In tempi difficili come quelli che stiamo vivendo, in cui la stampa è in prima linea per assicurare la migliore informazione possibile sull’emergenza Covid-19, c’è chi considera i «giornalisti peggio del coronavirus». Lo hanno scritto, insieme a una lunga sequela di pesanti insulti e minacce via Facebook al giornalista de La Repubblica Salvo Palazzolo, cui va la solidarietà dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia.
«Un cronista deve raccontare i fatti, è quello che ha fatto con scrupolo anche questa volta il collega cui non è sfuggita la vicenda che ha visto tra i protagonisti di una distribuzione di generi alimentari alle famiglie bisognose del popolare quartiere Zen di Palermo alcuni pregiudicati e tra questi uno che due anni fa incontrava riservatamente il boss Calogero Lo Piccolo. Un cronista attento non può non porsi la domanda se dietro a quell’atto di beneficenza non ci fosse piuttosto il tentativo da parte di ambienti mafiosi di rafforzare il proprio consenso sociale. D’altra parte è stata la Procura nazionale antimafia e lo stesso capo della polizia a lanciare l’allarme sul rischio che il crimine organizzato possa approfittare dell’emergenza Coronavirus proponendo una sorta di welfare sociale per aiutare le famiglie in difficoltà». L’Ordine dei giornalisti di Sicilia, nel ribadire la correttezza dell’operato del collega e il suo diritto a porre domande scomode su una vicenda che è al vaglio degli investigatori, chiede che siano identificati gli autori dei gravi insulti e che si ponga un argine a reazioni intolleranti e minacciose che sempre più spesso dilagano attraverso i social.