Palermo – Ieri, martedì 23 settembre alle ore 11:30, presso la Sala Alessi di Palazzo d’Orleans, il presidente Crocetta, ha incontrato la stampa per illustrare il ddl sul sistema regionale di istruzione e formazione e il ddl sugli interventi a favore delle produzioni audiovisive seriali con carattere ciclico e continuativo. L’assessore al Turismo ed allo Spettacolo, Michela Stancheris, nel suo intervento ha comunicato di volere premiare, oltre alle serie audiovisive seriali che abbiano un carattere ciclico e continuativo, quelle produzioni audiovisive con tre anni di attività sul territorio, con il 51% delle maestranze siciliane e, soprattutto con un ritorno sul territorio. Il riferimento va alla serie televisiva del Commissario Montalbano, o Iblei, o dei bandi già finanziati con la Film Commission, la cui continuità, oltre che produttiva, sia riconducibile anche all’unicità della fonte letteraria da cui è tratto il soggetto, che va al di là della solita serie poliziesca di cui si è abituati.
Io ci tengo a dire che – ha affermato l’assessore – questo progetto completa una serie di attività che sono già presenti presso l’Assessorato al Turismo. Abbiamo un bando aperto di 1 milione e mezzo di euro, a cui può accedere la serie “Montalbano” e chiunque, sia di fiction che di film. Il bando si chiude a fine ottobre. Sottolineo che, agevoliamo le produzioni che valorizzano il territorio. Quindi, diamo un motivo in più agli operatori di scegliere la Sicilia come location di fiction. Ha voluto sottolineare che: Non è un progetto ad hoc, solamente per qualcuno, ma è un progetto per tutti coloro che hanno valorizzato il territorio anche in maniera diversa, come le web series, anche per la rete, che raggiunge più persone rispetto ad una produzione cinematografica, valorizzando gli strumenti che si utilizzano nella vita quotidiana “di chi inoltra o condivide con altri”. La copertura finanziaria è per lo start di soli 100 mila euro, che però ovviamente, sono utili per iniziare l’idea. Nel frattempo con il Nuovo Accordo di Programma, attualmente in discussione a Roma, si permetterà di finanziare anche il mercato dei piccoli produttori cinematografici siciliani, senza essere costretti ad appoggiarsi alle case cinematografiche romane, valorizzando anche quelle attività che sono destinate solo alla rete e gli spettacoli dal vivo. Ha concluso la Stancheris, asserendo che: il valore forte di questo ddl vuole essere quello per cui le produzioni audiovisive che abbiamo come territorio siciliano, e l’iscrizione al R.E.I.S. (Registro Eredità Immateriali Siciliane) non possano essere sostituite da promesse di finanziamento superiore di altre regioni.
L’assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, dopo discussione avviata con associazioni di categoria, sindacati, gruppi parlamentari, sia di maggioranza che di opposizione, per confrontarsi sul ddl, ha tracciato gli elementi cardine della riforma del settore. Il ddl, composto di 41 articoli, è stato definito dalla Scilabra, non già del Governo Crocetta ma, di tutta la politica siciliana.
Snocciolando il disegno di legge, la Scilabra ha elencato gli aspetti più innovativi. In particolare, “si obbligheranno con legge, gli enti di formazione a presentarsi attraverso degli accordi di rete. Quindi, l’ente si accredita singolarmente presso la Regione. Ma, per partecipare ai bandi l’ente dovrà mettere in campo accordi di rete con scuole o università e aziende. La formazione professionale sarà distinta in vari settori: l’OIRP, la formazione continua, la formazione permanente, l’alta formazione, ognuno dei quali con un capofila diverso. Per es. per l’alta formazione, il capofila sarà l’Università, ma ci si dovrà basare sempre sull’accordo di rete con enti, aziende e scuole.
Un altro aspetto importante è il decentramento. La Programmazione rimane sempre alla Regione, ma, la gestione dei singoli bandi sarà demandata ai Liberi Consorzi che a loro volta per la selezione dei progetti dovranno creare tavoli di confronto con imprese, Camere di commercio ed enti che ricadono nel territorio, scuole e università comprese.Annualmente ha affermato l’assessore, si sentiranno i territori che faranno dei tavoli con Camere di Commercio, Associazioni di Categoria, Sindacati, Uffici Scolastici decentrati, Università che ci daranno le loro proposte di Catalogo dell’Offerta formativa. Prassi, già invalsa in altre regioni italiane, da anni. Ciò, ha spiegato la Scilabra, servirà, non solo ad alleggerire il carico della macchina amministrativa, ma anche, a fare in modo che, soprattutto la formazione sia effettivamente collegata alle esigenze del mondo del lavoro. Sul fronte della gestione, per evitare che la riforma rimanga in attesa dell’avvio dei Liberi consorzi con una legge all’Ars, un articolo del ddl affida in via temporanea le competenze alle attuali Province commissariate.
Un altro passaggio importante: sono disciplinati infatti nel ddl, sia l’apprendistato, sia il tirocinio, sia lo stage non esisteranno più corsi fatti soltanto in aula, ma la formazione, con questa legge si svolgerà obbligatoriamente, per metà in aula e per metà presso le aziende.Tutte misure già previste nella nuova programmazione europea, in particolare, nel Fondo Sociale Europeo. Finalmente, i giovani saranno dotati di un libretto formativo, in cui saranno riportati tutti i corsi, l’esperienza lavorativa, di tirocinio, di apprendistato realizzati con la Regione.
L’assessore ha fatto inoltre notare che, il ddl è dedicato a Istruzione e Formazione, in quanto afferma: abbiamo inserito anche alcune norme relative all’Istruzione, come le Sezioni Primavera, molto sentite dal mondo della Scuola, secondo cui non sarà più una sperimentazione, ma avrà forza di legge e che riguarda i bambini cha hanno dai 24 ai 36 mesi, che abbiamo voluto rifinanziare, visto che ciò non avveniva da qualche anno e che con questo ddl, gli diamo forza di legge”.
Ha fatto rilevare l’assessore che è presente, inoltre, articolo sui “Poli tecnici professionali”, relativo a quel percorso presentato, già qualche mese fa, inerente un progetto che avevamo avviato con gli allora ministri, Barca e Profumo, che prevede l’Istituzione di 14 Poli in tutto, consistenti in un Accordo di rete, con una radice riconducibile prevalentemente, al mondo dell’Istruzione. I poli sono composti dalle scuole, le aziende del settore ed un ente di formazione. In questo caso, il capofila è la scuola, visto che gli scolari sono gli studenti che frequentano gli istituti tecnici.
Non è mancato il riferimento all’albo dei formatori. In particolare, nel ddl si fa salvo l’albo istituito con L. 24/76. Continuando, la Scilabra, ha affermato che gli 8.000 lavoratori hanno tutte le tutele loro spettanti. Si avrà un albo ad esaurimento. Si sta avviando un processo per il prepensionamento e per la fuoriuscita e l’alleggerimento di questo albo, con carattere di volontarietà da parte del lavoratore. Parallelamente, ogni anno, in base ai numeri che verranno fuori da questo primo albo, si costituirà un “sottoelenco” dove potranno essere inseriti i giovani: giovani insegnanti precari, giovani laureati, seguendo il meccanismo del” turn over dell’Università”. Pertanto, dall’albo A della legge 24, dove noi stabiliamo che, chi eroga formazione deve obbligatoriamente attingere da quell’albo, se uscirà un numero x di laboratori, potrà entrare nel nuovo elenco solo il 20%, rapportato comunque ai fabbisogni. Quindi, verificata la mancanza di alcune professionalità nel primo albo, solo allora si ricorrerà al sottoelenco.
Sui voucher ha dichiarato che: questi sono previsti e saranno gestiti dai destinatari, diversi in funzione del tipo di formazione che si fa. Per gli IEFP dell’Obbligo Formativo, non possono essere organizzati con voucher, ha continuato l’assessore. Nel caso dell’Alta Formazione, questa deve essere realizzata con voucher. Tali decisioni andranno prese annualmente.
La Scilabra ha concluso volendo ringraziare le sigle sindacali, le associazioni di categoria e i deputati che hanno contribuito a migliorare il presente ddl augurandosi che questo disegno di legge diventi lo strumento per l’occupazione siciliana, ma soprattutto, cercando di fare ordine circa il caos relativo ai lavoratori del settore.
Il presidente Crocetta, facendo da eco alle parole della Scilabra, ha evidenziato che: tale meccanismo fa sviluppare quegli enti che fanno un’offerta formativa forte. Cambia, inoltre, un’altra cosa: “gli studenti non sono più praticamente comprati”, perché non ricevono soldi per andare a fare la formazione. Ciò costituisce una discriminazione rispetto al sistema pubblico di studio. Abbiamo avuto casi, accertati, di studenti che risultavano iscritti in 10 corsi di formazione. Quindi, chi vuole formarsi, non pagherà, ma, non potrà essere pagato.
Il Presidente ha voluto descrivere il nuovo sistema così come concepito: “Noi immaginiamo un sistema così: ogni Assessorato consulta sindaci metropolitani, sindaci dei Liberi Consorzi, categorie professionali, organizzazioni sindacali. Su queste basi si disegna un piano generale, che è un Piano del fabbisogno (formativo). Cioè, acquisito il fabbisogno si fa il Piano dell’Offerta Formativa. Ogni offerta formativa ovviamente ha un’articolazione territoriale diversa, perché se organizziamo a corsi di Formazione a Taormina o Cefalù, penseremo a quei corsi sul Turismo. Se organizziamo dei corsi a Gela, pensiamo a quelli dei metalmeccanici. Ciò significa che non tutti i corsi e, in tutti i luoghi andranno finanziati nella stessa entità. Saranno i Consorzi e le Città Metropolitane a stabilire la Programmazione territoriale. Naturalmente, la programmazione diventa ammissibile laddove si fa leva sulle caratteristiche e le peculiarità del territorio, non sulla facilità di programmazione degli enti. Secondo Crocetta, un’offerta trainante potrebbe essere quella dell’agricoltura biologica, dato il forte aumento di esportazioni in tutta Europa, ma anche nei Paesi Arabi ed extraeuropei, come la Russia.