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Anno XII - Num. 56 - 03 settembre 2024

Anno IV - Num. 20 - 01 gennaio 2016 Politica e società

Oltre diecimila lavoratori siciliani attendono da Regione cassa integrazione e mobilità in deroga relative al 2014

La Regione latita. Cisl: “manca l’accordo per il 2015, l’assessore non ci convoca per il 2016”. Risorse inadeguate

di Redazione TrinacriaNews
         

Ammortizzatori sociali URL IMMAGINE SOCIALSono oltre diecimila i lavoratori siciliani che attendono dalla Regione che paghi la cassa integrazione e la mobilità in deroga relative al 2014. Altrettanti sono quelli che aspettano l’erogazione degli ammortizzatori in deroga riguardanti il 2015. Un esercito di persone, in gran parte delle fasce sociali più deboli e praticamente poveri, a fronte del quale la Regione latita. “La situazione è di una gravità estrema e il governo si comporta in modo irresponsabile”, scrive in una nota la Cisl Sicilia denunciando, per voce del segretario Mimmo Milazzo, che “all’assessorato regionale al Lavoro non è neppure stato stipulato, ancora, l’accordo-quadro per il 2015 con le parti sociali”. E Giorgio Tessitore, della segreteria regionale, aggiunge che “da un mese aspettiamo che l’assessore regionale Gianluca Micciché convochi le parti sociali per fissare, congiuntamente, i paletti per il 2016”.
A preoccupare il sindacato sono le somme “largamente insufficienti”, fin qui stanziate. Per il 2014, ricorda la Cisl che la disponibilità è di quasi 200 milioni a fronte del fabbisogno calcolato dagli uffici dell’assessorato in 315 milioni per otto province su nove: “mancano i dati del Catanese”. Per il 2015, sottolinea il sindacato, nessuna informazione è stata fornita fino a ora. Ma c’è di più. A rendere incandescente la situazione, lamentano alla Cisl, è la silenziosa indicazione impartita agli associati dalle principali associazioni d’impresa: a licenziare piuttosto che imbarcarsi nell’interminabile e rischiosa vicenda degli ammortizzatori. “Un atteggiamento – punta il dito il sindacato – che per un verso rivela il cinismo degli imprenditori, per l’altro rende più sconsiderato il muro di gomma del governo”.

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