Catania – Dal 10 al 12 Settembre la Vecchia Dogana del porto di Catania ha ospitato l’evento #DiventeràBellissima.
La giornata inaugurale della kermesse, alla quale TrinacriaNews.eu ha partecipato, ha fatto registrare un pienone, forse inaspettato per un evento che vede coinvolti politici e non cantanti o attori.
Per l’occasione abbiamo intervistato due personaggi chiave della politica siciliana: il Presidente della Commissione regionale Antimafia, l’On. Nello Musumeci che è anche il fondatore del movimento #DiventeràBellissima e l’On. Stefania Prestigiacomo, deputata che in passato ha ricoperto le cariche di Ministro dell’Ambiente e Ministro per le Pari Opportunità, di recente nominata capogruppo FI nella Commissione bicamerale Antimafia.
Intervista a Stefania Prestigiacomo:
“Populismo e buon governo” è questo il titolo del dibattito al quale anche Lei prenderà parte. Ma, se il populismo “bussa” alla pancia degli europei e degli italiani, è anche vero che in questo momento gli europei e gli italiani hanno “fame”…alla luce di queste considerazioni quale può essere l’alternativa al populismo?
Il populismo in questa stagione storica riesce ad essere vincente perché viviamo una crisi economica senza precedenti. Chi come Forza Italia incentra tutto sul buon governo prevarrà. Noi dobbiamo rimboccarci le maniche e partire dai vecchi esponenti, ma anche da quelli giovani. La politica non può crollare sull’immigrazione; noi avevamo fatto molto per gli immigrati, anche se ci sono state pagine negative come il Cara di Mineo, ma ha fatto tanto anche la Sicilia, da sempre terra d’accoglienza.
Cu nesci arrinesci, mai proverbio fu cosi azzeccato. Ma, può diventare bellissima la Sicilia se tutti vanno via? Cosa dobbiamo fare per evitare questa emorragia?
Il mondo globalizzato è un bene, però vorrei dire che sfruttare il futuro altrove, emigrare dunque, dovrebbe essere una scelta e non una costrizione. C’è ancora una questione meridionale e serve uno schock per far ripartire la Sicilia.
La prima parte dell’incontro si intitola “Sindaci in trincea”, ma aggiungerei senza armi. Una volta, nel bene e nel male, i sindaci, ad esempio con l’edilizia, davano lavoro, oggi invece hanno difficoltà a pagare gli stessi impiegati. Ma, un sindaco in un momento delicato come quello odierno cosa deve fare? Quale deve essere il suo ruolo?
Pensare che i sindaci possano creare il lavoro è un errore, i sindaci devono programmare opere pubbliche e devono pensare al territorio.
Intervista a Nello Musumeci, protagonista e orgnizzatore dell’evento:
Il movimento politico #DiventeràBellissima è trasversale, ma, da uomo di destra, come vede quei movimenti di estrema destra che di recente si stanno venendo a sviluppare in tutta Europa? Bisogna puntare sul dialogo, oppure, questi movimenti sono incompatibili con la sua idea di destra?
Non mi ricordo di essere mai stato di estrema destra, ho rispetto per tutti, purché tutti abbiano rispetto per i diritti inalienabili, per il pluralismo e per l’avversario.
Una politica popolare e senza privilegi: può essere questa la risposta al populismo?
Al populismo si risponde con la politica dei fatti che solo una classe dirigente, credibile, efficiente e attenta al dovere può mettere in atto.
Cosa deve fare la politica per riottenere quella credibilità andata perduta per via degli scandali, ma anche per via di quei problemi economici che hanno portato ad un movimento di sfiducia nei confronti della classe dirigente?
La politica deve essere capace di darsi delle regole, deve sapere isolare le mele marce e non delegare tutto alla magistratura in termini di denuncia; dall’altro lato serve una società civile più consapevole e responsabile.
Finite le interviste l’incontro si è aperto alle ore 17:30 con il dibattito “Sindaci in trincea”. All’evento hanno partecipato cinque sindaci siciliani di varia estrazione politica: Roberto Bonaccorsi di Giarre, Carlo Caputo di Belpasso, Giuseppe Catania di Mussomeli, Maurizio Dipietro di Enna e Felice Errante di Castelvetrano. Alla presenza dei primi cittadini siciliani si è aggiunta quella di Franca Billio, primo cittadino di Marsaglia, comune di 284 abitanti della provincia di Cuneo, nonché presidente dell’Anpci (associazione nazionale piccoli comuni italiani). Il dibattito è iniziato dopo l’introduzione dell’avvocato Ruggero Razza, responsabile politico dell’evento. Il moderatore del dibattito, il giornalista Luigi Pulvirenti, ha posto ai sindaci la seguente domanda: “chi ve lo ha fatto fare?”. Alla domanda i sindaci hanno risposto in maniera varia. Se per la Marsaglia un sindaco non deve mai farsi queste domande, per altri, ad esempio il sindaco di Castelvetrano, la domanda è di stretta attualità specie in un contesto come quello odierno dove i cittadini si aspettano la risoluzione di tutti i problemi dai rappresentanti della politica locale. Il sindaco di Belpasso, invece, ha ricordato gli attentati subiti negli ultimi tre anni dai sindaci della provincia di Catania. Secondo il sindaco Caputo tali gesti sono le conseguenze di una cittadinanza allo sbaraglio che vede nei sindaci gli unici referenti di una politica assente e degradata. Per il sindaco di Giarre, invece, si va avanti grazie al senso di responsabilità, al dovere civico e all’amore per la propria città. Per il sindaco di Mussomeli l’importante è sapere ascoltare perché in un piccolo comune si è sempre a contatto con i cittadini. Infine, il sindaco di Enna ha ricordato la sua esperienza dicendo che in realtà la domanda “chi ve lo ha fatto fare?” andrebbe rivolta a chi lo ha votato e a chi lo ha sostenuto; ad Enna, infatti, Dipietro ha vinto grazie ad un’alternativa politica che ha permesso allo stesso, sostenendolo, di battere il superfavorito Vladimiro Crisafulli.
Nel tardo pomeriggio il giornalista di “Libero” Alberto Samonà ha moderato un altro dibattito dal titolo evocativo “Populismo e buon governo: un binomio possibile?”. Al dibattito hanno partecipato diversi esponenti della vita politica e culturale italiana: l’On. Giuseppe Berretta del PD, l’On. Stefania Prestigiacomo di Forza Italia, il giornalista e scrittore Pietrangelo Buttafuoco e il politico e saggista Marcello Veneziani. Fra gli interventi va ricordato quello di Marcello Veneziani per il quale: occorre tentare di cambiare il Sud, occorre ricostruire partendo dalle personalità migliori e uno dei punti di partenza è la figura di Nello Musumeci.
In serata è andato in scena lo spettacolo teatrale tratto dal pamphlet di Pietrangelo Buttafuoco “Buttanissima Sicilia” per la regia di Giuseppe Sottile con Salvo Piparo, Costanza Licata e Irene Maria Salerno che ha simboleggiato un’isola di pupi e pupari del teatrino della politica.
Al termine dello spettacolo ha preso la parola lo stesso Pietrangelo Buttafuoco che ha lanciato, con la sua solita verve, un appello: Occorre consapevolezza e quindi occorre fare politica e non fare la campagna elettorale. Fare politica significa alzare il livello, svegliare l’opinione pubblica nazionale e portarla di fronte a questa che è la fogna del potere e fare capire cosa sta per accadere.