Alcamo (TP) – “Il tema dell’immigrazione non è mai stato considerato prioritario nell’agenda politica internazionale ed i risultati sono quelli di una continua emergenza. La proposta più auspicabile, su cui in Parlamento Europeo stiamo cercando di trovare convergenza tra i vari gruppi, è quella di creare un sistema che individui e si occupi dei corridoi umanitari”. Queste le parole dell’europarlamentare M5S Ignazio Corrao ad Alcamo, in occasione del convegno sull’immigrazione Da terra a terra, organizzato dagli attivisti del Movimento di Grillo al Collegio dei Gesuiti.
Il partecipatissimo incontro, cui hanno preso parte autorevoli relatori in materia di immigrazione ed integrazione, è stato utile ad offrire spunti in tema di normative europee, da un punto di vista legislativo oltre che da quello medico sanitario. Presenti oltre i due portavoce M5S in Europa Ignazio Corrao ed all’Ars Valentina Palmeri anche la consulente legale Elena Muscaglione; l’avvocato esperto di diritto dell’immigrazione Anna Maria La Rocca; medici ed esponenti dell’Asp di Trapani quali la dottoressa Loredana Colomba ed il medico Di Martino ed il mediatore culturale Atika Chaif.
Nel suo intervento, l’eurodeputato alcamese ha tracciato un punto dell’attività svolta sia in Parlamento Europeo che nell’ambito delle commissioni di cui è componente, tra le quali quella Sviluppo e quella sui diritti civili. “Non potendo dialogare con la Libia, non avendo la stessa un governo con cui interloquire, stiamo cercando di intervenire, attraverso la politica di vicinato, per il tramite di paesi come L’Egitto, Marocco, Tunisia nei quali si è venuta a creare una situazione di stabilità che lascia ben sperare. Non si può pensare – ha aggiunto Corrao – che gli stanziamenti dell’Europa, circa 3 milioni di Euro al mese di Triton rispetto ai 9 di Mare Nostrum, siano sufficienti a prevenire tragedie del mare ed affrontare gli sbarchi in modo adeguato. Stiamo quindi richiedendo uno sforzo economico maggiore ai singoli stati membri. Ma perché ciò accada bisogna elaborare e mettere in atto azioni condivise da tutti gli stati, finalizzate a predisporre regole comuni volte a regolare flussi. In sostanza bisognerà evitare che il migrante intento a raggiungere un determinato stato europeo rimanga bloccato, per lungaggini burocratiche o per cavilli giuridici, nello stato di approdo”.
Particolare attenzione nel corso dell’incontro è stata rivolta alla mala gestio dell’accoglienza degli immigrati. “Proprio poche settimane fa – ha raccontato l’eurodeputato alcamese – siamo stati a fare una ispezione al Cara di Mineo nel catanese. A parte il problema nel farci entrare, abbiamo voluto visionare non solo le reali condizioni di vita dei migranti ospiti, ma anche e soprattutto le carte relative alla gestione. Documenti al momento al vaglio degli inquirenti che stanno indagando sul presunto legame tra l’inchiesta romana di mafia capitale e la gestione degli appalti in tema di immigrazione in Sicilia al Cara di Mineo”.