Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XII - Num. 56 - 03 settembre 2024

Anno II - Num. 11 - 03 maggio 2014 Cultura e spettacolo

Il Mediterraneo al centro del progetto internazionale “The way to Jerusalem” per lo sviluppo sostenibile dei territori

(All’interno video-interviste a Antonella Italia, Dario Cartabellotta, Davide Comunale, Anna Trono)

di Francesca Penzallorto
         

Palermo – Presso il Palazzo Alliata di Villafranca si sono ritrovati i rappresentanti di alcune associazioni culturali siciliane, vari docenti universitari e alcuni membri dell’amministrazione regionale per la presentazione del progetto internazionale “The way to Jerusalem” e per discutere e confrontarsi, in una tavola rotonda, sul tema della via Francigena di Sicilia, un progetto sugli antichi itinerari storici di pellegrinaggio che attraversano il territorio siciliano, come punto di partenza per la valorizzazione e lo sviluppo turistico, culturale, rurale ed economico del nostro territorio.

“The way to Jerusalem” è un progetto avviato dalla prof.ssa Anna Trono dell’Università del Salento e presentato alla Commissione Europea con l’obiettivo di valorizzare gli antichi percorsi marittimi e terrestri che portavano i pellegrini al luogo sacro per eccellenza, Gerusalemme. Al progetto hanno aderito, accanto all’Italia, altri paesi che si affacciano nel Mediterraneo tra cui la Grecia, la Bulgaria e l’Albania, con lo scopo comune di rilanciare le loro economie e di riappropriarsi del loro territorio promuovendo un tipo di turismo sostenibile, cioè responsabile e consapevole.

Promotrice di questo incontro e punto di riferimento è stata l’architetto Antonella Italia, presidente dell’Associazione Culturale Itinerari del Mediterraneo, che insieme a Davide Comunale, presidente dell’Associazione Amici dei Cammini Francigeni di Sicilia, hanno creato una rete di associazioni intorno alla Francigena di Sicilia e stanno collaborando per raccogliere adesioni al loro progetto, che ha l’obiettivo fondamentale di insegnare a vivere il territorio a partire dalla storia, dai luoghi e dalle antiche strade percorse dai pellegrini nei loro viaggi verso la meta religiosa. In tal senso si sono trovati in totale accordo con il progetto internazionale “The way to Jerusalem”, aderendo anche a un possibile sviluppo del progetto verso il Mediterraneo occidentale.

Il Palazzo Alliata di Villafranca, di proprietà del Seminario Arcivescovile di Palermo dal 1984 per donazione da parte dei principi Alliata, ha fatto da cornice allo svolgimento dell’incontro.

Prima di entrare nel vivo delle discussioni è intervenuto a fare gli onori di casa l’arch. Gaetano Renda, direttore dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Palermo, che ha precisato l’importanza della Sicilia nella storia del Mediterraneo. Successivamente è intervenuta Anna Trono a spiegare come sia nato il progetto “The way to Jerusalem”: Io mi occupo da più di dieci anni di turismo religioso, che mi ha anche spinto verso gli itinerari culturali di carattere religioso. Quindi con un comitato scientifico pregevole, che mi aiuta nelle ricerche, abbiamo costituito un’associazione internazionale, di cui sono la presidente, e abbiamo avviato questo percorso per entrare nel firmamento degli itinerari culturali, precandidandoci a settembre 2013 al Consiglio d’Europa, mentre la candidatura effettiva la presenteremo entro settembre 2014. Ha poi spiegato quali sono le attività e i partner che caratterizzano il progetto: Però per essere scientificamente riconosciuti validi, bisogna dimostrare anche che esiste una volontà tra i partner di rendere il progetto operativo, producendo delle attività. Abbiamo dunque presentato il progetto in numerose fiere internazionali, l’abbiamo presentato a Berlino, Londra, Parigi, Varsavia e Mosca. Sono 15 i paesi che si sono legati a noi, tra cui c’è la Germania, la Spagna, il Portogallo, la Turchia, l’Ungheria, la Slovenia e soprattutto Israele. I nostri partner sono veramente tanti, ci sono anche le scuole, le università, i centri di ricerca, le imprese private, i commercianti, la Confartigianato del Salento e la Coldiretti, perché tutti hanno individuato un’occasione di promozione del prodotto locale. Ha inoltre chiarito gli obiettivi strategici del progetto prospettando anche la possibilità di aprirlo all’Europa occidentale una volta riconosciuto: Il nostro obiettivo fondamentale è di tipo economico, cioè fare di questi mari, il Mediterraneo e il Mar Nero,un motivo di crescita, di recupero per ridare ad essi dignità. Sicuramente tra i nostri obiettivi ci sono anche la scientificità storica, metodologica e progettuale del progetto, con attività culturali, educative e turistiche che producono la fruibilità del territorio.

Di seguito è intervenuto Davide Comunale, che ha spiegato che la via Francigena di Sicilia è un’idea nata da un gruppo di amici che hanno deciso di fare delle ricerche a partire dal periodo Normanno, quando i normanni, giunti in Sicilia, decisero di latinizzare l’isola, ancora sotto l’influenza araba, importando quei valori che caratterizzavano la loro cultura e adottando il termine francigeno per indicare le strade percorse dai pellegrini.

Anche Antonella Italia ha dato delle delucidazioni sulla sua associazione, spiegando che Itimed è nata nel 2007 con lo scopo di occuparsi della valorizzazione del territorio attraverso il turismo innovativo, tentando anche di creare un collegamento tra le testimonianze urbane della città e quei percorsi antichi che attraversano il nostro territorio. Durante la seconda parte del convegno si è svolta la tavola rotonda, alla quale hanno preso parte l’ex assessore regionale all’Agricoltura Dario Cartabellotta, la dott.sa Lucia Di Fatta, portavoce dell’Assessorato regionale al Turismo, Aurelio Burgio, docente di Topografia antica, Carla Quartarone, docente di Urbanistica, Pietro Columba, docente di Economia rurale e Lucenzo Tambuzzo, presidente I World.

Nel corso della tavola rotonda ha fatto da moderatore la giornalista e responsabile Ufficio stampa Itimed, Marianna La Barbera, ponendo delle domande ai vari partecipanti per innescare un dialogo tra le istituzioni. Ai due membri della Regione siciliana presenti ha chiesto se esperimenti come quello della via Francigena di Sicilia possano trovare un supporto da parte delle istituzioni regionali. Dario Cartabellotta ha risposto positivamente auspicando un riequilibrio territoriale che consenta di riportare la gente dalle città alle campagne e citando gli ultimi anni in cui: è stata favorita – ha affermato – la diversificazione delle attività agricole, passando dall’agricoltura con produzione soltanto di beni ad un’agricoltura che si è allargata verso la forma dell’agriturismo, con il finanziamento europeo dei bed and breakfast e con l’incentivazione delle attività turistiche nel territorio rurale, con l’obiettivo di permettere che tanta gente possa andare a incrementare la categoria rurale. In conclusione ha anche parlato di un Umanesimo di ritorno: L’umanità dopo essersi fatta convincere vent’anni fa di poter andare avanti a fette biscottate, hamburger e sottilette, un cibo omologato, oggi con un sorta di umanesimo di ritorno ha riscoperto il prodotto tipico, il prodotto di qualità, il prodotto del territorio. Io credo che sia un’opportunità che va colta, viviamo in un’epoca in cui siamo stati sommersi dalla tecnologia e quindi questi percorsi possono essere un modo per coadiuvarci nello sviluppo rurale ed anche integrare la nostra azione per l’Expo 2015.

Anche Lucia Di Fatta ha manifestato apprezzamento per i temi affrontati, spiegando che l’obiettivo principale dell’Assessorato al Turismo attualmente è tentare di migliorare l’offerta turistica, cercando di aumentare la produttività delle imprese turistiche. Ha quindi esposto gli impegni assunti nell’immediato futuro: L’Assessorato al Turismo in questo momento è impegnato su un avviso che si pone come obiettivo la valorizzazione dei percorsi naturalistici turistici e nell’arco di un tempo ragionevolmente breve, credo uno o due mesi, ci apprestiamo a pubblicare il successivo bando che è rivolto proprio agli itinerari turistico religiosi, quindi penso che anche questo convegno possa essere uno spunto per ulteriori riflessioni che potremmo maturare nell’elaborazione del bando.

A seguire nel corso dei successivi interventi si è discusso dell’importanza del problema dell’animazione territoriale, della necessità di coinvolgere gli abitanti e del ruolo fondamentale che riveste l’Università nel preparare le persone, renderle consapevoli e partecipi, insegnando loro a tenere nella giusta considerazione il proprio territorio.

Ecco le domande rivolte da TrinacriaNews.eu nel corso delle videointerviste:

Dario Cartabellotta

  1. Questo progetto internazionale cosa comporta per la valorizzazione del nostro territorio?
  2. Sono previsti degli incontri e con quale tempistica verranno effettuati con queste associazioni?
  3. Per quanto riguarda le attività, ci sono dei progetti che avete già programmato? Degli obbiettivi da raggiungere entro la programmazione del 2020?

Davide Comunale

  1. La via Francigena di Sicilia cos’è e quali sono le tappe che attraversa?
  2. C’è stata questa unione tra varie associazioni per rilanciare il turismo, l’agricoltura e il territorio siciliano. Come si intende rilanciare l’economia non soltanto della Sicilia, ma di tutte le terre che si affacciano nel Mediterraneo?

Antonella Italia

  1. Quali sono le attività che svolge l’associazione culturale Itimed?
  2. Com’è nata l’idea dell’unione di queste associazioni per la via Francigena di Sicilia?
  3. Questo mettere in rete le iniziative fa parte dei vostri obiettivi per il 2020?

Anna Trono

  1. Cos’è questo progetto internazionale The way to Jerusalem?
  2. La Sicilia come si inserisce in tutto questo?
Video di Roberto Rinella
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