In Sicilia è nuovamente un successo! Certamente una vittoria annunciata dalle recenti elezioni regionali isolane dove il movimento ha ottenuto più voti rispetto ai partiti raggiungendo il 14.9% dei consensi dei votanti.
Il “modello siciliano” così lo chiama Grillo è, secondo il leader del movimento, meraviglioso.
Per modello siciliano si intende una collaborazione attiva tra M5S e Pd, così come avviene all’Assemblea Regionale Siciliana, dove la maggioranza del Pd, guidata dal presidente della regione Crocetta, ha bisogno dei consiglieri del movimento per votare i provvedimenti e ottiene il loro appoggio di volta in volta a seconda se questi provvedimenti sono a loro graditi o meno.
Il Movimento 5 Stelle, nato come una voce di ribellione sul web, “gridata” con fervore da Beppe Grillo che tutti si ostinavano a chiamare “il comico”, ma che, invece, avrebbero dovuto chiamare, con rispetto, il portatore di novità e desiderio di cambiamento, grazie, appunto, a Grillo si è velocemente fatto conoscere su tutto il territorio nazionale e l’esperienza degli esponenti del movimento entrati all’ARS, con le loro azioni di rinuncia a gran parte degli emolumenti a favore delle piccole imprese, l’attenzione ambientalista nei confronti della non installazione del radar americano MUOS (Mobile User Objective System, sistema di comunicazioni satellitari (SATCOM) ad altissima frequenza e a banda stretta che era in fase di realizzazione in Sicilia, nei pressi di Niscemi. ha fatto da cartina tornasole per le votazioni nazionali.
Habemus novum politica motus, abbiamo un nuovo movimento politico, terza forza politica nazionale che conta di realizzare ciò che la politica ha nel suo progetto: perseguire il bene comune.
Grillo ha dichiarato che il suo primo obiettivo sarà quello di attuare il reddito di cittadinanza che, oltre a garantire i bisogni primari della persona, è inteso come un reddito di entità tale da consentire alle persone di vivere in una propria abitazione e rendersi, comunque, autonomi dalla famiglia dopo la maggiore età. Il reddito di cittadinanza è un reddito di base universale pagato a tutti, senza alcun obbligo di attività, per una somma sufficiente a esistere e a partecipare alla vita della società. Evita, quindi, la morte civile alla quale molti al momento sono condannati.
In Sicilia, come anche nell’intera penisola, molte persone avrebbero bisogno di questo aiuto, ma sarà necessario vedere come realizzarlo senza gravare ulteriormente su stipendiati, salariati e pensionati o su piccoli imprenditori e artigiani già gravemente oppressi dalle tasse.
Un’equa distribuzione delle risorse è sempre auspicabile e giusta, l’equità sociale è un fine di alta civiltà e democrazia, ma è necessario studiare la sua realizzazione attuando una vera redistribuzione delle risorse economiche. E, soprattutto, cercando queste risorse combattendo realmente l’evasione fiscale, non accettando più l’autodichiarazione che nasconde quasi sempre evasione, utilizzando i beni e le risorse confiscate alla mafia e lottando contro la corruzione anche con strumenti che stimolino nella gente un comportamento etico orientato verso alti valori.
Auguriamo a questi nuovi entrati nel mondo della politica nazionale di trovare la strada giusta e onesta per attuare progetti che migliorino la nostra società e le politiche sociali e, quindi, BUON LAVORO!