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Anno XII - Num. 56 - 03 settembre 2024

Anno II - Num. 09 - 30 dicembre 2013 Politica e società

Fratel Biagio Conte va a Lourdes e torna senza sedia a rotelle, si parla di miracolo

di Vilma Maria Costa
         

Biagio ContePalermo – Un viaggio a Lourdes offerto dall’UNITALSI che non voleva affrontare per motivi di salute e Biagio Conte ritorna dai suoi collaboratori alla sua amata missione Speranza e carità, non camminando, ma correndo, come afferma lo stesso missionario, verso le persone più bisognose.

Tutte le persone che lo conoscono, ma anche quelle che soltanto hanno sentito parlare di lui e del suo operato, sono estremamente felici di vedere questa persona, dalla bontà e altruismo infiniti, premiata da questa grazia che come dice lo stesso Biagio Conte: e’ stata una grazia inaspettata che ho ricevuto dal buon Dio che ha incaricato la sua madre Maria. Ho sempre avuto a cuore la Vergine, ma non mi ero mai recato nel santuario di Lourdes, un viaggio che e’ stato possibile grazie all’Unitalsi che mi ha invitato insieme ai malati. Io non pretendevo nulla ed anzi ho dato la precedenza agli altri malati – continua il missionario – poi mi sono deciso e subito dopo essermi immerso ho avvertito come un fuoco dentro che mi ha permesso di tornare non a camminare, ma a correre verso le tante persone che me lo chiedono.

Il fatto prodigioso e’ confermato anche da padre Pino Vitrano, il sacerdote che collabora con Biagio Conte nella missione Speranza e carità: Biagio da tempo soffriva a causa di alcune vertebre schiacciate che gli impedivano anche di camminare e di altri problemi circolatori che gli facevano gonfiare i piedi – dichiara il sacerdote – subito dopo il ritorno dal pellegrinaggio, me lo sono veduto venire incontro a piedi in maniera clamorosa, senza nessuna difficoltà. Anche i medici da noi interpellati non sanno fornire una spiegazione scientifica plausibile.

Gli è stato chiesto: Questa guarigione significa che Dio le chiederà ancora di più? Se il Signore mi chiede di più lo faccio volentieri e con tutto il cuore a vantaggio degli ultimi. E’ questo infatti quello che tutti siamo chiamati a fare, soprattutto in un momento così difficile per la nostra società fortemente in crisi.

E così il missionario lascia la sedia a rotelle alla quale era obbligato da diverso tempo, ma non abbandona il suo bastone al quale è affezionato perché – ha detto – mi ricorda il viaggio fatto nel ’90 da Palermo ad Assisi, infatti,da allora lo porto sempre con me e adesso mi fa riassaporare i momenti in cui correvo da una parte all’altra della città

La Missione di Speranza e Carità di cui Biagio Conte ne è il fondatore opera in tre comunità: due destinate all’ accoglienza maschile e una per l’accoglienza di donne singole o mamme con bambini.

Le strutture in cui opera la Missione si trovano a Palermo, vicino alla Stazione centrale, sono state trovate in uno stato di grave incuria e degrado, in quanto abbandonate e inutilizzate da decenni. Gli stessi fratelli accolti e tanti volontari, gruppi e associazioni, con grande spirito di solidarietà hanno iniziato il restauro e la ricostruzione dei locali, trasformando dei ruderi, in case di accoglienza.

La Missione è un progetto aperto. Non ci sono limiti. Molte iniziative sono state avviate. Altre devono esserlo.

Accoglie ed assiste circa 800 persone grazie all’operato dei missionari: Fratel Biagio, Don Pino, Fratello Giovanni, Sorella Mattia, Sorella Alessandra e Sorella Lucia, alla collaborazione fattiva degli stessi fratelli e sorelle accolti e il grande aiuto di oltre 400 volontari.

Ogni comunità è dotata di una cucina e di una mensa dove vengono distribuiti tre pasti al giorno (complessivamente circa 2.400 pasti al giorno); è inoltre garantita un’assistenza medica e farmaceutica per tutti i fratelli accolti e dei servizi docce e vestiario per i tanti poveri che ogni giorno bussano alla porta della Missione.

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