna di prevenzione di cui sei un grande promotore, ha attraversato tutto lo stivale italiano. Perché tuttavia, si assiste ad una resistenza alla prevenzione, soprattutto da parte della popolazione giovanile?
R. E’ vero, però sono ottimista, nel senso che i giovani hanno capito il messaggio. Poi, in certe situazioni vogliono essere un po’ pavoneggiarsi con gli altri, chiudono gli occhi e vanno sulla cattiva strada. Però magari, nel privato diventano immediatamente razionali e capaci di fare una scelta più consapevole. Ormai, anche i media, molte riviste, promuovono un sano stile di vita, una sana alimentazione. Anche tanti progetti ministeriali cercano di sensibilizzare in merito a questo. Quindi, sono convinto che, pian piano i giovani saranno sempre più coinvolti, in prima linea.
D. A volte, il cibo diventa una sorta di “rifugio” per colmare delle delusioni su diversi fronti, a fronte di una consapevolezza acquisita. Cosa suggerire per resistere, visto che subentra l’aspetto psicologico in questo caso?
R. Per non essere in crisi tutta la vita ci possiamo anche tuffare, quella volta che capita, ogni tanto. Ricordiamo che alcuni alimenti vanno anche bene. Pensiamo al cioccolato fondente, fino a trenta grammi al giorno, sono più che concessi.
D. E i cibi con zucchero raffinato (bianco)?
R. Quello è un problema. Devono imparare invece, a sorridere di più e ad attingere da altri alimenti quelli che sono la serotonina e tutti gli stimoli positivi che possiamo avere dal cibo.
D. A volte, l’alimentazione sana corrisponde a mortificare il palato. Per sfatare questo falso mito, cosa ci può dire?
R. Visitare il mio sito: marcoincucina.it, che è il mio blog pieno di ricette perché io faccio tutto, tranne ricette tristi. E’ vero. Un tempo era così: il classico petto di pollo e insalata, quale cucina del benessere. Oggi, per fortuna, non è più così. Lo dimostrano i libri ch vendono, i blog che vengono visti, con duecento visualizzazioni. La gente è più attenta e sa che può trovare un’alternativa più golosa.
ORIELLA VENEZIA
D. Quale la linea di azione su sui si sta muovendo la Fondazione Veronesi a Palermo?
R. Tendenzialmente siamo attivissimi nella promozione della salute attraverso la prevenzione nutrizionale. Quest’attività comprende una serie di iniziative che stiamo portando avanti sul territorio regionale. Attraverso eventi di divulgazione scientifica e, soprattutto, con il mio progetto “Scienza e salute”, sostenuto dalla Delegazione di Palermo della Fondazione Umberto Veronesi, stiamo cercando di diffondere e trasmettere la cultura dell’alimentazione salutare, in pratica, uno dei migliori strumenti di prevenzione nei confronti delle malattie neoplastiche e di quelle cardiovascolari. Purtroppo c’è un’alta percentuale di bambini e ragazzi in sovrappeso in Sicilia. Il target del mio progetto è costituito da giovani. Gli ambiti di riferimento sono le scuole. Qui, attraverso lezioni interattive e pratiche, laboratori, esperimenti con gli alimenti, si cerca di far capire ai giovani, in maniera ludica, la composizione degli alimenti e si stimolano gli stessi a considerare l’aspetto salutare dell’alimentazione.
D. Palermo sta rispondendo molto attivamente alla campagna di prevenzione. Ciò perché c’è un aumento delle malattie oppure perché c’è una sete di sapere che esula?
R. Assolutamente si. C’è un gran bisogno di informazione e la gente vuole capire cosa può fare per proteggere la propria salute. Infatti, sebbene la scienza stia andando molto avanti, non tutti sanno fino a che punto è giunto il suo progresso e, pertanto, occorre aumentare questa campagna d’informazione. E’ ormai chiaro che l’alimentazione é uno dei più importanti fattori ambientali su cui possiamo agire per fare prevenzione. L’invito è di seguire in tavola le indicazioni medico-scientifiche, con messaggi del tipo: “Leggete le etichette dei prodotti alimentari e cercate anche di prediligere le preparazioni fatte in casa, con olio extravergine di oliva piuttosto che burro e strutto, farine integrali al posto di quelle raffinate” oppure: “Limitare il consumo di zuccheri semplici e del sale utilizzando maggiormente spezie ed erbe aromatiche per insaporire i cibi”, e ancora: “Consumare tanta frutta e verdura, cereali e derivati integrali e limitare il consumo di grassi animali e di carne rossa”. Non far mancare poi sulla nostra tavola frutta secca e semi oleosi (semi di sesamo, semi di lino…). Ricordiamo che noci, nocciole e mandorle contengono grassi essenziali della serie omega 3, potenti protettori del sistema cardiovascolare, presenti anche nel pesce, soprattutto in quello azzurro. Ottimo per mantenerci in salute, infine, l’olio extravergine di oliva, ricco di acidi grassi monoinsaturi.