Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XII - Num. 57 - 09 dicembre 2024

Anno I - Num. 04 - 05 dicembre 2012 Politica e società

Giuochi e Balocchi al Museo Pitrè: la mostra di giocattoli d’epoca in occasione della Festa dei Morti

(audiointerviste all’Assessore alla Cultura Giambrone e alla Direttrice del Museo Pitrè Eliana Calandra)

di Viviana Villa

Palermo – Il 29 ottobre 2012 è stata presentata al Museo Etnografico Siciliano Giuseppe Pitrè l’esposizione Giuochi e Balocchi, che fino all’11 novembre ha proposto al pubblico una raccolta di giocattoli d’epoca, risalenti alla prima metà dell’Ottocento e ai primi del Novecento.

In occasione della tradizionale Festa dei Morti, la mostra ha presentato circa cinquanta oggetti della collezione Giuochi fanciulleschi, frutto dell’intervento di restauro degli studenti del corso di Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università di Palermo. Bambole di panno, soldatini, cavallini, macchinine, strumenti musicali, giochi di carte, mobili in miniatura, trottole sono alcuni degli esemplari esposti all’interno della Cappella del Marvuglia.

La concomitanza con la ricorrenza della commemorazione dei defunti, ha permesso ai visitatori di riportare alla mente ricordi legati alla tradizionale festa, in cui i bambini ricevevano dolci e giocattoli, come se fossero donati dai parenti defunti. La mostra allestita al Museo Pitrè ha permesso di riscoprire la Festa dei Morti da punto di vista etnoantropologico, ma anche di rievocare una festa fatta di colori, sapori, sensazioni e immagini, conservando e mantenendo la “memoria storica” della nostra tradizione, che oggi sembra scomparire a favore di Halloween e della globalizzazione culturale.

Per quanto riguarda l’azione di restauro e di allestimento della mostra, essa è stata realizzata grazie alla sinergia fra istituzioni. L’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo, l’Università degli Studi di Palermo e il Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro hanno collaborato ad un progetto dal forte valore formativo, rivolto soprattutto ai giovani, a favore della conservazione e della valorizzazione dei beni. Quello presentato durante questa esposizione rappresenta solamente il primo segmento di un percorso più lungo che proseguirà con il restauro di 800 stampe sacre, di 3 cartucciere in cuoio, di 23 statuine di materiale polimaterico che illustrano i mestieri ambulanti palermitani e di alcuni giochi su carta.

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Durante la presentazione dell’esposizione è intervenuto l’Assessore alla Cultura del Comune di Palermo Francesco Giambrone, il quale ha espresso la sua soddisfazione per la collaborazione virtuosa che ha permesso di portare avanti un simile intervento di recupero. Da qualche mese abbiamo iniziato un viaggio, che ha radici lontane e che prevede altre tappe – afferma l’Assessore –  Da parte del Comune c’è tutta la voglia di andare avanti in questo percorso. Attraverso questo progetto è stato possibile riaffermare il ruolo del museo come luogo di crescita, di studio, di ricerca, di formazione per i giovani. In questo caso esso è diventato come un’officina. Abbiamo portato avanti un’operazione di tutela del patrimonio, ma essa non ha senso se non è finalizzata alla fruizione. Si tratta di tappe che non possono essere scisse: la tutela, la fruizione, la valorizzazione del patrimonio e la conoscenza sono assolutamente legate. Il Museo Pitrè è stato restituito in parte ai visitatori; stiamo lavorando per completare l’allestimento e per riaprirlo con tutte le collezioni. Il museo è un’incompiuta e noi dobbiamo darne un compimento. Per questo ringrazio l’Università e il Centro del Restauro, perché hanno contribuito con il loro aiuto alla realizzazione di questa missione. Il Comune sta facendo la sua parte organizzando anche una tappa intermedia, che riguarderà l’esposizione del presepe del Matera. Nell’arco dei primi mesi del 2013, porteremo a compimento il progetto di completamento del museo e la restituzione alla fruizione.

Ai nostri microfoni l’Assessore ha ribadito l’importanza della convergenza di intenti di diverse istituzioni al fine di tutelare il patrimonio, sottolineando come il restauro del patrimonio del Museo Pitrè costituisca un passo fondamentale per il recupero dell’identità della città, dell’orgoglio e del senso di appartenenza. Tale recupero passa anche attraverso la tutela delle usanze e delle tradizioni, che può avvenire anche attraverso la valorizzazione dei musei che possono aiutare a guardare avanti senza allontanarsi dal proprio passato.

La redazione di Trinacria News ha intervistato anche la Direttrice del Museo Pitrè Eliana Calandra, la quale ha sottolineato la ricchezza e la varietà degli esemplari del fondo giocattoli del museo. Molti di essi risalgono al periodo contemporaneo all’etnologo palermitano Giuseppe Pitrè che, durante il Risorgimento e l’Unità d’Italia, li raccolse per proporli alle nuove generazioni, in quanto l’unificazione rischiava di appiattire usanze e consuetudini regionali. In particolare, il Pitrè condusse uno studio approfondito sulla Festa dei Morti, raccogliendo esemplari di giocattoli che venivano tradizionalmente regalati ai bambini.

Proponiamo ai lettori di TrinacriaNews di ascoltare le audiointerviste integrali. In particolare, abbiamo rivolto le seguenti domande:

Assessore alla Cultura Francesco Giambrone

  • L’Assessorato alla Cultura di Palermo ha sostenuto gli interventi di restauro dei giocattoli presenti all’interno di questa mostra. Quale importanza riveste per il patrimonio culturale della nostra città tale recupero e rivalutazione?
  • Oggi la diffusione di feste di provenienza celtica o comunque estranee alla nostra cultura appare veramente inarrestabile. Quanto resta della festa dei morti che tanto si lega alla nostra tradizione e che deve fare i conti con la globalizzazione?

Direttrice del Museo Pitrè Eliana Calandra

  • Che valore etnologico assumono i giocattoli presentati all’interno della mostra e quali immagini trasmettono della tradizione siciliana e della nostra cultura?

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