È inconcepibile che un primo cittadino, che rappresenta nell’ordinamento italiano l’organo monocratico a capo del governo di un comune, possa rivolgersi a una persona con presunte pesanti minacce nei suoi confronti e del marito, consigliere di Terrasini, e offenderla, inoltre, con volgari epiteti. Questo quanto sostengono le coordinatrici Po uil Sicilia e Palermo Vilma Maria Costa e Mirella Randazzo riferendosi a quanto accaduto nei confronti della consigliera comunale di Cinisi Salvina Di Maggio.
E proseguono: “Esprimiamo solidarietà alla consigliera e al marito e ci auguriamo che si faccia presto chiarezza sull’argomento e la denuncia della consigliera faccia il suo corso affinché la Giustizia possa trovare una soluzione a questa incresciosa e inaccettabile vicenda che ha determinato un forte stress alla consigliera non consentendole ,al momento, di proseguire nel suo impegno in seno al consiglio comunale di cui fa parte e grande preoccupazione anche a tutta la sua famiglia”.