Palermo 19 dicembre – Sono stati presentati questa mattina in occasione del Consiglio Regionale della Pesca, i bandi del FEAMP, Fondo degli Affari Marittimi e della Pesca. Si tratta di cinque misure, per una dotazione finanziaria di oltre 16 milioni di euro, destinate all’insediamento dei giovani pescatori, alla trasformazione, commercializzazione e vendita dei prodotti ittici, all’acquisto di attrezzature ed ancora al ripristino della biodiversità e degli ecosistemi marittimi.
Tra i bandi in pubblicazione spicca quello dedicato alla creazione di posti di lavoro, avente una dotazione complessiva pari a 9 milioni euro, che prevede un premio di 40 mila euro per il tirocinio di giovani pescatori, al di sotto dei 30 anni, a bordo di un peschereccio adibito alla pesca costiera artigianale di proprietà di un pescatore professionista di almeno 50 anni di età. Ulteriore obiettivo è quello di riconoscere il ruolo dei coniugi e dei conviventi dei lavoratori autonomi dediti alla pesca, che potranno anch’essi beneficiare di tale contributo.
Altro bando, non meno importante, è rivolto agli istituti alberghieri della Sicilia per progetti che valorizzano la conoscenza e la diffusione della biodiversità del pescato, inclusi i prodotti derivanti da acquacoltura, che allo stato attuale pur avendo migliorato gli standard di qualità e sicurezza alimentare non risultano adeguatamente conosciuti e apprezzati dai consumatori ma con potenzialità di mercato. La dotazione per questa misura è pari a 400 mila euro.
Il terzo bando è rivolto ai pescatori per l’acquisto di attrezzature selettive mediante le quali è possibile ridurre l’impatto della pesca sull’ambiente marino, favorendo l’eliminazione graduale dei rigetti in mare e facilitando la transizione verso uno sfruttamento sostenibile delle risorse biologiche marine. La dotazione complessiva è pari a oltre 2 milioni di euro, mentre il contributo è pari al 50% incrementato del 80% nel caso di pesca artigianale. “La maggiorazione del 30% per la pesca artigianale è stato uno dei più grandi successi che il mondo della pesca ha ottenuto nell’ambito della regolamentazione comunitaria approvata nel 2014, puntualizza il Direttore Cartabellotta, attorno alla pesca artigianale dobbiamo costruire un asset di valori”.
Con la Misura 1.40 viene destinato ai pescatori e alle loro organizzazioni (COGEPA) un miliardo e 800 mila euro per l’eliminazione dei rifiuti dal mare e il recupero degli attrezzi perduti, che rischiano di intrappolare le tartarughe o altri pesci o, ancor peggio, rischiano di restare in fondo al mare. Per avere un’idea basti pensare che ci vogliono quattro settimane per smaltire un fazzoletto di carta gettato in mare e trecento anni per i sacchi di plastica.
“Dalla promozione dell’abbandono alla promozione delle buone pratiche – lo afferma l’Assessore Edy Bandiera a margine della Commissione Regionale della Pesca. Per anni le politiche comunitarie hanno annichilito il nostro sistema di pesca, portando all’estinzione del pescatore e all’assottigliamento della flotta peschereccia. Con queste cinque misure diamo un segnale concreto, prosegue l’Assessore, poiché non solo rimettiamo al centro la nostra pesca, fatta di piccole e medie imbarcazioni, ma restituiamo dignità all’intero comparto che rappresenta un settore strategico per l’economia dell’Isola. Mediante la formazione, l’innovazione, l’accorciamento della filiera e l’incremento degli addetti, riusciamo a dare delle risposte concrete ad una categoria che da anni ha lanciato un grido d’allarme ma soprattutto un grido d’abbandono”.
Per il Dirigente Generale della Pesca mediterranea Dario Cartabellotta: “Per decenni le politiche europee della pesca hanno sostenuto la rottamazione di barche e pescatori partendo dal teorema “meno pescatori in mare, maggiore salvaguardia delle risorse ittiche”: oggi, che si importa dall’estero il 70% del pesce che si consuma, finalmente si cambia rotta e il settore potrà ripartire con nuovo slancio e vitalità. Con i nuovi bandi del FEAMP – Fondo degli Affari Marittimi e della pesca, si incentiva l’insediamento dei giovani pescatori, la trasformazione ittica e la vendita diretta, l’economia del mare e delle aree costiere, il rapporto pesca e turismo, ma soprattutto si punta al valore pedagogico e antropologico del pescatore e alla sua identità marinara.”