Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XII - Num. 57 - 09 dicembre 2024

Anno V - Num. 27 - 05 aprile 2017 Politica e società

In occasione della Settimana Santa abbiamo incontrato l’Arcivescovo di Monreale Mons. Michele Pennisi

di Teresa Campagna

pennisi URL IMMAGINE SOCIALAbbiamo incontrato l’Arcivescovo di Monreale Mons. Michele Pennisi per affrontare alcuni temi molto attuali. Ecco cosa gli abbiamo chiesto:

Perché la settimana santa è importante per ogni Cristiano?

In questa settimana nella fede accogliamo Gesù che – attraverso i Riti Liturgici – rende attuale il suo mistero pasquale e ce ne comunica il frutto attraverso l’Eucaristia. La settimana santa ha il volto della gioia e quello della passione, quello della fede e quello dell’incredulità, quello della gloria e quello della croce. E’ allo stesso tempo l’ora della luce e l’ora delle tenebre. L’ora della luce, poiché il sacramento del Corpo e del Sangue è stato istituito come il sacramento dell’amore e Gesù continua ad essere per tutti il pane della vita eterna. L’ora delle tenebre perché si consuma il tradimento di Giuda, c’è il sonno e l’abbandono da parte dei discepoli, il rinnegamento di Pietro, il rifiuto malevolo da parte dei detentori del potere politico e religioso e la sua condanna come un malfattore al supplizio della croce. Anche per noi cristiani, il processo di Gesù e la sua passione continuano. Noi crocifiggiamo Gesù ogni volta che non viviamo in coerenza con la nostra fede,ogni volta che non lo accogliamo nel nostro prossimo affamato, assetato, malato, carcerato, emarginato, straniero, senza vestiti, senza dignità, senza casa. Cristo viene tradito e crocifisso nel non rispetto della vita e della dignità umana, nelle violenze nei confronti dei minori, nella mancata accoglienza degli immigrati, nello sfruttamento del lavoro, negli di immoralità privata e pubblica, negli atti di ingiustizia e di illegalità, nei piaghe cancrenose della mafia, dell’ usura e del pizzo. Se non vogliamo renderci complici degli uccisori di Gesù siamo chiamati a convertirci ad una vita nuova, a contrastare il male con il bene, a credere all’amore di Gesù per noi e a contraccambiare questo amore amando Dio sopra ogni cosa e il nostro prossimo come Gesù ha amato noi.

Queste diverse religioni accettate e condivise dal Papa creano secondo Lei confusione nel credente di fede Cristiano-cattolica?

Il fatto che Papa Francesco incoraggia il dialogo con le altre religioni come aveva già fatto san Giovanni Paolo II con gli incontri interreligiosi di Assisi non significa che tutte le religioni siano uguali. Un vero dialogo presuppone la conoscenza della propria tradizione religiosa ed è a partire da questa che si può trovare un accordo con altre religioni per la giustizia e la pace nel mondo. Gli appartenenti ad altre religioni che vogliono lavorare per questo scopo pacificatore, troveranno un forte alleato e amico nella Chiesa cattolica, pronta ad accompagnarli sulla strada della pace. Papa Francesco ha detto che “Non è giusto dire che l’islam sia terrorista”. Ci sono individui che cercano di strumentalizzare l’Islam sostenendo che solo la loro è una corretta interpretazione del Corano. Questi pochi individui malvagi propongono il loro terrorismo religioso in opposizione agli oltre due miliardi di islamici i quali vivono pacificamente e non riconoscono la legittimità dei fondamentalisti”. Papa Francesco il 30 luglio dello scorso anno alla Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia, ha chiesto la conversione dei terroristi per andare verso la via della pace, della bontà, del rispetto della vita e della dignità di ogni essere umano. Penso che questo sia la speranza di tutti di a qualsiasi tradizione religiosa appartengono,

Create momenti di scambio culturale e religioso all’interno dell’Arcivescovado?

Nella sede dell’Arcivescovado e a Poggio San Francesco abbiamo organizzato vari incontri di carattere culturale e religioso. Ogni anno prima di Natale incontro i sindaci dei comuni della Arcidiocesi e prima di Pasqua i presidi per discutere argomenti di interesse comune. Con qualche scuola statale abbiamo organizzato incontri sull’educazione all’affettività e sulle varie forme di dipendenza. Con la fondazione americana “Parents to parents” abbiamo organizzato un convegno sull’autismo. Il sabato dopo Pasqua organizzeremo un convegno sul “Dopo di noi” con famiglie di persone diversamente abili. Abbiamo organizzato un incontro in cui è venuto il Vescovo di Aleppo che ci ha parlato della drammatica situazione della Siria confrontandosi con un ebreo e con un mussulmano. Abbiamo organizzato incontri ecumenici con rappresentanti della Chiesa ortodossa russa e con i Luterani nel cinquecentesimo anniversari della riforma di Lutero. Il confronto con gli altri non ci perdere la nostra identità ma ci arricchisce.

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