Palermo – Si è svolta a Villa Niscemi la conferenza stampa in occasione dell’incontro tra il Ministro per gli Affari regionali e le autonomie locali Graziano Delrio ed il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Il Ministro, già in visita a Catania e ad Erice, ha tenuto numerosi “vertici” con gli amministratori locali per fare il punto sulle prospettive di sviluppo delle autonomie locali ed il ruolo delle città metropolitane nella programmazione nazionale ed europea.
Graziano Delrio, ex-presidente dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e Sindaco di Reggio Emilia, intende portare avanti la riforma sulle autonomie locali, prevista dall’art. 17 del D.L. n. 95/2012, per la soppressione e la razionalizzazione delle Province. I sindaci italiani, tuttavia, temono per la riduzione dei fondi a causa dell’abolizione dell’IMU e chiedono che non ci siano tagli per i comuni.
Il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha aperto la conferenza stampa facendosi “portavoce” delle richieste dei sindaci italiani. Il senso di questo incontro è quello di mandare un messaggio molto forte al governo nazionale. So che il Ministro ci ascolterà, perché ha un passato da sindaco e non può non comprendere quanto sosteniamo. Siamo in presenza di un centralismo che considera i comuni come centri di spesa, in cui gli sprechi vanno tagliati duramente. Al contrario, essi sono erogatori di servizi essenziali per la tenuta democratica del nostro paese. Da questo punto di vista è evidente come sia necessario dare un colpo a forme di centralismo nazionale e regionale, che non servono al pieno sviluppo delle autonomie locali. Sin tanto che non si farà una scelta chiara di federalismo fiscale vivremo nella provincialità degli interventi. Il governo ha deciso di non dar corso all’IMU sulla prima casa, ma non può accadere che questo produca effetti sulle finanze dei comuni. L’incertezza delle risorse finanziarie diventa incertezza sugli investimenti del comune. Il Ministro – ha continuato Orlando – ha varato un’ipotesi di riforma che potrebbe essere approvata nel corso di quest’anno e che riguarda l’istituzione delle città metropolitane. La Sicilia godendo di un’autonomia speciale si sta avviando sulla stessa strada. Credo che far coincidere la riforma nazionale con quella regionale possa essere un’occasione straordinaria. Le città metropolitane possono rispondere più compiutamente alle esigenze infrastrutturali di una comunità che spesso viene artificiosamente contraddistinta dai confini municipali. Un appello che mi sento di fare al governo regionale e nazionale è quello di procedere insieme nella riforma delle città metropolitane.
Durante la conferenza il Ministro ha sottolineato l’impegno del governo nel garantire parità di risorse ai comuni rispetto al 2013 ed ha ribadito come la riforma degli enti locali debba avvenire solamente con il contributo dei singoli comuni e dei sindaci italiani. Sono qui per ringraziare il sindaco Orlando per il prezioso lavoro che, insieme agli altri sindaci metropolitani italiani, ha svolto per aiutarmi a costruire questa riforma nei suoi principi fondamentali. La riforma prevista dalla Regione Siciliana è molto coerente con quanto stiamo portando avanti a livello nazionale. La mia visita istituzionale intende ribadire come questo governo voglia cambiare strada rispetto ad un passato di centralismo. È con la responsabilità e con l’autonomia che questo paese può ritrovare la sua strada. Abbiamo bisogno di stringere un nuovo patto con le autonomie locali.
Il D.L. n. 95/2012 prevede dal 1° gennaio 2014 l’istituzione delle città metropolitane, abolendo le Province e semplificando le unioni dei comuni, ma tanta è la preoccupazione dell’ANCI e dei sindaci italiani, che auspicano l’adozione di un modello unitario e coordinato di governo. In particolare, il Ministro si è espresso sull’importanza della nascita delle città metropolitane in Sicilia. Credo che si tratti di una grande occasione per l’area metropolitana di Palermo, che è una delle più importanti di questo paese. La riforma, che interessa quattordici aree in Italia, incluse le tre siciliane, coinvolge più di venti milioni di persone. All’interno delle aree vi sono i più grandi centri di ricerca ed innovazione, i più importanti centri di produzione industriale ed i più importanti hub trasportistici. Il paese attende da 30 anni questa riforma e questo può essere l’anno giusto. Non è vero che bisogna parlare solo di economia; le riforme istituzionali servono allo sviluppo del paese tanto, e forse più, delle riforme in campo economico. Abbiamo davanti una grande sfida da percorrere insieme: la riqualificazione ed il ripensamento degli enti locali come veri motori di sviluppo. Il governo sarà a fianco degli enti locali in maniera maggiore rispetto a quanto fatto in precedenza in un’ottica di cooperazione istituzionale che, sono sicuro, troverà un partner fondamentale nella Regione Siciliana. Da Palermo nasce una nuova stagione di cooperazione e di lavoro comune che si concretizzerà in atti che cambieranno la vita dei cittadini in termini concreti.
Durante la conferenza stampa il Ministro Delrio si è espresso anche sull’abolizione dell’IMU e l’istituzione della service-tax. Il 2013 è un anno molto difficile per i bilanci dei comuni, a causa dei tagli operati dal precedente governo. Lo stato di incertezza ha creato grandi problemi ai comuni; dobbiamo stare vicini ai sindaci. Il governo si è impegnato a non creare con l’abolizione dell’IMU
nessun buco nei bilanci. Con la “service tax” cercheremo di introdurre una sola tassa che sia una vera e propria tassa federale. Il federalismo di questo paese – ha continuato – deve rinascere e può farlo solo con l’autonomia fiscale dei comuni. Questa nuova “service tax” sarà sicuramente meno onerosa della somma di IMU e TARES per il fatto che il governo garantirà un contributo pari circa al 30% del totale. Dovrà essere più manovrabile da parte dei sindaci, quindi aliquote più modulabili, e dovrà essere più equa di quanto sia stata l’IMU. Si tratta di un sistema fiscale a cui lavoreremo insieme ai sindaci italiani, aprendo una stagione nuova.