GIARRE (Catania) – Circa 400 studenti dei vari istituti superiori della città ionica per affrontare insieme il problema del femminicidio durante il convegno sul tema “ Violenza nelle relazioni di intimità”. Un auditorio attento e silenzioso durante il racconto autobiografico dell’attrice siciliana Annamaria Spina, che una ventina di anni fa rischiò di essere uccisa dal suo ex fidanzato, e la cui storia oggi sta diventando un cortometraggio per la Rai, ed un pubblico meno attento durante l’approccio con questo fenomeno allorquando affrontato con aspetti sociologici e scientifici.
Interessante anche il video clip realizzato da alcune classi dell’Istituto Statale Liceo Leonardo, presentato da Sofia Barbera, studentessa anche lei, e che ha voluto lanciare un messaggio ben preciso al fine di superare certi modelli e stereotipi che vedrebbero la donna come sinonimo di fragilità, dolcezza, sottomissione, ed invece l’uomo simbolo di forza, virilità, ambizione, dominatore.
La sociologa Rita Palidda docente presso l’Università di Catania, ha illustrato alcune casistiche classiche che non sempre vengono interpretate giustamente e che invece poi sfociano in fatti di violenza fisica e morale ai danni delle donne. Annamaria Spina ha raccontato la sua storia, la sua vicenda, sfociata in un atto di coraggio, seppur maturato dopo molti anni, ma che deve fare riflettere le donne, giovani o meno giovani, al fine di evitare poi di diventare le vittime del futuro di uomini possessivi che oltre a privare della libertà la propria compagna potrebbero anche uccidere.
L’incontro al Liceo Statale “Leonardo” di Giarre è un evento che si inserisce in un progetto culturale e solidale più ampio e che vede la stessa Annamaria Spina protagonista di diverse iniziative insieme all’associazione Athena Production di Riposto presieduta da Carlo Bonfiglio. Un ciclo di eventi che coinvolgeranno diversi istituti siciliani tra confronti tra studenti, docenti, associazioni, studiosi, cittadini, per affrontare il delicato problema della violenza sulle donne e che secondo dati ufficiali nel 2013 ha visto un preoccupante aumento di casi di femminicidi, con 179 donne uccise, in pratica una vittima ogni due giorni.