Con il Disegno di Legge presentato dal M5S Sicilia sugli archivi universitari i giovani avranno una speranza: il curriculum verrà consultato e valutato da imprese e pubblica amministrazione.
I curricula saranno registrati ed archiviati in un database che imprese e pubblica amministrazione dovranno consultare per reclutare personale. Si cambia, quindi, modo di operare, non saranno più i giovani a inviare curricula a destra e a manca nell’attesa di una risposta, ma saranno le imprese e la p.a. a consultare l’archivio dei curricula per trovare i giovani adatti alle loro esigenze occupazionali.
Si tratta della creazione degli “archivi universitari”, dove oltre alla laurea, verranno catalogati progetti, tesi di laurea e tesi di dottorato.
Il ddl, che vede primo firmatario Stefano Zito, mira a favorire la ricerca di competenze non attraverso bandi di concorsi, ma prelevando i progetti e le figure professionali dal bacino delle Università e punta a valorizzare i lavori di ricerca, i progetti e gli studi di maggior rilievo, svolti da personalità meritevoli, quali giovani ricercatori, dottori o laureandi, che diventeranno gli interlocutori preferenziali per lo svolgimento di progetti e lavori pubblici.
La ratio della legge – spiega Zito – è favorire la meritocrazia, attraverso la quale potranno essere assegnate consulenze esterne o di lavori pubblici, contrastando, tra l’altro, l’uso dispendioso e strumentale delle gare e dei bandi, con notevole risparmio di denaro pubblico.
Ogni facoltà si dovrà dotare, quindi, di un sistema che consenta la catalogazione, oltre che dei laureati, dei loro eventuali progetti e dottorati, il tutto confluirà nel database generale che sarà consultabile online non soltanto da imprese e p.a., ma anche dai cittadini per garantire la massima trasparenza.
Uno strumento di grande rilevanza che crea delle legittime aspettative a giovani di valore in cerca di adeguata occupazione in considerazione dei titoli conseguiti.
E’, comunque, fondamentale che si agevolino contemporaneamente meccanismi di aiuto alle imprese per l’occupazione giovanile affinché queste possano reclutare personale.