Palermo – La seconda edizione del Festival Internazionale Palermo Classica si è svolta, con grande successo di pubblico, dal 21 Luglio al 22 Settembre. Arte e musica sono state le protagoniste della rassegna voluta dall’Accademia Musicale in collaborazione con la Galleria d’Arte Moderna.
Contesti di straordinaria bellezza quali il Chiostro di Sant’Anna, Palazzo Steri e Palazzo Sant’Elia rivivono con le note di Rachmaninov, Beethoven, Tchaikovsky, Brahms, Bach , Chopin, Liszt e ne hanno fatto palcoscenico naturale. A interpretare i capolavori del passato si sono susseguiti artisti tra i più affermati e apprezzati a livello internazionale.
Hanno eseguito i grandi concerti per pianoforte solisti di grande fama quali Ivo Pogorelich, Jorg Demus, Barry Douglas, Paul Badura Skoda; talentuose artiste e virtuose del piano quali Lola Astanova, Martina Filjak, Anna Kravtchenko, Valentina Lisitsa, Chisato Kusunoki e giovani talenti ma di chiara fama internazionale quali Mark Yu, Andrei Korobeinikov e Regina Chernychko.
Gli artisti che, invece, hanno coinvolto il pubblico con la loro musica da camera sono stati Maria Walzer, Andrea Bacchetti, Jenna Sung, Anastacia Tolstong, Valentina Lisitsa.
Arte e musica, passato e presente, si intrecciano in una grande prova di sperimentazione rappresentata dalla Mediterranea Chamber Orchestra. L’orchestra che ha accompagnato per tutta la rassegna i grandi solisti è di nuovissima formazione, ed è composta esclusivamente da giovani selezionati tramite bando di concorso internazionale. Giovani provenienti da diverse parti, russi, americani, italiani e un 40% di siciliani che stanno interagendo meravigliosamente, ci spiega il maestro e docente responsabile della formazione orchestrale Francesco Attardi: ci sono quelli che hanno esperienza d’orchestra e quelli che ne hanno meno ma si stanno adeguando. Questo gruppo composto di estranei tra loro adesso sta diventando un gruppo compatto che sta crescendo e ne sono orgoglioso. In collaborazione con diversi maestri palermitani abbiamo fatto diverse lezioni e l’orchestra sta dando frutti molto buoni. La reazione dei giovani orchestrali nel suonare con i grandi solisti è molto forte ed è per loro una crescita.
Dunque una rassegna che ha voluto dare spazio anche a giovani musicisti e agevolarne la crescita professionale.
L’offerta musicale si è ampliata accogliendo anche il classic jazz con Claudio Filippini (piano) con Fulvio Sigurtà (tromba) e il Signum Sax Quartett . La rassegna ha poi offerto al pubblico palermitano alcuni appuntamenti ad ingresso gratuito che hanno avuto luogo nello splendido palazzo Sant’Elia.
In un momento in cui la cultura e l’arte subiscono continui tagli di risorse, come afferma la direttrice della Gam (Galleria Arte Moderna) Antonella Purpura, vi è la necessità di investire nella cultura come momento trainante dell’economia. Sulla stessa linea il maestro austriaco Gunter Neuhold, che durante la rassegna ha diretto un concerto, che afferma siamo in un periodo non molto felice, tutto il mondo è concentrato su cose che non vanno, in questo momento vedere un Festival come questo oppure un’iniziativa qualsiasi dove si investe sulla prossima generazione è un investimento per tutti.
Abbiamo rivolto alcune domande al direttore artistico della rassegna Girolamo Salerno, di seguito l’intervista:
D: Il Festival Palermo Classica è giunto alla sua seconda edizione, quali novità sono state apportate rispetto alla prima?
R: Innanzitutto la novità sta nell’avere aggiunto altre location. Il festival si estende verso altri luoghi al fine di valorizzarli e quindi renderli fruibili ad un pubblico che abitualmente non li conosce o non li frequenta
D: Quale rapporto si instaura tra questi luoghi suggestivi delle esecuzioni, la loro arte e la musica proposta? Il pubblico ha mostrato sensibilità verso questo connubio?
R: Assolutamente sì. È quasi una magia che un monumento come il chiostro di Sant’Anna o palazzo Steri diventino una cornice ideale per questa tipologia di concerti. Il connubio direi che è veramente perfetto.
D: La Mediterranea Chamber Orchestra è formata da elementi provenienti da diverse realtà culturali. Quali sono i valori aggiunti di un progetto così innovativo per i singoli musicisti e per la scena musicale in Sicilia?
R: Il valore aggiunto è senz’altro l’opportunità di far coesistere appunto musicisti provenienti da diverse nazionalità, quindi dal punto di vista sociale questo diventa fondamentale per un’educazione interculturale.
D: Dunque in un momento in cui anche la fruizione della musica subisce i contraccolpi della crisi voi proseguite ed ampliate le vostre attività. Quali difficoltà possono incontrare questi progetti, come le avete superate?
R: Non le abbiamo superate. Le difficoltà sono enormi, sono tante e bisogna combatterle ed è soprattutto l’aspetto economico quello che mette in difficoltà iniziative come queste. La cultura, è noto a tutti, è praticamente messa con le spalle al muro ma arrendersi alle difficoltà vuol dire terminare un progetto che non può concludersi in questo modo, quindi la cultura deve andare avanti, la musica deve andare avanti, l’arte deve andare avanti, le difficoltà dobbiamo provare a superarle. Proviamo poi anche a resistere perché, a volte, è più una resistenza.
D: Nonostante tutto per i giovani che scelgono la musica classica vede nel futuro qualche opportunità?
R: Difficile dare una risposta perché il futuro nell’ambito musicale, nella fattispecie nell’ambito della musica classica, non promette bene. Però, come dicevo prima, il fatto che ci siano realtà come la nostra che combattono e cercano di resistere è un buon incentivo per cercare di creare nuove opportunità.
D: In programma vi sono anche alcuni concerti ad ingresso gratuito, una scelta inusuale, a quale volontà risponde?
R: Alla volontà di richiamare o interessare un pubblico meno aduso a questo tipo di musica e quindi coinvolgere e invitare un’utenza che potrebbe cominciare, partendo da questa occasione, ad interessarsi alla musica classica.