Palermo – Nella suggestiva cornice di Palazzo Branciforte, edificio storico sito nel cuore di Palermo, è stata presentata il 23 marzo 2013 la performance plurisensoriale “IN/CANTO BRANCIFORTE”, ideata da Lelio Giannetto, direttore artistico dell’Associazione per la musica contemporanea CURVA MINORE. L’esibizione,della durata di 45 minuti, sarà riproposta ogni sabato e domenica, fino al 5 maggio.
Si tratta di un percorso artistico “itinerante”, che si svolge attraverso gli ambienti del “Monte dei pegni di Santa Rosalia”, un tempo deputato ad accogliere il cosiddetto “Monte di Pietà dei poveri”. Lo scenario che si dischiude agli occhi del visitatore/spettatore è quello di una sorta di labirinto incantato, un susseguirsi di scaffalature lignee, scale, travi e ballatoi alti fino al soffitto: una dimensione che ,sublimata dall’abile gioco di luci e di ombre, sembra rimanere sospesa nel tempo. Impossibile non rimanerne affascinati! L’opinione è condivisa da Lelio Giannetto, il quale, nel corso della conferenza stampa, ha ricordato la sua prima visita in quei luoghi mozzafiato, carichi di senso metafisico e, a suo dire, generatori di “caos creativo” e di una travolgente “irradiazione di senso”. In tale contesto, è scaturita l’idea di una performance che, coniugando i linguaggi non verbali declinati nelle varie dimensioni artistiche, riuscisse a creare un coinvolgimento sensoriale a tutto tondo: un mix di vibrazioni musicali, danza, arti visive, tutte veicolatrici e compartecipi della conoscenza percettiva.
Il primo dei cinque sensi ad essere chiamato in causa è il gusto. Gli intervenuti vengono accolti dall’artista Tony Costagliola, per l’occasione improvvisato alla mescita di un sincero sirah menfitano, la cui tutt’altro che modesta gradazione alcolica corrobora la predisposizione degli astanti al fluire spontaneo delle proprie sensazioni.
Si prosegue, in fila indiana, fino alle stanze del Monte di Santa Rosalia, luogo in cui la performance entra nel vivo. L’atmosfera diventa rarefatta, improvvisamente tutti tacciono. Un suono magnetico, ipnotico, irrompe come un fendente a squarciare il surreale silenzio, quasi a creare un corridoio invisibile fra presente e passato. Da quel momento in poi,la commistione di suggestioni sonore, movenze corporee e immagini pittoriche dà vita a “segni” catalizzatori di memoria, di un angosciante passato che ritorna attuale, materializzando il ricordo della gente che, astretta dalla miseria, su quegli scaffali lasciava beni essenziali alla sopravvivenza in cambio di denaro.
L’abilità interpretativa del violinista Alessandro Librio, delle danzatrici Alessandra Fazzino e Vera De Propris e del pittore Tony Costagliola affiancano e completano l’originalità creativa del contrabbassista Lelio Giannetto, evocando la reviviscenza di visioni popolari, che tuttavia, nella gestualità scenica, rimarranno appena accennate e mai compiutamente oggettivizzate.
Del resto, una riproduzione ovvia del visibile attraverso modelli stereotipati non sarebbe nello stile di Lelio Giannetto, tantomeno in linea con il percorso di “sperimentazione” artistica intrapreso dall’Associazione culturale Curva Minore, che dalla poetica quasimodiana non sembra trarre solo il nome, ma l’inclinazione verso una comunicazione accennata, oscura, misteriosa.
In ogni caso, l’ultima parola toccherà allo spettatore, a cui, come sempre, è affidata la decodifica personalissima delle percezioni sensoriali, indotte dai segni e rielaborate alla luce del proprio universo emotivo, operazione che rende tutti, in qualche modo, coartefici della sostanza dell’arte.
I lettori di TrinacriaNews possono ascoltare l’audiointervista che abbiamo realizzato in occasione della presentazione della performance. Le domande che abbiamo rivolto al maestro Lelio Giannetto sono le seguenti:
- Com’è nato il progetto che interseca più dimensioni artistiche e l’idea di un percorso artistico itinerante?
- Quali sono le finalità di quella che può essere definita SPERIMENTAZIONE musicale, condotta al di fuori dei percorsi più tradizionali e usuali della musica?