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Anno XII - Num. 57 - 09 dicembre 2024

Anno V - Num. 28 - 08 giugno 2017 Politica e società

Decreto Sud – per CGIL CISL e UIL grande ooportunità perla Sicilia

"Da Governo Crocetta adesso risposte chiare e coerenti"

di Redazione TrinacriaNews

Palermo. “Gli interventi previsti dal “Decreto Sud” possono essere una grande opportunità di ripresa per settori dell’economia in crisi. La misura più importante è quella relativa all’istituzione della Zona economica speciale che in Sicilia attiverebbe incentivi, agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative oltre a strumenti di monitoraggio sull’utilizzo delle risorse Ue. Questi interventi possono invertire una fase di declino industriale e consentire la ripresa degli investimenti produttivi e della buona occupazione. Ecco perché oggi chiederemo al Governo Crocetta scelte chiare e coerenti in grado di recuperare i ritardi. In particolare quelli che riguardano il sistema delle autorità portuali e della logistica. La mancata nomina dei Presidenti determina a cascata l’impossibilità di nominare il Comitato di indirizzo per la gestione della Zes.L’obiettivo deve essere portare al confronto con il ministro De Vincenti, una proposta organica che rappresenti anche le istanze delle parti sociali”. Lo dicono Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia, Mimmo Milazzo, segretario generale della Cisl Sicilia e  Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiungono: “Nel decreto per il Sud sono previsti anche strumenti formativi per agevolare la riconversione professionale dei lavoratori espulsi dalle realtà produttive in crisi, e per questa misura chiederemo una corsia preferenziale al Governo nazionale. Anche la Regione siciliana deve fare la sua parte. Né è più possibile rinviare ancora il Piano dei rifiuti e quello energetico, dato il peso che questi settori hanno sulle condizioni di civile convivenza e il loro impatto in termini di sviluppo del Pil isolano. Bisogna intervenire – concludono Pagliaro, Milazzo e Barone – affinché non si continui a boicottare gli investimenti produttivi come già avvenuto con l’utilizzo improprio del Piano paesaggistico nel Ragusano”.

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