Si è tenuto ieri poco dopo le 16 a Roma presso il Ministero per gli Affari regionali il tavolo tecnico per risolvere il blocco dell’impugnativa della finanziaria.
L’assessore all’Economia della Regione Siciliana Luca Bianchi che ha partecipato al tavolo si è così espresso: Sono soddisfatto, questo incontro tecnico è andato bene, anche perché in sostanza gli esperti dei vari ministeri hanno approvato l’impianto della legge finanziaria. Dopo un’analisi attenta dell’impugnativa è stato deciso che alcuni articoli verranno riscritti.
L’assessore ha spiegato che come soluzione praticabile ci sarebbe quella di effettuare una copertura pluriennale, pagata con risorse interne, di una parte del fondo dei residui attivi, circa 3,5 miliardi di euro, questo in quanto il complesso dei residui attivi disponibili ammonterebbe a circa 12 miliardi di euro che derivano per lo più da contenziosi accumulatisi nel tempo. Bianchi: La Regione nel corso degli anni aveva previsto un accantonamento per fronteggiare la dubbia esigibilità di una parte di tale stock di residui. Tuttavia, non è stato quasi mai utilizzato per fronteggiare l’inesigibilità dei residui attivi, bensì per coprire esigenze di spesa di vario tipo. Solo a partire dal 2013 è stato mantenuto congruo per una sua corretta utilizzazione.
Bianchi ha, comunque, tenuto a sottolineare che le soluzioni operative verranno decise dagli organi competenti, Commissario dello Stato, Regione e Ministeri. E che sarà fissato quanto la Regione dovrà versare ogni anno e per quanti anni per ripianare la posizione debitoria.
Il tavolo tecnico presso il Ministero per gli Affari regionali potrà essere riconvocato a giorni per l’urgenza di risolvere al più presto questa situazione di stasi che potrebbe portare a una vera paralisi economica della Sicilia.
Ecco come si è espresso il Segretario regionale della Uil Claudio Barone a seguito dell’incontro tenutosi oggi a Roma tra l’assessore Bianchi e il ministro Delrio: Il Governo nazionale ha appena riconosciuto che se non si liberano le risorse del Fondo per i residui attivi per la Sicilia è inevitabile la tragedia. Il Governo regionale potrà quindi predisporre una norma che consenta gradualità nel recupero dei due miliardi spesi nelle precedenti legislature e che devono essere destinati alla copertura di eventuali buchi di bilancio. Questa è l’unica soluzione possibile per evitare licenziamenti di massa e fallimenti a catena delle imprese. Per questo adesso tutti i livelli istituzionali devono collaborare”. E Barone aggiunge: E’ importante che il Governo nazionale abbia convenuto con il Governo regionale che il recupero deve essere diluito in diversi anni. Promulgando la Finanziaria, così come modificata dal Commissario dello Stato e senza interventi correttivi, migliaia di lavoratori resterebbero senza stipendio e licenziati. Si bloccherebbero le attività di tutela dell’ambiente ed enti culturali prestigiosi della Regione collasserebbero. Le aziende, senza fondi previsti al loro sostegno, avrebbero enormi difficoltà a resistere. Per evitare questo quadro drammatico – conclude Barone – tutte le Istituzioni, senza che nessuna pensi di potersi ancora sottrarre, devono concordare un modo per risanare i buchi creati dai precedenti governi in modo graduale senza causare il collasso economico e sociale della nostra regione.