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Anno XII - Num. 57 - 09 dicembre 2024

Anno III - Num. 15 - 24 gennaio 2015 Cultura e spettacolo

Giuseppe Messina, La Casa Incantata

di Pietro Ciccarelli

La casa incantata URL IMMAGINE SOCIALGiuseppe Messina, è arrivato alla sua quinta produzione letteraria, dopo avere insegnato per anni Lingua e Civiltà Inglese. Quest’opera è totalmente diversa dalle precedenti, anche se lo stile la freschezza della prosa mantiene il ritmo sempre avvolgente e misterioso delle precedenti fatiche letterarie.
Forte delle sue conoscenze di archeologia e di storia antica, Giuseppe Messina, meglio noto come Peppe, ambienta il suo racconto nelle cittadina Manfrida, nelle quale è facile riconoscere il paese di nascita dello scrittore, Mussomeli, e Manfrida è il nome toponimo del vecchio feudo appartenuto ai Moncada, ai Prades, ai Castellar, ai Perapertusa, ai De Campo, ai Ventimiglia, ai Chiaramonte e ai Lanza (Pietro è il famoso Raimondo, che fu anche presidente del Palermo calcio) che prende il nome da Manfredi Chiaramonte, il fondatore della cittadina del Vallone.
Max, uno scapolo che vive di rendita e della collaborazione, con uno pseudonimo, con un noto quotidiano siciliano, occupandosi di arte, e recensioni di libri. Ma non solo l’archeologia fa parte delle conoscenze del protagonista, ma un appassionato di culinaria con la quale delizia i suoi invitati ed amici nella villa poco distante da Manfrida. Incontra per caso un’amica dei tempi delle superiori che ha deciso di comprare una vecchia casa ristrutturata nel centro storico di Manfrida. Una costruzione del Sesto Secolo su cui si raccontano parecchi aneddoti mai del tutto verificati e non del tutto verificabili nel contesto locale, sia negl’archivi della Matrice che nell’archivio del Comune. Ma fra Max e Frida, l’amica ritrovata, comincia a nascere un sentimento che va oltre la reciproca simpatia e che finirà, ma non sveliamo… Max, si trasforma in detective e fra avventure negli archivi storici delle Chiese Madri di Caltanissetta e Palermo si inoltra negli oscuri meandri del tempo fino alla ricerca della verità. Con il risultato finale di giungere alla scoperta che quel ticchettio proveniente dalla camera da letto della nuova dimora di Frida non è puramente casuale e che la scelta della giovane e bella Frida di comprare la casa ristrutturata non è legata solo ad una convenienza economica, ma da altro, una specie di presentimento. Un bel giallo, questa volta non vi sono omicidi, o meglio, in un passato parecchio lontano è accaduto un delitto che l’improvvisato detective per amore Max riuscirà a dipanare… e rendere felice Frida.
Giuseppe Messina, ha già pubblicato Dicerie e Leggende, edizioni centro stampa, 1995. La guerra di Calò, Viareggio, 2008. Pranzo di Natale al Buio, Roma 2010. Minosse, l’oscura morte di un Re, Messina, 2011. Redivivo, Roma, 2011.

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