Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XII - Num. 56 - 03 settembre 2024

Anno II - Num. 08 - 21 ottobre 2013 Politica e società

Crocetta blocca gara assicurativa da 160 milioni per le Asp

Conferenza stampa Presidente Crocetta e Assessore Borsellino su stop gara da €160 milioni per assicurazioni centralizzate Asp e successive repliche delle parti chiamate in causa. In fondo, inoltre, precisazioni del Presidente pervenute in redazione

(All’interno dell’articolo le interviste al Presidente Crocetta e all’Assessore Borsellino)

di Viviana Villa
         

Crocetta blocca gara assicurativa ASP 2 SEQUENZAPalermo – Il 20 dicembre si è tenuta a Palazzo D’Orleans la conferenza stampa del Presidente della Regione Rosario Crocetta e dell’Assessore alla Sanità Lucia Borsellino, durante la quale è stato comunicato lo stop alla gara da 160 milioni di Euro per le assicurazioni centralizzate delle Asp, dopo un periodo di approfondimento ed attenta ricerca da parte del governo regionale. Questa ricerca ci ha impegnato per molto tempo – ha detto Crocetta – si tratta di un lavoro congiunto tra la Presidenza, la Segreteria Generale, l’Assessore Borsellino ed i suoi collaboratori. Abbiamo presentato un esposto alla Questura di Palermo che ha già coinvolto la Procura. Stiamo inviando i carteggi alla Corte dei Conti ed abbiamo già avviato il provvedimento di revoca e annullamento della gara che riteniamo, prima di tutto, non conveniente per la Regione Siciliana. Abbiamo seri dubbi che la società vincente “AM Trust Europe” sia, per una serie di inchieste negli Stati Uniti e di revoche, una sorta di contenitore vuoto. La Regione Veneto, ad esempio, ha già revocato la gara perché ritiene l’azienda non solvibile.

Il Presidente ha spiegato come la vicenda sia nata dalla perplessità da parte del Governo regionale sull’importo eccessivo della gara. La cifra notevole presuppone una capacità economica e finanziaria enorme da parte della ditta che partecipa, perché deve dimostrare che nei tre anni precedenti ha fatturato 160 milioni di Euro. Questo ha escluso le imprese siciliane e gran parte delle società italiane, quindi il tutto si riduceva a pochi nomi. Abbiamo appreso – ha continuato – che la nota era stata predisposta dal broker, cioè da colui che aveva fissato i parametri del bando di gara e che sembrerebbe anche avere rapporti molto stretti con la società che ha vinto. Questa è una delle questioni che ci ha fatto pensare. Il broker ci ha assicurati della convenienza della gara rispetto alla parcellizzazione della stessa nelle varie Asp, costando il 20-30% in più. Il governo ha dunque manifestato di non condividere tale risposta, ma nel frattempo il responsabile del procedimento ha aggiudicato la gara senza curarsi molto delle nostre preoccupazioni, convinto di operare una buona scelta. Facendo delle ricerche abbiamo scoperto che la gara parcellizzata prima costava 75 milioni di Euro. Inoltre, abbiamo indagato sul vincitore, apprendendo che una serie di regioni sono cadute nella stessa trappola delle gare assicurative centralizzate. Inoltre il Presidente ha evidenziato come tale assicurazione non solo costi più del doppio, ma anche non copra i rischi delle Asp, in quanto la franchigia è stata fissata a 150 mila Euro. Quasi tutti gli incidenti che si sono verificati in questi anni – ha sottolineato – sono stati sempre al di sotto di questa cifra, per cui siamo costretti a creare un fondo assicurativo interno di 40-50 milioni di Euro, una forma di autoassicurazione, per tutti i rischi delle Asp. Stiamo cominciando dunque una riflessione sulle gare centralizzate. Molte regioni virtuose praticano l’autoassicurazione e questa è la via che intendiamo seguire. Rosario Crocetta ha concluso il suo intervento annunciando un nuovo sistema per la sanità che la Regione Siciliana intende portare avanti. La politica del risparmio sulla sanità non si fa tagliando i servizi, ma con la lotta agli sprechi. Dobbiamo riqualificare tutto il sistema, sia pubblico che privato, attraverso offerte qualitative sempre più alte e attraverso riduzioni sempre più consistenti di costi. Dobbiamo rivedere il piano delle gare. Il vecchio sistema sta finendo, non ci si potrà più voltare dall’altra parte.

A seguire, l’Assessore Lucia Borsellino ha esposto nel dettaglio le tre fasi che hanno portato al blocco della gara assicurativa. Il governo si è posto il problema di approfondire su una gara triennale di elevato importo e di elevata rilevanza per il sistema di assicurazione delle aziende sanitarie nel febbraio 2013, nel momento in cui in sede di giunta si è ritenuto di dover indagare su una procedura avviata addirittura nel 2010. La gara, affidata all’Ospedale Civico come azienda capofila, proviene da due fasi antecedenti. La prima, che ha visto l’azienda Villa Sofia-Cervello come stazione appaltante ed avviata nel 2010, era tesa all’individuazione del broker assicurativo che avrebbe dovuto dare il via al percorso successivo. Questa gara è stata aggiudicata ad aprile-maggio 2011 alla “Willis Italia”. Il broker era stato incaricato di attività di consulenza per la definizione del capitolato tecnico, che in seguito avrebbe dovuto portare all’aggiudicazione di un’agenzia di assicurazione unica per tutte le aziende del Servizio Sanitario Regionale. Questa gara presentava già una prima criticità, in quanto veniva aggiudicata sulla base di un’offerta anomala presentata dal broker, poi aggiudicatario di 37 mila Euro, a fronte di un importo a base d’asta di 400 mila Euro. Nonostante sia stato istituito un collegio che avrebbe dovuto analizzare l’anomalia dell’offerta, la gara è stata aggiudicata ugualmente. Dall’analisi dell’offerta si evinceva che il broker aveva previsto di subappaltare le attività di consulenza anche ad altri soggetti per importi di gran lunga superiori a quelli di aggiudicazione, nella prospettiva di acquisire il 5% in provvigioni da parte dell’agenzia assicuratrice che si sarebbe poi aggiudicata definitivamente l’appalto. La seconda fase, invece, è stata affidata all’azienda di Siracusa che era stata incaricata di espletare una gara “ponte” per coprire il periodo di transizione tra la scadenza dei contratti delle singole aziende e la sottoscrizione del nuovo contratto con l’unica agenzia assicuratrice a livello regionale. Questa gara-ponte espletata per un importo di 14 milioni di Euro è stata attivata con estrema urgenza, ciò ha portato alla presentazione di una sola offerta, quella dell’AM Trust Europe, la stessa agenzia assicuratrice che si ritrova alla fine del percorso. Peraltro da un’analisi più approfondita è risultata anche l’esistenza di una sede dell’AM Trust a Siracusa, proprio nello stesso territorio dell’Asp scelta come capofila. La terza fase – ha concluso – è quella attuale, in capo all’azienda Civico preposta all’avvio della gara per l’aggiudicazione definitiva dell’agenzia assicuratrice. Le prime analisi sono state fatte proprio durante quest’ultima fase; se non avessimo analizzato tutto il percorso nel suo continuum probabilmente quei dubbi già intravisti durante la giunta di febbraio non sarebbero stati consolidati. Possiamo fortunatamente disdire il contratto entro il 31 dicembre senza incorrere in una responsabilità precontrattuale, in quanto siamo esattamente entro i termini contrattuali.

In conclusione della conferenza il Presidente della Commissione Sanità Pippo Digiacomo ha espresso in maniera più generale la linea da seguire in materia di sanità. L’azione del governo – ha detto – si sta rivolgendo con un occhio molto attento alla sanità pubblica. In una conferenza stampa che fece molto scalpore in primavera, ho denunciato sul versante pubblico che la sanità siciliana soffriva di liste d’attesa truccate, di un sistema del 118 assolutamente fuori controllo, di prescrizioni farmacologiche fasulle. Siamo una regione che troppe volte ha stretto dei rapporti di partnership con istituzioni altamente blasonate e troppe volte siamo apparsi come provinciali, facendosi appioppare contratti anche decennali dal costo di centinaia di milioni di Euro l’anno. La sanità siciliana oggi è in pareggio, occupa il 50% del bilancio. È iniziata un’azione coraggiosa di denuncia, ma temo che rappresenti solo una minima parte rispetto a quello che in realtà dimostreremo nei prossimi mesi in termini di sperpero e di ruberie nella sanità siciliana. Sperperi che avvengono a tutti i livelli con sistemi di comparaggio organizzati nella piena consapevolezza dei direttori generali che hanno chiuso un occhio.

In occasione della conferenza stampa, la redazione di TrinacriaNews ha incontrato il Presidente Crocetta e l’Assessore Borsellino. Questi i contenuti delle due interviste:

Presidente Crocetta

A cosa porta la riflessione su questo tipo di gare centralizzate?
La riflessione ci ha fatto comprendere che si trattava di una gara che poteva essere evitata. Istituendo un fondo assicurativo di 50 milioni di Euro saremmo stati garantiti dai rischi di sinistri, risparmiando 110 milioni di Euro, soldi che possono essere destinati per le infrastrutture negli ospedali, per evitare di cancellare i piccoli ospedali, per portare avanti una politica sanitaria più vicina alla gente. È chiaro che si tratta di una lotta con un valore simbolico notevole. Ci sono sprechi inutili nella sanità, ma se li recuperiamo possiamo sicuramente migliorare il sistema.

Quali azioni sono previste per controllare la sanità pubblica e privata?
La sanità pubblica deve eliminare gli sprechi, migliorare i servizi e diventare più efficiente. Questo è un lavoro che stiamo facendo, agendo su tante linee. Abbiamo chiesto, per esempio, di cambiare tutti i provveditorati che si occupano di appalti, in modo tale da fare una rotazione. Abbiamo cominciato a controllare la spesa farmaceutica, in quanto i consumi non possono diventare esasperati, ma devono restare all’interno degli standard. Voglio ravvisare che il solo controllo di due gare, quella sui “pannoloni” e questa relativa all’assicurazione, portano ad un risparmio netto di 140 milioni di Euro. Il controllo dei farmaci porterà ad un risparmio di circa 130 milioni nel nuovo anno. Capite bene che su questo fronte è possibile operare risparmi notevoli che possono cominciare a migliorare il sistema sanitario.

La scelta del Governo di prorogare i contratti per i commissari straordinari delle Province sta scatenando reazioni che definiscono quest’azione come un passo indietro da parte della Regione. Qual è la vostra reale posizione?
Il progetto del Governo sulle Province è depositato all’Assemblea che lo sta trattando; ma abbiamo anche la finanziaria. È chiaro che non possiamo trattare insieme le due cose; una priorità ce la dobbiamo dare. Subito dopo la finanziaria, risolti i problemi della stabilità economica e finanziaria della Sicilia, ma anche del precariato e degli aiuti alle imprese, affronteremo il tema delle Province. I commissari debbono essere tecnicamente prorogati. Anche quando faremo la legge e saranno in vigore i consorzi e le città metropolitane, i commissari non spariranno. Ci sarà da gestire una serie di rapporti economici legati alle proprietà, ai debiti, ai mutui, ai crediti delle Province che non possiamo trasferire alle città metropolitane e ai consorzi. A quel punto avremo creato degli enti che saranno già in passivo. Quindi ci sarà bisogno di una fase straordinaria. I commissari esisteranno come commissari liquidatori. È chiaro che progressivamente tutto questo dovrà sparire, però bisogna pensare che ci sarà un periodo in cui si opererà in parallelo, dove si introdurrà un nuovo sistema, mentre quello vecchio si concluderà.

Assessore Borsellino

Qual è stato il percorso di indagine svolto dal governo regionale?
La nostra indagine ha riguardato tre procedure di gara che afferivano poi ad un intero percorso che avrebbe dovuto portare all’aggiudicazione ad un’unica agenzia assicuratrice. Vista la portata e la valenza economica della procedura stessa, questo Governo ha ritenuto di dover fare un approfondimento. Se inizialmente questo ha riguardato l’ultima fase, quella attuale, che era in vigore al momento dell’insediamento del Governo, in seguito abbiamo pensato di dover andare a ritroso, in quanto i dubbi che il Governo si era posto in termini di economicità della procedura in qualche modo non erano stati del tutto soddisfatti. Andando a ritroso ed andando ad analizzare le altre procedure che afferivano ad altre aziende capofila individuate come stazioni appaltanti, questi dubbi sostanzialmente sono stati sempre più confermati. Questo ci ha indotto anche a rassegnare la documentazione e le risultanze oggetto di questa analisi all’Autorità giudiziaria, perché potesse verificarne la regolarità dal loro punto di vista sotto il profilo della correttezza del percorso giuridico e amministrativo. Da parte nostra verranno assunti da subito degli interventi volti a tutelare il pubblico interesse nella misura in cui trattandosi di risorse pubbliche, un danno che dovesse determinarsi, e che ancora non si è determinato per un anno, potrebbe amplificare la sua portata per tutto il triennio di validità della gara. Allora è corretto assumere adesso queste iniziative per evitare che poi il tutto si traduca in un dispendio di risorse.

Il Presidente parlava della possibilità di costituire una sorta di autoassicurazione. Qual è il suo parere in proposito?
Si tratta di un modello che va prendendo sempre più campo anche in ambito nazionale. Proprio qualche giorno fa è stato concordato un documento tra le Regioni in sede di Commissione Salute che va verso questa direzione e che attualmente è all’esame della Commissione Affari Sociali del Senato. È un documento che lascia intravedere come l’orientamento sempre più consolidato sia quello che va verso l’autoassicurazione, nella considerazione che i servizi sanitari sono più maturi e quindi maggiormente in grado di perfezionare i propri modelli di gestione del rischio clinico con conseguente riduzione del profilo di rischio stesso.

Quali ritocchi al Piano di razionalizzazione della rete ospedaliera pensate di operare dopo il suo ritiro?
In realtà non si è trattato di un vero e proprio ritiro. Per ragione di massima trasparenza e massima concertazione con tutti gli “stakeholders”, avevamo inoltrato una bozza di piano di rimodulazione sia alla Giunta di governo che alla Commissione legislativa. Quindi non abbiamo operato un ritiro, ma un ulteriore perfezionamento del documento sulla base delle interlocuzioni avute anche con le aziende, che stanno operando le loro controdeduzioni. In questo modo è possibile arrivare a un piano finale che sia quanto più condiviso possibile con tutti gli attori coinvolti.

Nei giorni successivi alla conferenza stampa sono arrivate le repliche delle parti chiamate in causa dal Presidente Crocetta e dall’Assessore Borsellino. AM Trust, tramite una nota, ha comunicato di respingere con forza quanto dichiarato, in quanto lesivo dell’onorabilità del gruppo e comunque non rispondente alla realtà dei fatti. La società ha ribadito, infatti, che nessuna indagine e/o investigazione è in corso da parte di autorità di vigilanza americane. La società si è dichiarata comunque disponibile ad un incontro con il presidente Crocetta, al fine di illustrare gli aspetti tecnici del contratto di polizza. Tuttavia, data la gravità delle affermazioni, si riserva di valutare le possibili azioni a tutela della propria immagine e onorabilità.

Anche la società Willis Italia, che ha assunto nella gara il ruolo broker, ha reso nota la sua replica, nella quale ha affermato anch’essa che le dichiarazioni del Presidente non corrispondono al vero ed ha fornito nel dettaglio numeri e dati a loro avviso corretti. La società ha anche chiarito che l’aggiudicazione del broker si è svolta a seguito di procedura pubblica a cui hanno partecipato tutte le principali società internazionali e nazionali. Anche in questo caso la società ha affermato di volere valutare quanto emerso dalla conferenza stampa al fine di tutelare l’onorabilità e il buon nome dell’azienda in tutte le sedi opportune. Inoltre, ha voluto far notare che la società ha chiesto più volte all’attuale Amministrazione regionale di poter illustrare il progetto ed i risultati conseguiti, senza mai aver ricevuto alcun riscontro.

In conclusione, Carmelo Pullara, Commissario straordinario dell’Ospedale Civico, azienda capofila dell’appalto, ha spiegato di non aver compreso perché è stato chiamato in causa, avendo svolto quanto chiesto e avendo mantenuto con l’Assessore Lucia Borsellino un coordinamento costante in tutte le fasi della procedura per l’aggiudicazione delle gare. Per questo motivo, ha annunciato di volere trasmette una relazione sulle procedure per l’aggiudicazione della gare, alla Procura della Repubblica di Palermo, alla Corte dei Conti, all’Assessorato alla Sanità e al Presidente Crocetta. Ha risposto anche che sulla procedura non possono essere sollevati dubbi e ombre ed ha affermato che se le Regione intende modificare la metodologia di assicurazione delle aziende, si tratta di una scelta politica.

Per il Presidente Crocetta si tratta de: “La beffa della mega assicurazione”

Ecco la precisazione che ha fatto pervenire in redazione il 24 u.s.:
Sono in molti a straparlare concentrandosi solo sul rito formale dell’appalto, che a vaglio delle autorità competenti presenta qualche sbavatura. Solo che nessuno si concentra sull’unica verità di questo appalto: la totale inutilità. E’ un gioco degli inganni dove tutto vuole sembrare perfetto, c’è però una sola grande imperfezione, la Regione non se ne fa assolutamente nulla di quella assicurazione, spendendo soldi per raggiungere obiettivi che possono essere raggiunti con un impiego di fondi di gran lunga inferiore. L’Assessorato alla Salute ha effettuato uno studio sugli importi dei sinistri liquidati dal 2002 al 2011, quindi 10 anni. L’importo liquidato complessivo che ne deriva è di 76 milioni 724 mila euro. Cioè in totale il rischio medio annuo è di circa 8 milioni di euro.

Voglio far notare che quando la Giunta chiese la valutazione di congruità della gara, questa venne espressa dal broker che l’aveva concepita. In pratica i responsabili della gara non hanno risposto alla domanda di congruità e convenienza dell’appalto, fidandosi ciecamente di un parere esterno all’amministrazione. Potremmo dire tante altre cose ma la virtù dei saggi è quella di sapere attendere. Quello che rimane chiaro, al di là delle vicende giudiziarie e legali che si potranno sviluppare o meno, è che con 160 milioni di euro noi avremmo potuto coprire il nostro rischio assicurativo per 20 anni, mentre col metodo che si è scelto in 20 anni avremmo dovuto spendere circa un miliardo di euro. Sinceramente ci saremmo aspettati più prudenti silenzi soprattutto da parte di chi ha il dovere di fare un’analisi attenta del procedimento di gara sulla base delle osservazioni del Governo. C’è invece qualcuno che si spinge oltre le proprie competenze, ritenendo che alcune scelte possano essere fatte dai dirigenti, che hanno il dovere invece di rispondere alle indicazioni del Governo. Il tempo degli sprechi è finito e a questa logica dovranno tutti adattarsi, anche i più incalliti che non possono pensare esista un mondo di sprovveduti e che la politica sia costituita da ciechi, sordi e muti. Non è questo il nostro caso. Chi pensa di volersi sostituire alle decisioni proprie del Governo e non è d’accordo, prenda le conseguenti e coerenti decisioni perché le leggi distinguono molto bene le competenze dei dirigenti da quelle degli amministratori, questi ultimi danno gli indirizzi e i dirigenti portano avanti in maniera indipendente gli indirizzi del Governo. La gara per noi è incongrua e non conveniente, abbiamo avviato il procedimento di disdetta e non possiamo assistere scandalosamente alle affermazioni di alcuni dirigenti che difendono taluni privati in contrasto totale con gli interessi pubblici.

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