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Anno XII - Num. 57 - 09 dicembre 2024

Anno I - Num. 05 - 16 febbraio 2013 Politica e società

DDL doppia preferenza di genere in Sicilia bella opportunità o rischio di controllo del voto?

di Vilma Maria Costa

ArsPalermo – Domani 3 Aprile approderà in aula il ddl che riguarda la riforma elettorale che dovrebbe introdurre la doppia preferenza di genere per le prossime amministrative del 9 e 10 giugno. L’8, invece, Sala d’Ercole si riunirà per discutere il Bilancio.

La doppia preferenza di genere darebbe agli elettori la possibilità di esprimere due preferenze nella scheda elettorale, ma solo se queste riguardano un uomo e una donna. La commissione ha esitato un ddl che vede, però, anche l’abbassamento della soglia di sbarramento per le amministrative, dal 5 al 4%, e il taglio dei rimborsi ai consiglieri. In Aula, invece, potrebbero essere approvati alcuni emendamenti aggiuntivi che prevedono interventi sul premio di maggioranza e l’eliminazione dei simboli dalla scheda del sindaco, dove sarebbe riportato solo il nome e cognome.

La seduta si terrà domani mattina alle 10 per esaminare i 42 emendamenti presentati. All’ordine del giorno dunque non solo la doppia preferenza di genere, ma anche altre modifiche alla legge elettorale. Proprio per questo motivo le tre rappresentati del PD: Marika Cirone Di Marco, Antonella Milazzo e Mariella Maggio, che con una delega sostituivano in commissione Affari istituzionali i colleghi Giovanni Panepinto e Mario Alloro, hanno abbandonato i lavori della commissione. Abbiamo chiesto una sospensione della seduta perché c’era un accordo per discutere unicamente la legge sulla doppia preferenza di genere, ha detto Mariella Maggio per dissipare le accuse, vicepresidente della commissione Lavoro. Ma c’è stato – ha continuato – il tentativo furbo di chi ha fatto finta di sostenere il disegno di legge per poi operare uno stravolgimento della legge elettorale e fare un ‘colpo di mano’ per salvaguardare determinati interessi.

E’ importante ricordare che il disegno di legge ha come prima firmataria Concetta Raia del Partito Democratico, e la battaglia per introdurre la doppia preferenza di genere appartiene proprio al Pd, che già nella scorsa legislatura se ne era interessato presentando una riforma che la prevedeva.

Ma qual è il rischio della doppia preferenza di genere secondo il M5S Sicilia se non si prevedono alcuni emendamenti al ddl?

Secondo il capogruppo del Movimento Cinque Stelle all’Ars, Giancarlo Cancelleri  C’è certamente bisogno di una partecipazione più numerosa alla vita della politica del Paese da parte delle donne – afferma –  ma le controindicazioni potrebbero essere devastanti se il provvedimento non fosse accompagnato da opportuni correttivi.

Cancelleri si riferisce al pericolo del ricorso ad accoppiate con alcuni nomi “civetta”, che consentano ai ras del voto di controllare l’operato degli elettori nel segreto delle cabine elettorali.

Cancelleri si riferisce al fatto che  in base al ddl, si potrà affiancare al nome del candidato quello di una donna ma eventualmente anche quello di uomo: in questo caso non sarà annullato il voto, ma solo la seconda preferenza. Questo potrebbe consentire di effettuare possibili combinazioni per la realizzazione del controllo del voto clientelare. Assegnando delle specifiche “accoppiate” di nomi il voto diventerà perfettamente controllabile. Bisognerà, quindi, prevedere un emendamento che tenga conto di questo altissimo rischio.

Il nostro correttivo – spiega Cancelleri – si chiama spoglio unificato, il vero argine al voto di scambio. Lo abbiamo inserito in un emendamento alla legge e prevede, a chiusura delle urne, il trasferimento, tramite forze di polizia, delle schede dalle varie sezioni in cui si è votato presso un’unica sezione unificata per i Comuni con meno di 10 mila abitanti e in sezioni unificate di 15 mila cittadini aventi diritto al voto per città più grandi. Qui avverrebbe lo spoglio delle schede, alla presenza dei presidenti di seggio.

Il Movimento Cinque Stelle mira a portare a casa anche un altro risultato sul fronte trasparenza in sede di elezioni: l’abolizione delle tendine dalla cabine.

Si deve votare – dice il deputato Giorgio Ciaccio – senza le tendine nelle cabine, come avviene in tantissimi paesi, come, ad esempio, negli Usa.  La privacy sarà comunque garantita e si scongiurerà l’uso di telefonini o apparecchi telefonici, eccezionali strumenti di prova nelle mani  dei burattinai del voto.

I deputati del Movimento Cinque Stelle sono fiduciosi nel benevolo accoglimento degli emendamenti da parte dell’Aula.

Non vediamo – afferma Cancelleri – chi potrebbe bocciarli. Un voto contrario, infatti, sarebbe spiegabile solo con interessi che viaggiano in direzione diametralmente opposta a quella della trasparenza e della democrazia.

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