Sono tredici le aziende siciliane impegnate fino a giovedì 28 novembre al World Trade Center di Dubai per The Big 5 International Building & Construction Show, fiera della casa e dell’edilizia. La mission è stata finanziata attraverso i fondi dell’Unione Europea, Po Fesr linea d’intervento 5.2.1.A. La destinazione espositiva estera, che segue il Batimat di Parigi, è stata scelta dalla Regione siciliana, in base alle indicazioni del Ministero per il Commercio con l’estero, in ragione della fase di espansione edilizia degli Emirati Arabi, per l’alto potenziale di export per le aziende dell’Isola. The Big 5 è l’ultimo appuntamento dell’anno del Sicily design project, iniziato nel 2012 con 8 fiere nazionali ed estere e 4 programmate per il 2014, per incentivare l’internazionalizzazione di decine di realtà produttive siciliane. Le aziende interessate a partecipare possono consultare il sito www.sicilydesignproject.com.
Due gli spazi riservati ai prodotti siciliani: nell’area Rashid, specializzata in pietre e marmi, saranno presenti la Glamour Marmi, Sicilgraniti, Avola Stone Design, Equinox, Cava Billiemi, Cus. Mar. Marmi e Oddomarmi; tra le specialità le lavorazioni in pietra lavica dell’Etna. Nella Hall 6 generalista saranno invece presenti Sicilia Intarsi, Studio Fra Architettura, Ceramiche Nino Parrucca, Vetreria Silvio Greco, Due effe lampadari, Maximus Arredi che rappresentano prodotti di alto artigianato siciliano dalle porte in legno intarsiate, alla realizzazione di mobili di design, ceramiche, ferro battuto e lampadari in stile classico.
Le proposte dei siciliani a Dubai
«Abbiamo già esperienze con il Marocco, Algeria e Russia – spiega Rocco Oddo titolare di Oddo Marmi di Valderice, a Trapani –. A Dubai, grazie ai colori e alla qualità della nostra pietra, conquisteremo nuovi clienti». La proposta in fiera saranno pavimentazioni completamente bianche. «Grazie alla generosità del vulcano Etna, – spiega Angelo Paratore della Sicilgraniti – che con le sue colate ci offre il materiale principale per le nostre lavorazioni, i nostri ceramisti e designers hanno dato vita a decori ed ornamenti ispirati alle dominazioni, come le trame dei paraventi arabi del 800 d.c., oltre alle volute ornamentali del barocco, fino ad elementi minimalisti dal gusto contemporaneo».
L’artista vetraio Silvio Greco proporrà in fiera quadri in vetro disegnato, intagliato, scavato e dipinto interamente a mano, in cui il soggetto raffigurato si espande sulla cornice anch’essa dipinta a mano, diventandone parte integrante. La Cusmar di Custonaci porterà invece a Dubai, dove già esporta marmi, perlato e perlatino Sicilia, rosso tramonto e White angel. Mentre l’azienda del maestro ceramista Nino Parrucca, già presente in Giappone e negli Stati Uniti, porterà elementi d’arredo, come i nuovi mobili da cucina con sportelli a ribalta in legno e ceramica. «L’accostamento dei due elementi crea un bell’effetto di colori perché il legno fa risaltare i colori accesi e brillanti della ceramica» spiega Parrucca.
«Al Big 5 di Dubai, definito per eccellenza il paese degli eccessi – racconta Daniela Iraci, dell’azienda Maximus di Gela che produce oggetti artistici in ferro battuto – presenterò una ringhiera scultorea, frutto di un sogno fatto tempo fa, una istallazione su una grandissima scala curva a più piani, tutta in marmo bianco, una ringhiera in ferro battuto, rifinita in foglia oro e argento, con grandi fiori e grappoli d’uva giganti, nei cui rami si intersecano larghe foglie a stringa. L’ho realizzata appena la Regione ha accolto la mia domanda di partecipazione».
Dopo aver conquistato i paesi dell’Est, Russia e Ucraina in testa, le porte e gli elementi di arredo di Sicilia Intarsi puntano al lusso degli Emirati, esportando i rifiniti decori ispirati ad uno dei promotori del barocco siciliano Guarino Guarini ed uno dei suoi massimi esponenti Gian Battista Vaccarini. Ed infine, a corredo della maestosità dei palazzi e del lusso dei giardini, l’idea dell’architetto Paolo Ficara di Equinox, quadranti solari, azienda di Siracusa, è una tradizionale e modernissima meridiana. «Fu nel 2003, su un volo Milano-Catania, che leggendo la rivista di bordo compresi l’interesse per gli orologi solari nelle ristrutturazioni di case rurali e architetture storiche – racconta l’architetto –. L’idea l’ho messa a punto nel 2007, riprendendo i miei libri gnomonica e trigonometria sferica. Ne è nato uno strumento di misura del tempo con le riletture stilistiche e tecnologiche di oggi. La prima meridiana ad ore italiche, cioè con la misurazione a partire dal tramonto del giorno precedente, è stata collocata nella Basilica di S. Paolo apostolo a Palazzolo Acreide. Doneremo al nostro Pontefice un quadrante solare verticale con le insegne di Papa Benedetto XVI, mentre per il mercato arabo siamo pronti con un totem in vetro stratificato, temperato con serigrafia, acciaio inox e marmo. E’ alto 2,60 ed ha la forma di mezzaluna. L’abbiamo chiamata Moon ed è la summa di tutte le tecnologie con un grande apporto artigianale nelle finiture a mano e alla costruzione di oltre 80 elementi in acciaio inox lavorati al tornio. E’ il pezzo forte che esporremo al Big 5 di Dubai».