E’ l’attore Toni Servillo il vincitore della 21ma edizione del Premio Pirandello che, organizzato dalla Fondazione Sicilia, quest’anno, in occasione dei 150 anni dalla nascita dello scrittore siciliano, si terrà ad Agrigento, nell’ambito del Festival della Strada degli Scrittori. L’annuncio è stato fatto stamattina a Roma, nella storica sede della Treccani, dal presidente della giuria Gianni Puglisi e vicepresidente dell’Istituto.
Oltre che a Servillo, “grande interprete italiano, maestro della recitazione”, i giurati hanno assegnato anche un importante riconoscimento a Michele Riondino, l’attore che nelle fiction televisive tratte dai racconti di Andrea Camilleri interpreta il ruolo del giovane commissario Montalbano. Servillo, dichiarandosi “lusingato ed entusiasta”, sarà come Riondino ad Agrigento, nella Valle dei Templi, il 6 luglio per la serata conclusiva del Festival della Strada degli Scrittori, presente il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita nei luoghi pirandelliani a 150 anni dalla nascita del grande drammaturgo.
Nella giuria anche il direttore generale della Treccani, Massimo Bray, il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, il sindaco di Agrigento Lillo Firetto, il presidente della Fondazione Sicilia Raffaele Bonsignore, il regista Roberto Andò e il presidente della Strada degli Scrittori Felice Cavallaro.
“La Fondazione Sicilia – ha spiegato Puglisi – ha accolto con entusiasmo la proposta di un’edizione speciale del Premio Pirandello ad Agrigento. La scelta della giuria premia un grande attore come Toni Servillo, un maestro della recitazione, geniale manipolatore della tradizione e della traduzione teatrale. Un personaggio di grande impronta, davvero pirandelliano. Accompagna questo premio, un importante riconoscimento assegnato a Michele Riondino, un giovane talento rivelatosi grande interprete in diversi ruoli”.
Per Bray, che coordinerà il master di scrittura del Festival, “la Strada degli Scrittori è l’esempio di quel turismo consapevole di cui si parla sempre in Italia. Riscoprire l’area dove sono nati Pirandello, Sciascia, Camilleri e tanti altri autori è un modello. Chiudere il Festival con un master di scrittura è una scelta di valore. C’è sete di cultura e di una attenta formazione. Infatti lavoreremo sui mestieri della scrittura e sui mestieri dell’editoria. Ci auguriamo che questo primo Festival abbia una lunga storia, convinti che la cultura possa contribuire al rilancio del nostro Paese”.
Fondamentale il ruolo dell’Assemblea regionale siciliana, per il sostegno assicurato alle iniziative dal consiglio di presidenza e dal presidente Giovanni Ardizzone. “Crediamo – ha sottolineato Ardizzone – in questo modello che miscela cultura e turismo per rimettere in moto un’intera economia. Il nostro petrolio sono le risorse culturali. Convinti che sia necessaria una nuova fase nell’impegno delle Istituzioni per agevolare flussi turistici sempre più interessati alla storia culturale e sociale di una terra che potrà costruire il suo rilancio anche recuperando una capacità di narrazione dei luoghi in cui sono nati tanti dei grandi della letteratura del Novecento”.
Presente in conferenza stampa anche il sindaco di Agrigento, Calogero Fioretto, che ha parlato di una grande festa che si prepara fra la Valle dei Templi e la casa natale di Pirandello per l’arrivo del presidente Sergio Mattarella e per la consegna dei premi “in una città che vuole costruire il suo futuro attorno ai suoi grandi autori, come fa Salisburgo con Mozart”. E con una battuta: “Da città ‘pirandelliana’ cercheremo sempre di più di essere ‘la città di Pirandello’”.
E’ stato Roberto Andò, il regista che lo ha diretto sulle scene cinematografiche, ad esaltare sia la figura di Servillo, definito “un grande attore che, come diceva Sciascia, ha saputo tenere il volto sulla maschera”, sia “le straordinarie capacità di Michele Riondino”.
Il Premio Pirandello, giunto con cadenza biennale alla edizione numero 21, festeggia così i 50 anni dalla fondazione. Con un registro dei premiati che va da Ingmar Bergman a Giorgio Sreheler, da Eduardo De Filippo a Vittorio Gasssman a Dario Fo e tanti altri grandi intepreti.
Il Festival, in corso da metà maggio, prosegue lungo quella che l’Anas ha denominato la “Strada degli Scrittori”, da Caltanissetta a Porto Empedocle, con manifestazioni culturali, rassegne teatrali e musicali. Toccando anche Racalmuto, Favara, Palma di Montechiaro, i luoghi amati da Sciascia, Pirandello, Camilleri, Russello, Rosso di San Secondo, Tomasi di Lampedusa. Sei i lunghi weekend del Festival che culminerà, la prima settimana di luglio, nel Master di scrittura organizzato alla Fondazione Sciascia di Racalmuto sotto la guida di Massimo Bray, direttore generale della Treccani.