Palermo – In questi giorni si è parlato molto sugli organi di stampa della corsa alle assunzioni presso l’Assemblea Regionale Siciliana di collaboratori di deputati, i cosiddetti portaborse, effettuata approfittando della «finestra» concessa dalla legge sulla spending review, approvata a metà dicembre, che riconosceva il rimborso, fino a 3.180 euro mensili, ai deputati che avevano assunto il collaboratore entro il 31 dicembre del 2013. Queste persone sono state assunte con i contratti più svariati: co.co.pro., rapporto di lavoro subordinato, prestazione occasionale e addirittura colf.
Abbiamo chiesto al deputato Giancarlo Cancelleri, capogruppo ARS per il M5S di parlarci di queste assunzioni e di esprimersi sulla questione.
1 – Deputato Cancelleri vuole chiarire ai nostri lettori come nasce il caso dei contratti di colf e badanti al parlamento siciliano?
R1 – i contratti di colf e badanti li abbiamo scovati quando il nostro consulente del lavoro si è interfacciato con i consulenti degli altri gruppi parlamentari, ricordo che tornò con la faccia di chi aveva visto un fantasma e mi raccontò tutto. Sono sicuramente la massima espressione del pressappochismo istituzionale che c’è all’interno del palazzo, oltre a essere una estrema mancanza di rispetto per chi lavora per noi e mette a nostra disposizione la propria professionalità.
Di fronte a questa assurdità ci è sembrato giusto denunciare la cosa, con la speranza che con i riflettori accesi queste porcherie finiscano.
2 – Il M5S è in qualche modo coinvolto?
R2 – In nessun modo, anzi lo abbiamo denunciato. I nostri collaboratori sono stati assunti con contratti a norma di legge e nel rispetto delle loro mansioni, inoltre il M5S è l’unico soggetto politico ad aver pubblicato in rete i curricula delle persone assunte.
3 – In assenza di regole, ai portaborse vengono applicati diversi contratti; la maggior parte ha firmato un cocopro, ad altri, invece, è stato applicato il contratto per prestatore di lavoro domestico, quello di colf e badanti da qui, appunto, lo scandalo, non le sembra che si stia esagerando?
R3 – Certo che si sta esagerando, ma sta esagerando la politica a dare questa immagine di sè. Noi non potevamo tacere questa vergogna, spero, lo ripeto, che sia l’ultima volta che qualcuno fa passare la Sicilia come il paese dei furbi e degli “intrallazzini”, dobbiamo assolutamente riscattare la nostra immagine, lo dobbiamo ai tanti siciliani onesti che ogni giorno fanno della nostra terra un posto meraviglioso nel quale vivere.
4 – Cosa ci dice, invece, in merito all’assunzione di portaborse da parte del M5S, è vero che ne ha 29?
R4 – Il M5S non ha alcun portaborse, lo ripeto, il M5S non ha alcun portaborse. Ci hanno tritato in questi giorni sui giornali, Repubblica e altri, dicendo tutte le falsità possibili, ma non abbiamo mai cambiato idea sulle promesse elettorali che avevamo fatto.
Vi do alcuni numeri relativi al primo anno del nostro mandato, così per far capire chi è dalla parte del risparmio.
Il M5S in Sicilia per le regionali del 2012 ha rinunciato a 1 milione e 200 mila euro di rimborsi elettorali, lo può vedere chiunque dalla gazzetta ufficiale del 2013, ha restituito, su 2.140.000 euro di stipendi complessivi per i 14 deputati, 1.480.000 euro di cui 950 mila euro per il microcredito alle piccole e medie imprese.
Per i collaboratori rispetto agli altri gruppi noi abbiamo il rapporto (numero dei collaboratori diviso il numero dei deputati) più basso di tutti, è palese, noi costiamo meno!
Ultima cosa, ma non per questo meno importante, i nostri collaboratori, che sono 29 (20 legislativi, 2 addetti stampa, 1 esperto in economia e fondi europei, 3 addetti comunicazione e 3 per la segreteria), lavorano tutti a Palermo presso il gruppo parlamentare. Il vero scandalo è vedere come i collaboratori dei partiti presenti all’Ars assunti con i soldi pubblici lavorano invece presso le segreterie di partito disseminate sul territorio, ma se sono assistenti politici perché non li paga direttamente il partito invece di farli pagare ai cittadini? Questi dati sarebbero dovuti essere oggetto di una seria indagine giornalistica, ma da Repubblica cosa ci potevamo aspettare?