CEFALÙ (PA) – Il dialogo interreligioso per dare un senso alla memoria dell’Olocausto. Lo ha auspicato, ricordando i passi e le posizioni della Chiesa degli ultimi tempi, il vescovo di Cefalù, monsignor Vincenzo Manzella, intervenuto all’apertura della “Settimana della cultura ebraica” promossa dal museo Mandralisca.
Monsignor Manzella ha detto che perché la memoria abbia un valore e una funzione educativa deve guardare soprattutto al presente. “Deve tramandare, condannare i crimini commessi, progettare il futuro perché non accadano mai più”, ha sottolineato il vescovo per il quale occorre costruire un futuro “basato sulla ragionevolezza e sulla civiltà” in linea con il principio evangelico che proclama “beati i costruttori di pace”.
La “Settimana”, che nasce da un’ideazione di Teresa Triscari, propone un ciclo di eventi e una mostra del pittore Vincenzo Ognibene e dello scultore Manlio Geraci. La proiezione di film, il coinvolgimento degli studenti e una tavola rotonda mirano a stimolare, ha detto il presidente della Fondazione Mandralisca, Franco Nicastro, una riflessione sulla più grande tragedia del mondo moderno. L’obiettivo è quello di “fermare il contagio” in nome della ragione e della pace. Ma prima, ha avvertito il vice sindaco Salvatore Curcio, è necessario affermare la verità su “quello che è stato” eliminando ogni forma di negazionismo.
Quattro i film dei registi Roberto Faenza e Ruggero Gabbai che saranno proiettati: “Jona che visse nella balena”, “Anita B.”, “Memoria” e “Il viaggio più lungo. Rodi-Auschwitz”.
Una tavola rotonda sulla memoria concluderà il ciclo il 31 gennaio. “Si è voluto proporre un programma di spessore e di livello”, ha detto Teresa Triscari. Ricordando le sue esperienze all’estero, ha tracciato l’apertura e l’indirizzo anche internazionale delle iniziative promosse dalla Fondazione.