Nell’aula Li Donni di Viale delle Scienze di Palermo si è svolto giovedì 15 il convegno dal tema “Il turismo culturale” da un’idea di Giuseppe Ingrassia, Ordinario di Statistica i.q. Dipartimento S.E.A.S. Università degli studi di Palermo; Giuseppa Balsamo, Professore Aggregato di Statistica Dipartimento S.E.A.S. Università degli studi di Palermo; Iva Marino, Psicocriminologa e componente del gruppo di ricerca.
Fabrizio Micari, Rettore dell’Ateneo palermitano ha dato il benvenuto ai presenti ricordando e sottolineando l’impegno dell’ Università palermitana a intraprendere e incrementare un percorso di internazionalizzazione (2.0 come ama definirlo) che ha come prospettiva una sorta di gemellaggio con una Università della Florida che vedrà nella laurea magistrale il bilinguismo per la facoltà di Turismo Culturale e Archeologia.
In rappresentanza dell’Assessore regionale al Turismo Antony Barbagallo era presente Lia Giambrone, dirigente al Dipartimento Turistico Regionale la quale ha espresso la volontà dell’assessorato di collaborare col mondo accademico anche a partire da questo lavoro.
Due anni di ricerche, di confronti, di interviste, di tabelle, di test scientifici sono stati il leitmotiv che ha portato i ricercatori universitari a svolgere una indagine campionaria alla Villa Romana del Casale di Piazza Armerina per condurre, al termine del lungo e approfondito lavoro, una analisi dell’offerta turistica.
Una delle domande poste da tutti i relatori che si sono alternati al tavolo degli interventi è stata questa: “Si fa abbastanza per rendere realmente fruibile un bene culturale così importante che potrebbe fare da traino per un turismo veramente proficuo che possa produrre benessere oltre che cultura?” La risposta non tarda a venire: maggiori e migliori infrastrutture e, come ha detto l’archeologo Amedeo Tullio, “…cultura è manutenzione e non soltanto restauro in quanto quest’ultimo è un atto più politico che culturale”.
Preciso, utile e frutto di grande lavoro il rapporto del professore Ingrassia che non ha mancato di dare suggerimenti agli esperti del settore turistico-culturale. Una visione decisamente unica e prima in assoluto è stata quella della dottoressa Marino che per la prima volta ha affrontato il tema statistico dal punto di vista psicologico. Disanima degli aspetti comportamentali ed emotivi dei visitatori della Villa che hanno evidenziato attraverso l’analisi statistica della Marino le interpretazioni dei vari soggetti dei mosaici capaci di “…suscitare il sentimento del sublime e determinare una piacevole ed intensa esperienza estetica”.
Sono anche intervenuti al tavolo dei relatori Marcello Chiodi, Direttore del Dipartimento di Scienze Economiche Aziendali e Statistiche; Miranda Cuffaro, Coordinatrice dei Corsi di Laurea in “Scienze del Turismo” a Palermo e a Trapani; Fabio Mazzola, Prorettore Vicario Università degli studi di Palermo, ha assicurato che una decina di studenti stranieri europei, pakistani, indiani, ecc…hanno presentato domanda di iscrizione alla facoltà di Turismo e beni culturali; Guido Meli, Ispettore onorario dei Beni Culturali Sicilia e coordinatore regionale “International Council of Museums”(ICOM); Antonio Purpura, docente all’Ateneo palermitano e già assessore regionale ai beni culturali ha sottolineato l’importanza dei piccoli imprenditori che possono essere il motivo trainante per una economia anti – mordi e fuggi del turista che non trova le infrastrutture che lo convincano ad allungare i tempi di soggiorno nei siti ad alto valore culturale. Una delle funzioni auspicabile delle università è quella di laureare “autoimprenditori” che, avendo le dovute conoscenze delle problematiche del turismo culturale in tutti i suoi aspetti, trovino le soluzioni per fare impresa e quindi generare lavoro per sé e per altri.