Palermo 7 agosto 2019 – Rinviato al 2 settembre l’esame congiunto per decidere sulla cassa integrazione per i 31 lavoratori del Giornale di Sicilia. All’incontro di oggi all’ufficio provinciale del lavoro, al quale erano presenti la società editrice e un rappresentante della Fieg, l’Slc ha ribadito la necessità di non applicare la cassa integrazione a zero oro dal momento che l’azienda usufruisce di contratti di solidarietà. “L’azienda, dopo un lungo confronto, ha accolto la nostra richiesta e ha rimandato l’espletamento della procedura di esame congiunto per la cig a zero ore al 2 settembre – spiega il segretario generale Slc Cgil Maurizio Rosso – In questo arco di tempo cercheremo soluzioni diverse dalla cassa integrazione espulsiva, nell’intento di trovare un accordo che possa salvaguardare occupazione e azienda”.
L’azienda in mattinata ha avuto un contatto con l’assessore regionale al Lavoro Scavone, invitato ieri proprio dalla Slc a intervenire per trovare una soluzione diversa della cassa integrazione. “L’azienda ha ribadito che la situazione rimane difficile – aggiunge Rosso – L’Slc Cgil Palermo ribadisce che serve un impegno forte del sindaco e della Regione siciliana per far sì che la produzione del Giornale di Sicilia rimanga a Palermo. Una piattaforma dell’informazione così importante non può sparire dalla città. Per noi è dirimente che il quotidiano d via Lincoln rimanga centro produttivo di informazione e non solo centro di distribuzione”.
Il rinvio chiesto dalla Slc è legato anche alla possibilità di una modifica della legge sul prepensionamento annunciata dal governo nazionale per l’autunno prossimo, che permetterebbe a un certo numero di lavoratori di andare in pensione. Conclude Rosso: “Ribadiamo inoltre la necessità che l’azienda usi i nuovi strumenti della tecnologia, soprattutto la digitalizzazione dell’archivio storico del giornale che, con l’accesso a fondi europei, costituisce elemento fondamentale per il rinnovo e lo sviluppo”.