Palermo – Oggi 7 giugno 2013 è la Giornata nazionale di mobilitazione contro il Muos di Niscemi.
Ieri le donne di Niscemi, sempre grandi protagoniste della protesta, sono arrivate all’alba a Palermo per presidiare il TAR. Spetta, infatti, al Tribunale Amministrativo Regionale la decisione sul ricorso del Ministero della Difesa contro la revoca delle autorizzazioni per la costruzione del Muos già firmata dal Governo Crocetta.
Il Tar dovrà pronunciarsi sul ricorso presentato dal ministero della Difesa sulla revoca dello stop al Muos e un indennizzo di 25 mila euro al giorno a partire dalla data in cui la Regione ha sancito lo stop ai lavori. Inoltre, la Regione siciliana e il Comune di Niscemi chiedono anche loro un indennizzo di 25 mila euro al giorno, ma a partire dal 1991, quando sono state messe in funzione le attuali 46 antenne della stazione Nrtf, tuttora attive.
Manifestazioni sono organizzate in diverse città italiane: da Bologna a Roma e, naturalmente, a Niscemi. Concentramento anche a Palermo, con un presidio davanti al Teatro Massimo, in Piazza Verdi.
Ecco quanto afferma Nadia Furnari, del comitato No Muos di Palermo: Vogliamo opporci a un processo di militarizzazione della Sicilia di cui sono espressione il Muos, ma anche la base di Sigonella, divenuta il cuore dell’attività dei droni.
Intanto, è tutto rinviato al 9 luglio per la decisione del Tar di Palermo sul ricorso del Ministero della Difesa che chiede la sospensiva della revoca delle autorizzazioni della Regione Siciliana per la realizzazione del Muos di Niscemi. I giudici amministrativi, come riporta l’Agi, hanno ritenuto che in ordine alla dichiarata legittimazione ad agire del ministero della Difesa occorre acquisire documentati chiarimenti.