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Anno XII - Num. 57 - 09 dicembre 2024

Anno VIII - Num. 42 - 07 giugno 2020 Cultura e spettacolo

Tutto esaurito per l’ultima replica della Turandot all’anfiteatro di Terrasini

di Vilma Maria Costa

Terrasini (PA) In un anfiteatro colmo di pubblico è stata rappresentata la Turandot, opera incompiuta di Giacomo Puccini.

Sotto il cielo stellato si è esibito un cast di alto livello professionale.

Natasa Kàtai, soprano nel ruolo di Turandot, ha interpretato il suo personaggio con estremo rigore della sua parte, donna fredda, algida, glaciale, crudele e sanguinaria che, infatti, con l’impossibilità della soluzione ai suoi enigmi da parte dei suoi pretendenti li conduceva alla decapitazione. Ma a tratti anche una donna fragile e impaurita. Ecco che, quindi, la voce della Kàtai cambiava da forte, sicura, decisa e a tratti tonante a dolce e morbida.

Alberto Profeta, tenore nel ruolo di Calaf, ha molto emozionato il pubblico sia per la sua eccellente interpretazione di uomo tenacemente pervicace nel proclamare il suo amore per la Principessa, sia per la voce, calda, passionale e piena anche nelle note molto alte. Il suo Nessun dorma ha entusiasmato gli intervenuti che hanno chiesto il bis che il tenore ha gentilmente concesso. Pieno, tenuto perfettamente il si acuto e poi ammorbidito alla pucciniana maniera per scivolare alla nota inferiore, da navigato professionista.

Dolce e delicata l’interpretazione da parte del soprano Lucia Escribano per la schiava Liù, la donna che si uccide per non rivelare il nome di Calaf, di cui è segretamente innamorata.

Molto divertente e bella sincronia di voci dei tre mandarini interpretati da Salvatore Grigoli (Ping), Francesco Ciprì (Pang), Manuel Pierrattelli (Pong).

L’accompagnamento musicale è stato affidato all’Orchestra Filarmonica della Sicilia che è stata egregiamente condotta dal Maestro Stefano Romani, vincitore di concorsi nazionali e internazionali. Premiato nel 2004 con il premio Città di Rovigo riconoscimento dato per meriti artistici. Ex Direttore Artistico del Teatro Sociale di Rovigo.

Ha arricchito l’opera il Coro Lirico Mediterraneo, belle voci ben armonizzate e sincronizzate grazie alla direzione di Alessandra Pipitone.

La regia molto curata e ben coordinata è stata di Salvo Dolce.

Direttore artistico e di produzione, Nuccio Anselmo. Produzione di SiciliArte Opera Management.

 

foto di Giuseppe Bellomare  
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