Palermo – Una manifestazione di ampio respiro intellettuale quella che si è svolta da sabato 9 a domenica 17 maggio presso lo Spazio “Tre Navate” ai Cantieri Culturali della Zisa. Si tratta de “Il Meglio di noi”, titolo scelto per rappresentare nove giorni di eventi artistici e culturali proposti dall’Associazione Dopolavoro Ferroviario di Palermo con il Patrocinio della Assemblea Regionale, degli Assessorati alla Cultura, Sport e Mobilità e Trasporti del Comune del capoluogo siciliano e delle Ferrovie dello Stato: ad inaugurarla il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, insieme al Presidente del Dopolavoro Nazionale, Oliviero Brugiati, e al Presidente del Dopolavoro di Palermo, Michele Magistro.
Tra le diverse iniziative spiccano la personale di fotografia di Franco Seggio, quelle di pittura di Nino Raia, ma anche lo spazio dedicato al teatro, al reading di poesie, ai concerti e alle varie esecuzioni musicali, dal rock al ritmo mediterraneo fino al canto partenopeo, nonché alla moda e al tango argentino. Particolarmente stimolante anche la realizzazione di interessanti convegni (“Arte in tempo di crisi”, “Lo sport dilettantistico”, “I servizi ferroviari e la mobilità cittadina”) cui hanno partecipato artisti, musicisti, uomini di cultura e, inoltre, politici e sindacalisti.
Il via a “Il Meglio di noi” è stato dato dalla Compagnia “Fiori di Carta” che ha portato in scena “Il Maestro di Pianoforte”, breve atto unico liberamente ispirato ad “Amour et piano” di Georges Feydeau, diretto da Clelia Cucco e allestito da Giuseppe Montaperto. Mentre a concludere la manifestazione è stato “Versi” di Franco Catalano, una lettura di poesie con accompagnamento musicale, messa in scena grazie alla collaborazione tra il gruppo “Teatro Dopo”, la poetessa e musicista Mafalda Corvaia e alcuni compositori.
A dare un vero e proprio contributo all’intera manifestazione è stata l’“Associazione Culturale Enzo La Grua”, che, grazie al suo vicepresidente, responsabile del settore fotografia, Vincenzo Cucco, è stata presente con una selezione delle fotografie premiate negli ultimi anni, durante le diverse edizioni del Concorso Nazionale di Fotografia Città di Castelbuono “Premio giovani Enzo La Grua” che si tiene ogni estate a Castelbuono (http://www.fotoconcorsolagrua.it/). Per l’occasione, dal 17 al 23 agosto, l’ex “Chiesa del SS. Crocifisso” tornerà ad ospitare la XVI edizione del concorso, il cui tema principale sarà “Il cibo: storia di vita e di paesi” e cui potranno partecipare tutti gli amanti della fotografia: dai dilettanti ai professionisti.
Recensione de “Il maestro di pianoforte”
Edoardo Lorillot è un giovane francese di provincia che ha solo un sogno: conquistare il bel mondo parigino. Per riuscirci si mette in testa di fare colpo su di una famosa cocotte, ma inavvertitamente sbaglia appartamento e si ritrova a casa di una giovane ragazza, Lucilla, che attende trepidante il nuovo maestro di pianoforte, di recente assunto dalla madre. E mentre Edoardo scambia Lucilla per l’attricetta di teatro da lui desiderata, la ragazza, a sua volta, lo scambia per l’insegnante.
È questa la trama de “Il Maestro di Pianoforte”, pièce teatrale liberamente ispirata ad Amour et piano di Georges Faydeau, che domenica 10 maggio è stata sapientemente messa in scena dalla compagnia “Fiori di Carta” presso i Cantieri Culturali della Zisa.
La compagnia “Fiori di Carta”, composta da Clelia Cucco, ideatrice e regista dello spettacolo, Giuseppe Montaperto e Gabriella di Napoli, artista di strada di recente unitasi al gruppo, ha saputo realizzare un pezzo teatrale fresco e vivace che ha permesso agli spettatori di godersi una domenica pomeriggio alternativa, tra risate svagate e genuine, di quelle che fanno bene al cuore. Il pubblico, infatti, è rimasto con gli occhi incollati sul palco dal primo fino all’ultimo momento e c’è stato anche chi ha voluto immortalare con le macchine fotografiche la brillante recitazione degli artisti che sono riusciti a riproporre perfettamente sulla scena i dialoghi sconnessi e gli ironici fraintendimenti caratteristici dell’opera umoristica, elegante e mai sboccata di Feydeau.
Leggera e spensierata è apparsa la Lucilla interpretata da una luminosa e quanto mai raggiante Clelia Cucco, che ha saputo dare freschezza al personaggio della giovane pianista, ora curiosa del mondo attorno a lei e quindi a tratti sfacciata, ora, invece, ingenua e impaurita come tutte le fanciulle. A farle da contraltare l’ottimismo e l’euforia del galante Edoardo, impersonato da un frizzante Giuseppe Montaperto che è riuscito ad interpretare lo spiritoso e intraprendente (ma anche un po’ cascamorto!) ragazzo di provincia che aspira a diventare un vero e proprio viveur.
Ma se il botta e risposta imbastito dai due attori risulta effervescente e quanto mai coinvolgente, esilaranti sono le battute del personaggio di Clemenza, la buffa e goffa cameriera interpretata da una smaliziata e disinvolta Gabriella di Napoli, per la quale il ruolo di Clemenza sembra essere stato cucito su misura. L’attrice è riuscita infatti a portare sulla scena la figura della cameriera pasticciona, ma al tempo stesso furba e avida di denaro, quasi facendo propri quegli elementi caratteristici del servus callidus plautino: è lei che gli spettatori sembrano attendere con impazienza sul palco.
Insomma, a voler tirare le fila di questo spettacolo, “Il Maestro di Pianoforte” si è dimostrato un pezzo teatrale davvero riuscito e piacevole. I personaggi hanno preso vita sulla scena tramite quello che la stessa regista ha definito un “parto assistito”. Così facendo, gli attori sono riusciti ad esternare quel guizzo vitale che soltanto i bravi artisti sono in grado di trasmettere al pubblico, ponendosi come fine ultimo l’obiettivo di far nascere un sorriso sul volto dello spettatore, obiettivo che, come ho avuto modo di osservare, domenica è stato pienamente raggiunto.